Riapre la discarica di Borranea: la Regione autorizza il conferimento dei rifiuti

redazione

Riapre la discarica di Borranea: la Regione autorizza il conferimento dei rifiuti

Condividi su:

mercoledì 06 Dicembre 2017 - 18:10

Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza che di fatto riapre la discarica di Borranea: i Comuni del trapanese vengono infatti autorizzati a riconferire i rifiuti indifferenziati presso l’impianto, chiuso dalla scorsa settimana per aveva raggiunto il livello di saturazione.

Come raccontato nei giorni scorsi, il provvedimento era nell’aria e si era reso quantomai urgente alla luce delle condizioni di estremo degrado di molte aree del territorio. In ragione di ciò, la Trapani Servizi (società che gestisce l’impianto) aveva inoltrato lo scorso 1 dicembre un’istanza in cui chiedeva alla Regione l’autorizzazione al conferimento di altri 5500 mc di rifiuti a Borranea, in modo da poter accogliere per almeno altri 20 giorni i rifiuti provenienti dai Comuni del trapanese. Il tavolo tecnico convocato dalla Regione, ha a sua volta raccolto i pareri favorevoli da parte del Libero Consorzio, dell’Asp di Trapani e dell’Arpa, prevedendo il conferimento di 10000 mc di rsu – quasi il doppio rispetto alla richiesta di Trapani Servizi – presso i lotti denominati “Vasca F” e “Ampliamento Vasca F”.

Tutto ciò dovrebbe consentire alle amministrazioni comunali della provincia di liberare le strade e le piazze dai rifiuti accumulati in questi giorni e di poter far ripartire la differenziata in modo da garantire condizioni di decoro urbano adeguate alle imminenti festività natalizie. A Marsala, la giunta Di Girolamo era riuscita a tamponare il disagio per alcuni giorni, affittando appositi automezzi privati per depositare in via provvisoria la spazzatura raccolta. Un sistema che ha retto fino al fine settimana: lunedì e martedì la differenziata è stata attuata in maniera ridotta, concentrando il servizio comunale nelle vie del centro cittadino. “Ma se non fosse arrivata l’autorizzazione da parte della Regione – assicura il vicesindaco Agostino Licari – nei prossimi giorni non avremmo potuto raccogliere i rifiuti nemmeno in centro”.

“Le legge – recita l’ordinanza firmata dal presidente Musumeci – prevede che qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità o di grave e concreto pericolo per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, il Presidente della Regione può consentire il ricorso temporaneo a forme, anche speciali, di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente”. Le evidenti criticità riscontrate in queste ore hanno sgombrato il campo da possibili dubbi o perplessità sulla fondatezza delle ragioni manifestate da Trapani Servizi, convincendo dunque Musumeci ad accoglierne l’istanza. La società che gestisce la discarica “dovrà garantire la perfetta efficienza di tutti i presidi ambientali della discarica, in special modo dei sistemi di captazione ed estrazione del percolato e di contenimento delle emissioni diffuse, e adottare specifiche modalità gestionali atte a minimizzare gli eventuali impatti ambientali dovuti all’aumento della capacità abbancabile, riducendo la presenza di percolato nel bacino di abbancamento dei rifiuti e provvedendo alla efficace copertura degli stessi”.

L’ordinanza ha validità fino al 15 gennaio 2018 e comunque fino al raggiungimento dei limiti dei volumi autorizzati, nel rispetto del piano di abbancamento rifiuti proposto. Si tratta evidentemente di un “provvedimento tampone”, com’è stato detto dal presidente del Cda della Srr Trapani Nord Mino Spezia in sede di conferenza di servizi. Nel giro di un mese l’impianto tornerà ad essere saturo e occorrerà intervenire nuovamente o prevedere soluzioni alternative. Proprio in questi giorni, a riguardo, si sta ipotizzando la creazione di nuove mini discariche che dovrebbero alleggerire il carico sugli impianti esistenti. Ma resta anche in campo l’ipotesi di un’esportazione all’estero dei rifiuti siciliani, con costi di smaltimento destinati dunque a lievitare ulteriormente per la comunità.

Condividi su: