Salvini a Lampedusa

Vincenzo Figlioli

Marsala

Salvini a Lampedusa

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giovedì 23 Marzo 2017 - 06:30

Nonostante l’accoglienza ricevuta a Napoli e due anni fa a Marsala, il leader leghista Matteo Salvini persevera nel suo tentativo di sedurre il Sud. Stavolta, l’europarlamentare lombardo ha deciso di arrivare fino a Lampedusa.

Già lo immaginiamo mentre tenta di arringare la folla con un discorso dal sapore antieuropeista. Ci sembra di sentirlo mentre esprime la sua falsa solidarietà agli isolani e inveisce contro l’orda dei clandestini, le politiche migratorie europee e il business dell’accoglienza. Sia chiaro: Europa e Italia hanno commesso diversi errori in questi anni su questo fronte.

Ma Salvini dimentica che Lampedusa ha vissuto le sue maggiori difficoltà proprio mentre il Ministro dell’Interno era il leghista Roberto Maroni. Nel 2011 fu chiaro a tutti che il governo Berlusconi aveva deciso di creare una situazione di emergenza sull’isola per alzare il livello di scontro con l’Unione Europea, che a sua volta contestava i respingimenti e l’introduzione del reato di immigrazione clandestina introdotto nell’ordinamento italiano. Quell’anno, in piena estate, si arrivò a stipare l’isola all’inverosimile: a un certo punto, il numero dei residenti (circa 5000) era stato addirittura superato dal numero dei migranti dirottati a Lampedusa in attesa di conoscere il proprio destino. Chiaramente, non c’erano le strutture né i mezzi per gestire in maniera adeguata quei flussi. E al Ministero lo sapevano bene. Il risultato fu lo scoppio di una vera e propria emergenza sanitaria che creò settimane di estrema difficoltà nella maggiore delle Pelagie. Tutto ciò, perchè Maroni e la Lega Nord di Salvini non volevano distribuire i flussi migratori in maniera equa sul territorio nazionale, salvaguardando (nella loro discutibile mentalità) le regioni settentrionali.

Ora, i siciliani com’è noto hanno tanti difetti. Ma hanno buona memoria. E siamo certi che i lampedusani accoglieranno sabato Salvini nella consapevolezza che al leader leghista non interessa nulla dell’isola, tantomeno del Sud (su cui più volte ha speso parole ignobili). Il suo arrivo è esclusivamente strumentale alla campagna sovranista che la destra italiana intende portare avanti da qui alle prossime elezioni contro il nemico del momento, l’Unione Europea. Non sappiamo se i lampedusani lasceranno parlare Salvini o se lo ignoreranno. Comunque vada, sarà una loro scelta. Difficilmente però rinunceranno al piacere di prenderlo a pernacchie.

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