Processo per voto di scambio ad Alcamo, sentiti i testimoni della difesa

redazione

Processo per voto di scambio ad Alcamo, sentiti i testimoni della difesa

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martedì 06 Dicembre 2016 - 16:02

Durante l’udienza che si è tenuta ieri presso il tribunale di Trapani, davanti al giudice Piero Grillo, sono stati interrogati alcuni testimoni del processo per voto di scambio alle elezioni amministrative del 2012, nel quale sono coimputati l’ex consigliere comunale dell’IdV, Antonio Nicolosi, e Giuseppe Milana

Sette sono i testimoni che sono stati sentiti nella giornata di ieri nell’ambito del procedimento giudiziario a carico di Antonio Nicolosi. Convocati da Vito Di Graziano, legale dell’ex consigliere comunale dell’Idv e del coimputato Giuseppe Milana, i testi sono stati interrogati dinnanzi al giudice Piero Grillo del Tribunale di Trapani. Nel corso dell’udienza, dunque, si sono avvicendati, per essere sottoposti alle domande della difesa, alcuni presidenti di seggi elettorali alle amministrative del 2012 e diversi elettori alcamesi recatesi alle urne quattro anni fa. Le indagini della procura, partite un anno prima a seguito di attentati incendiari in danno di due alcamesi, hanno già condotto ad un processo per voto di scambio e ad un primo grado di giudizio nei confronti dell’ex senatore del Pd, Nino Papania, il suo braccio destro, Massimiliano Ciccia, Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda. Tale procedimento giudiziario, svoltosi con rito abbreviato davanti al giudice Lucia Fontana, si è concluso il 21 aprile del 2016. Avendo, invece, optato per il rito ordinario, Antonio Nicolosi e Giuseppe Milana saranno giudicati da Grillo per il reato di cui sopra. La condotta esercitata da Nicolosi nel periodo pre-elettorale ha rappresentato il fulcro centrale dell’inchiesta portata avanti dai pubblici ministeri di Trapani. L’ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori, insieme agli amici Bambina, Galbo, Renda e Milana, avrebbe messo in atto una vera e propria macchina di accaparramento dei voti con l’aiuto delle associazioni AIDA e Il Senso della Vita, oltre al patronato INPAS. Tali attività avrebbero consentito a Nicolosi, mediante il sistema di accreditamento presso il Banco delle Opere di Carità Sicilia, di ottenere derrate alimentari da consegnare ai suoi potenziali elettori in cambio del voto. Elettori, quindi, con difficoltà economiche. Tale accreditamento, avvenuto per intercessione di Massimiliano Ciccia, fedelissimo dell’ex senatore Papania, sarebbe stato effettuato nel mese di dicembre 2011, in un periodo anteriore rispetto alla normale procedura. Il responsabile della citata onlus, Francesco Paolo Ciulla, teste del processo, ha ricostruito durante la scorsa udienza tali eventi. Da quanto emerso dalle indagini dei PM, sembra che l’accaparramento dei voti per Nicolosi fosse una vera e propria ossessione. Candidato pure nel 2007, Nicolosi raccolse circa 100 voti senza, però, conquistare il seggio in consiglio comunale. Nel maggio 2012, invece, candidato in una delle 6 liste che appoggiavano l’aspirante sindaco Sebastiano Bonventre, sostenuto dall’ex senatore Papania, verrà eletto quadruplicando le sue preferenze: 410. Bonventre sconfisse al ballottaggio l’avversario Niclo Solina del movimento ABC per 39 voti. La prossima udienza del processo si terrà il 9 gennaio 2017.

Riportiamo alcune conversazioni telefoniche intercettate e trascritte dalle forze dell’ordine.

