Salvatore Ombra: “L’aeroporto di Birgi è morto”

Vincenzo Figlioli

Salvatore Ombra: “L’aeroporto di Birgi è morto”

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sabato 04 Novembre 2017 - 07:48

“Il mio pensiero va a quanto, tra il 2007 e il 2012, grazie alla collaborazione di chi mi ha supportato si è faticosamente, ma con grande gioia, costruito. Ripenso ai turisti che sbarcavano incantati dalle bellezze del nostro territorio ed allo sguardo stupefatto ed entusiasta dei “miei” ragazzi, disposti ai turni più duri e felici di fare squadra e di avere contribuito a raggiungere risultati impensabili in così breve tempo. Gli stessi che oggi con le lacrime agli occhi rivedo in una foto diventata virale e che suscita in me solo tanta rabbia e profonda commozione…E a cui va riconosciuto il merito di avere sempre lavorato con grandissimo impegno. A Loro oggi va il mio pensiero e il mio affetto più sincero”. Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook, l’ex presidente del Consiglio d’amministrazione di Airgest Salvatore Ombra (in carica dal 2007 al 2012) ha lanciato un duro atto d’accusa contro la gestione manageriale e politica delle sorti del “Vincenzo Florio” di Birgi, il cui futuro, come abbiamo sottolineato in questi giorni, è sempre più carico di incognite, legate alla chiusura della pista per i lavori di manutenzione (dal 6 novembre all’11 dicembre), ma soprattutto al drastico taglio dei collegamenti destinato a portare inevitabili conseguenze per lo stesso aeroporto (con la chiusura di tante attività e probabili licenziamenti) e, più in generale, per l’economia turistica del territorio.

Cosa avrebbe fatto se fosse stato ancora presidente del Cda di Airgest?

Probabilmente saremmo arrivati allo stesso punto, ma avrei agito diversamente, attraverso gesti plateali, campagne stampa. Non capisco questo silenzio. Io mi sarei incatenato all’aeroporto.

Cosa si può fare per risollevare la situazione?

Non lo so. E’ come chiedere al miglior chirurgo del mondo come si rianima un morto. La corda è stata tirata all’inverosimile. E’ come se non ci si rendesse conto del potenziale che abbiamo e che non viene sfruttato. Se lo raccontassimo al mondo intero non ci crederebbero. Solo in Italia può accadere una cosa simile. Su isole grandi quanto un francobollo aprono nuovi aeroporti, da noi chiudono. Provo grande rabbia in questo momento. Non credevo che la situazione potesse diventare peggiore rispetto a quella che ho trovato io.

Perchè è peggiore?

Non ci sono voli e non ci sono prospettive per il futuro. Prima c’era la Provincia, adesso un ente sordo. Il management sta facendo la fine di Lippi, prima osannato e poi… Ma io dico che uno (Franco Giudice ndr) che è stato direttore generale degli Aeroporti di Roma non può finire in maniera così ingloriosa.

C’è chi dice che Giudice sia venuto qui a fare il liquidatore fallimentare. Condivide?

Io non lo credo. E’ stato messo dai privati, anche se hanno mascherato la scelta come se fosse stata del pubblico. Il valore di un aeroporto è determinato dalla concessione, dal numero dei voli e dal numero dei passeggeri che transitano. L’obiettivo dei privati è quello di farlo crescere per fare poi la fusione con Palermo. Oggi il valore dell’aeroporto è pari a zero. Sfido chiunque a dimostrare che non è vero. I politici dovrebbero avere la dignità di non parlare. L’aeroporto è stato distrutto: se l’avessero bombardato avrebbero fatto meno danno. Due sono le cose che fanno economia turistica in un territorio come il nostro: il Porto e l’aeroporto. Poi occorre assicurare sicurezza, decoro e pulizia. E anche su questo fronte il livello cittadino è pessimo…

Sul Porto, almeno, sarà ottimista dopo la concessione delle aree demaniali…

Sì, sul Porto sono ottimista, perchè ci sono i privati che hanno investito. Sta per nascere un’opera importantissima per la città, ma sarà zoppa di un elemento fondamentale come l’aeroporto.

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