Incidente mortale a Sant’Anna, condannato rumeno. Il difensore: “Accolte nostre attenuanti”

redazione

Incidente mortale a Sant’Anna, condannato rumeno. Il difensore: “Accolte nostre attenuanti”

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giovedì 15 Febbraio 2018 - 17:40

Condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa, un cittadino rumeno di 22 anni che la sera del 4 maggio del 2017, a bordo della sua vettura, provocò un incidente in cui perse la vita un connazionale di 27 anni, Florian Dumitru. Secondo quanto rilevato dagli agenti della Polizia Municipale, il sinistro avvenne in contrada Sant’Anna, nella parte sud di Marsala, accanto al Supermercato Conad. Il ragazzo si è immesso sulla strada proveniendo dal lato opposto dove sussisteva l’obbligo di dare la precedenza. Dall’altra parte invece, provenire un ciclomotore con a bordo due persone, entrambi di nazionalità rumena. Il conducente Dumitru, nell’impatto veniva scaraventato dapprima contro un muro per poi finire contro un palo dell’illuminazione. A nulla valse, per lui, l’intervento tempestivo degli uomini del 118 che constatavano soltanto il decesso del 27enne. L’altro soggetto a bordo della moto, veniva trasportato in ospedale dove i medici gli riscotravano fratture guaribili in 30 giorni.

Dopo le indagini condotte dal Pubblico Ministero Giulia D’Alessandro, veniva affidato un incarico di consulenza tecnica dal quale emergeva la totale responsabilità da parte del 22enne rumeno, che veniva rinviato a giudizio in applicazione anche, dell’allora recente introduzione, nel Codice Penale, del reato di omicidio stradale. Nel frattempo, l’investitore aveva nominato proprio legale di fiducia, l’avvocato del Foro di Marsala, Leonardo Genna, il quale a seguito delle conclusioni di indagini, aveva chiesto che il proprio assistito, venisse sottoposto ad interrogatorio.

“Premetto che il mio assistito – ci ha detto l’avvocato difensore – non solo non ha abbandonato la scena del sinistro, ma si è prodigato nei primi soccorsi. Inoltre, abbiamo introdotto una serie di elementi che erano assenti nella relazione del consulente del pm. Primo fra tutti che il motorino viaggiava senza luce anteriore, senza targa e che i due soggetti a bordo del ciclomotore non indossavano il regolare casco”. A seguito della richiesta di patteggiamento, che ha visto il parere favorevole del Pubblico Ministero, si è tenuta l’udienza dinnanzi al Gup Francesco Parrinello, il quale tenuto conto della serie di elementi forniti dalla difesa, ha condannato l’imputato ad un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa.

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