Rifiuti: cresce la differenziata a Pantelleria, Alcamo e Marsala. Male Mazara, Trapani, Castelvetrano e Salemi

Vincenzo Figlioli

Rifiuti: cresce la differenziata a Pantelleria, Alcamo e Marsala. Male Mazara, Trapani, Castelvetrano e Salemi

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mercoledì 16 Novembre 2016 - 07:31

Tra difficoltà e intoppi, continua comunque a migliorare il dato della raccolta differenziata a Marsala. A guardare certi angoli della città, non si direbbe. Eppure, al netto di alcune sacche di “conferimento selvaggio” che continuano a persistere, le ultime statistiche, riferibili al mese di ottobre, mostrano un’ulteriore crescita della percentuale dei rifiuti differenziati dai cittadini marsalesi, giunti al 52% del totale conferito. Un dato che innalza ulteriormente la media annuale, giunta adesso al 49%, con un incremento di 11 punti rispetto al 2015, quando la differenziata si fermò invece al 38%.
Si tratta di uno dei dati migliori per quanto riguarda la provincia di Trapani, che comunque resta ancora distante dalla soglia del 65% fissata già lo scorso anno dalla Regione Sicilia e che attualmente risulta raggiunta solo a Pantelleria, dove lo scorso agosto è stato registrato il 65,23% di differenziata.
Questo dato, che ci vede al primo posto, è molto importante e voglio ringraziare tutti i miei concittadini per la sensibilità e la maturità dimostrata – ha commentato il sindaco isolano Salvatore Gabriele -. Avevamo visto giusto con la raccolta porta a porta. L’isola è più pulita. Negli ultimi due anni con l’aumento della raccolta differenziata abbiamo anche ridotto il costo del 20% della bolletta sui rifiuti. Tutto questo ci deve spronare a fare ancora di più perchè siamo convinti che la strada è quella giusta“.
Al secondo posto in provincia si piazza Calatafimi-Segesta con il 60,74% di differenziata. E sopra il 60% troviamo anche il Comune di Gibellina. A seguire, c’è spazio anche per i centri più grandi: Alcamo che ad agosto ha raggiunto quota 53,22% e – come detto – Marsala (48% ad agosto e arrivata al 52% a ottobre). A seguire Poggioreale e Salaparuta, che hanno costituito un Aro comune e i cui sindaci hanno recentemente annunciato il raggiungimento del 50% di differenziata. Poco più indietro Paceco (38%), Valderice (35,60%) e Petrosino (35%). “La crisi dei mesi scorsi ci aveva costretto a sospendere il servizio porta a porta – ricorda il sindaco Gaspare Giacalone ma a luglio abbiamo ripreso e ripartendo da zero siamo arrivati nel giro di un mese a superare il 30%. Adesso siamo a ridosso del 40%”.  Resta invece molto critica la situazione della raccolta rifiuti a Mazara (11,70%), Trapani (10,20%), e soprattutto Campobello, Castelvetrano e Salemi, i cui dati – aggiornati al mese di agosto – risultano inferiori al 5%.
Stiamo monitorando la situazione per vedere a che prospettive andiamo incontro”, spiega l’ingegnere Salvatore Cocina, dirigente dell’Ufficio speciale costituito dalla Regione in materia di riduzione dei consumi di energia. Anche perchè la Sicilia, con il suo 12%, è fanalino di coda nazionale sulla differenziata e il governo si aspetta dei progressi immediati su questo fronte. “Stiamo individuando i Comuni che non ce la stanno facendo ed è nostra attenzione dar loro una mano – prosegue Cocina -. Tutti comunque stanno abbandonando il sistema con i cassonetti per passare al servizio porta a porta, che con le isole ecologiche e le premialità per i cittadini rappresenta l’unica via percorribile”.

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