Roderick Duddle di Michele Mari

Audrey Vitale

Roderick Duddle di Michele Mari

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martedì 16 Settembre 2014 - 12:05

Se vi capita di digitare il nome di Michele Mari sul motore di ricerca Google, o di cercare tra le recensioni che a migliaia si trovano su internet, nei gruppi di lettura o nei blog scoprirete affermazioni dal tono perentorio del tipo: ” Michele Mari un grande scrittore della letteratura italiana contemporanea… Verderame il più grande capolavoro letterario …”.

Sono proprio affermazioni di questo tipo che spesso allontanano i lettori specie quelli che non si fidano tanto del passa parola men che meno di quello in formato web. Per molto tempo, infatti, da lettore smaliziato anch’io di proposito ho evitato di leggere libri di questo scrittore milanese che debbo ricredermi risulta alquanto interessante e sorprendente. La casa editrice Einaudi tra gli ultimi titoli dell’Estate ha pubblicato la sua ultima fatica letteraria. Debbo dire subito senza esitazione che si tratta di un gran bel libro. Roderick Duddle racconta la storia di un orfano, figlio di una prostituta, cresciuto all’interno di una bettola che alla fine si scopre erede di una enorme fortuna. L’ intreccio sembra inizialmente somigliare alle commedie plautine dell’agnitio, tuttavia qui il riconoscimento avviene all’inizio e scatena appetiti da parte di una serie spregevole di personaggi che alla maniera di Charles Dickens sperano di accaparrarsi dell’eredità di Roderick Duddle. La storia è ambientata nella città di Cork sud di un Inghilterra che si presume ottocentesca. Non manca nulla in questo piacevole romanzo, avventura, dramma, commedia, inganno,  mare, omicidi e colpi di scena. A volte si ha la sensazione che l’autore abbia esagerato appesantendo l’intreccio di diverse ramificazioni  e allargando fin troppo il sistema dei personaggi. Se debbo alla stretta fare per forza un appunto, non ho gradito l’eccessivo numero di volte in cui l’autore ha fatto ricorso ad una figura retorica, l’apostrofe al lettore, che come ci insegna Dante bisogna utilizzare con parsimonia. Beh che dire? Alla fine le ore che che ho trascorso nella lettura delle pagine di questo romanzo sono volate via senza che mi accorgessi del tempo e ciò vorrà dire qualcosa!

Audrey Vitale

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