Ryanair e il nostro pesce d’aprile

Vincenzo Figlioli

Marsala

Ryanair e il nostro pesce d’aprile

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domenica 02 Aprile 2017 - 06:30

Ieri era il primo aprile, giornata tradizionalmente riservata agli scherzi e alla goliardia. La giornata del “Pesce”, per intenderci. Una tradizione già presente ai tempi dei romani, andata avanti nei secoli fino ai nostri giorni.

Come lo scorso anno, ci siamo confrontati in redazione su alcuni tra gli argomenti che maggiormente potevano suscitare l’attenzione dei nostri lettori e, anche stavolta, abbiamo deciso di puntare sulle sorti dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi e, in particolare, sulla permanenza della Ryanair, la compagnia irlandese che con il suo arrivo ha cambiato le sorti di uno scalo fin lì piuttosto periferico, disegnando scenari nuovi per l’economia del territorio. Chiaramente Ryanair non ha scelto Birgi per questioni filantropiche, ma sulla base di strategie mirate e ottenendo lauti contributi da parte delle istituzioni locali, prima attraverso la Provincia, poi con gli accordi di co-marketing sottoscritti con i Comuni e la Camera di Commercio. Proprio in questi giorni il contratto siglato tre anni fa è arrivato alla sua naturale scadenza e fervono le trattative per la prosecuzione di un rapporto che per quanto costoso appare fondamentale per questo pezzo di Sicilia Occidentale.

Molti nostri lettori, come avevamo immaginato, hanno capito subito che l’articolo da noi pubblicato ieri era un “Pesce d’aprile”. C’è chi ne ha riso, chi ha provato fastidio, chi ci ha rimproverati di non esserci resi conto che “su queste cose non si scherza”. Cogliamo qui l’occasione per chiarire che non era nostra intenzione sottovalutare l’importanza di quest’argomento. Tutt’altro. La preoccupazione mostrata da tanti lettori che hanno commentato o condiviso l’articolo da noi pubblicato rappresenta la conferma di quanto sia sentito questo tema, da molti a ragione considerato strategico per il futuro di questo territorio. E riteniamo che i nostri rappresentanti politici, qualora avessero dei dubbi, farebbero bene a leggere quei commenti e a occuparsi con la massima attenzione del futuro dello scalo di Birgi.

Per quanto ci riguarda, siamo scettici su un futuro senza Ryanair, il cui brand è stato sicuramente un valore aggiunto per il nostro aeroporto. Ma se proprio si pensasse di fare a meno della compagnia irlandese, bisognerebbe avere in mano un “piano b” altrettanto solido e rassicurante. Non basta immaginare di affidare il futuro del “Vincenzo Florio” a chi intende trasformarlo in una succursale di Palermo: la collaborazione tra Airgest e Gesap può portare buoni frutti solo se si mettono in campo condizioni chiare, che garantiscano a Birgi collegamenti adeguati alle esigenze del territorio. Viceversa, sarà un salto nel buio che finirà per far tornare l’economia turistica trapanese indietro di dieci anni.

A chi, infine, ieri ha storto il naso di fronte al “Pesce d’aprile” della nostra testata, tirando in ballo addirittura i sacri principi della deontologia professionale, ricordiamo che esiste una tradizione consolidata in tal senso, che ha visto tra i suoi protagonisti testate ben più autorevoli della nostra, dal Tg2 al quotidiano La Stampa, fino alla Bbc. E che dire del più noto “Pesce” della storia, quello ideato da quel genio di Orson Welles, che simulò una diretta radiofonica in cui si dava notizia dello sbarco dei marziani sulla Terra, provocando panico e sgomento tra la popolazione americana che cominciò a tempestare di telefonate i centralini della polizia…

Svelato lo scherzo, oggi torniamo naturalmente a fare il nostro lavoro con la serietà che ci caratterizza, nel rispetto delle regole deontologiche (che per esempio ci portano a non dare notizie di suicidi e a trattare con la massima delicatezza i temi legati al mondo dell’infanzia), verificando le informazioni e cercando nel nostro piccolo di combattere una doverosa battaglia quotidiana contro le bufale, i luoghi comuni e le campagne che alimentano disinformazione e pregiudizi. Con l’occasione, rinnoviamo l’impegno a cercare di farlo sempre meglio, nel rispetto del lettore, che resta il nostro unico punto di riferimento.

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