Conversazione telefonica del 19-11-2011 intercorsa con Stefano Valenza, cognato dell’ex consigliere comunale:

Antonino Nicolosi “…ho aperto una segreteria…per le elezioni…ho aperto già la segreteria…patronato…Caf!!!…me l’ha dato l’ex direttore della Cisl di Palermo…presidente della Cisl…a me non interessa il patronato…a me interessa dare servizi alle persone per il fine mio…fino a maggio…fino alle elezioni ho messo a disposizione il mio ufficio…dopo maggio si devono andare a cercare l’ufficio!!!…il nome del patronato è INPAS… e facciamo patronato…segreteria…associazioni…ci andiamo preparando per queste elezioni…hai capito?…cominciamo a lavorare!!!”

Di seguito, invece, una serie di trascrizioni curate dalla p.g. intercorse tra il Nicolosi e alcuni interlocutori interessati direttamente alla consegna dei pacchi alimentari.

Conversazione telefonica ore 8.42 del 2/12/2011 con Giovanna Filippi:

Nicolosi apprende da quest’ultima che la stessa ha ricevuto una serie di comunicazioni telefoniche da tali Di Maggio, Vario e una non meglio precisata Graziella.

Giovanna Filippi “…senti poco fa…mi hanno chiamato…per il fatto del pacco alimentare…”

Conversazione telefonica ore 8.44 del 2/12/2011 con Giovanna Filippi:

Antonino Nicolosi “…ti chiamo io Giovanna…fra oggi e domani ti chiamo io gli dici…perché ancora non abbiamo…non hanno consegnato niente…appena consegnano li chiamo io Giovanna…”

Conversazione telefonica ore 10.00 del 2/12/2011:

Una donna, di cognome Abate, chiama il Nicolosi “…siccome mi hanno dato questo numero…volevo sapere quando dava la spesa e dove la dava!!!”

Antonino Nicolosi “…se ne parla…se tutto va bene…questa…la prossima settimana!…

A questo punto l’interlocutrice chiede a Nicolosi dove deve recarsi per ritirare i pacchi alimentari.

Antonino Nicolosi “…gli faccio…la chiamiamo noi…la chiama l’ufficio signora!…direttamente avvisiamo noi…direttamente avvisiamo noi…l’ufficio chiama direttamente per dire…se…può venire…se può venire a ritirare il mangiare!!!”

Conversazione telefonica ore 17.25 del 7/12/2011:

Tale Mario Maniscalchi chiama Antonio Nicolosi chiedendo “se può andare a prendere il mangiare”, ottenendo l’assenso dello stesso. A questo punto il Maniscalchi chiede conferma se deve recarsi in via Veronica Lazio 71 (dove ha sede il patronato Inpass appena aperto dal Nicolosi) oppure in via Porta Palermo ( dove l’ex consigliere comunale ha la disponibilità di un magazzino presso l’immobile di dimora. Nicolosi indica il luogo per il ritiro dei pacchi alimentari segnalando, nell’occasione, la sede del patronato.

Conversazione telefonica ore 18.15 del 13/12/2011:

Nicolosi colloquia al telefono con tale Vito Filippi che lo invita a non lasciare senza spesa alcuni soggetti, non indicati nominativamente, cui favore intercede. Antonio Nicolosi lo rassicura dicendogli che costoro saranno trattati meglio di altri e di avere già un panettone messo da parte per loro.

Conversazione telefonica ore 18.48 del 19/12/2011:

Nicolosi è al telefono con tale Nino che gli chiede come è finita “con il mangiare” perché la gente preme.

Conversazione tra presenti ore 11.54 del 26/12/2011:

Nicolosi interloquendo con una persona di nome Franco afferma “…lo sai che ho il magazzino, direttamente il mangiare lo stesso, il mangiare ce l’ho io, sabato iniziamo a fare distribuzione, siamo andati a caricare a Palermo e tutte cose…”

Conversazione tra presenti ore 18.56 del 11/01/2012:

Antonio Nicolosi dialogando in macchina con il cognato Stefano Valenza afferma “Hai visto quante famiglie abbiamo che gli diamo da mangiare?”.

Linda Ferrara

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