Rifiuti: cresce il caos, sindaci sul piede di guerra. Marsala chiede di continuare a conferire a Lentini

Vincenzo Figlioli

Rifiuti: cresce il caos, sindaci sul piede di guerra. Marsala chiede di continuare a conferire a Lentini

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sabato 02 Luglio 2016 - 07:00

Si fa ogni giorno più delicata la situazione sul fronte rifiuti in provincia di Trapani. Ieri, come da programma, si è tenuta la riunione convocata dal prefetto Leopoldo Falco, alla presenza di quasi tutti i sindaci del territorio, dei vertici di Trapani Servizi, dei deputati regionali Girolamo Fazio e Valentina Palmeri e di Maurizio Pirillo, Direttore Generale del Dipartimento Energia dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.

Al centro della discussione, il tema del conferimento dei rifiuti, divenuto ancora più problematico nelle ultime settimane, con la chiusura della discarica di Siculiana. Se fino all’altro ieri Marsala aveva conferito in via straordinaria a Lentini, con un notevole aggravio dei costi, le disposizioni della Regione prevedevano a partire da ieri uno spostamento a Trapani, presso l’impianto di Borranea, già gravato da una situazione insostenibile. Le difficoltà di smaltimento della Trapani Servizi hanno infatti causato file interminabili con i camion provenienti dai Comuni dell’Ato Belice Ambiente rimasti anche due – tre giorni incolonnati senza poter scaricare, in una strada che somiglia a un imbuto. Tutto ciò, come ha spiegato nei giorni scorsi anche il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, complica notevolmente il normale espletamento del servizio di raccolta, oltre a comportare disagi e costi aggiuntivi non indifferenti per le amministrazioni. Logico dedurre che di fronte a uno scenario del genere, il conferimento a Borranea anche di Marsala, la città più popolosa della provincia, porterebbe l’impianto al collasso definitivo. “Proprio per questo abbiamo chiesto al dirigente di autorizzarci a continuare a conferire a Lentini, come abbiamo fatto fino a ieri”, spiega il sindaco Alberto Di Girolamo.

Per quanto riguarda i Comuni di piccole e medie dimensioni, i sindaci hanno proposto al dirigente regionale di utilizzare la stazione di trasferenza di Alcamo, in cui verrebbero dislocati i camion in modo da separare il secco dall’umido e guadagnare un po’ di tempo. Entrambe le proposte sarebbero comunque dei palliativi, in attesa che tra fine luglio e la prima metà di agosto la Trapani Servizi completi il processo di adeguamento dell’impianto di Borranea. Al momento in cui scriviamo, non è ancora arrivata una risposta da parte della Regione, attesa comunque nel giro di qualche ora. Anche perchè, tornando a Marsala, ieri i rifiuti raccolti da Energetika Ambiente (ex Aimeri) sono stati collocati sugli articolati della ditta che aveva curato il trasporto a Lentini in attesa di capire se portarli a Trapani o in Sicilia Orientale, ma non potranno essere accumulati per altri giorni. In mancanza di novità, si rischia il blocco del servizio di raccolta.

“Avremmo sperato che il dirigente regionale si fosse presentato con soluzioni in grado di toglierci dal disagio in cui ci troviamo – spiega il sindaco di Campobello Giuseppe Castiglione -. Ci siamo invece trovati inizialmente di fronte una posizione che conferma l’incapacità di governare da parte della Regione, in particolare per quanto riguarda l’emergenza rifiuti. I Comuni dell’ATO Belice Ambiente vivono questa sofferenza dai primi di giugno e si sono spesso ritrovati con le strade del centro e delle frazioni balneari piene di rifiuti, con un evidente disagio, tenuto conto che siamo a ridosso della stagione turistica. Dopo numerosi interventi, alla fine il dirigente si è reso conto della situazione che stiamo vivendo”. Pirillo ha quindi aperto alle proposte giunte dai sindaci, riservandosi di dar loro risposta a stretto giro di posta. “Ma se entro lunedì non avremo notizie confortanti, tutti noi sindaci saremo in stato di agitazione e andremo direttamente a Palermo a far sentire la nostra insoddisfazione a Crocetta, che evidentemente in questo momento non si rende conto dei problemi della Sicilia”, conclude Castiglione, a testimonianza di un’esasperazione ormai ai limiti del controllo da parte degli amministratori locali.

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