Scarti delle demolizioni di Triscina finiscono nell’agro di Campobello: quattro denunce per traffico di rifiuti

redazione

Scarti delle demolizioni di Triscina finiscono nell’agro di Campobello: quattro denunce per traffico di rifiuti

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martedì 12 Febbraio 2019 - 13:02

Gestione illecita di rifiuti, abbandono e violazione delle prescrizioni delle autorizzazioni/iscrizioni all’Albo dei gestori Ambientali rilasciato dal Libero Consorzio Comunale di Trapani (ex Provincia Regionale): questi i capi d’accusa che hanno portato al deferimento dell’amministratore della ECOINERTI, del titolare e di un operaio di una ditta di trasporti, nonché un imprenditore di Campobello.

L’indagine segue un’attività di ispezione attuata presso il cantiere dell’impresa affidataria dei lavori di demolizione di 85 immobili abusivi siti in contrada Triscina del Comune di Castelvetrano, nonché presso il sito di recupero di rifiuti gestito dall’impresa ECOINERTI S.r.l.s. con sede in Campobello di Mazara, utilizzata per il conferimento per le attività di recupero/smaltimento dei rifiuti derivanti dalla predetta attività di demolizione. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività ispettive disposte in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento. L’ispezione è stata effettuata dal Gruppo Interforce composto da personale dell’Arma dei Carabinieri (anche con le specialità del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani), della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza nonché della Direzione Investigativa Antimafia.

I Carabinieri del NOE, al momento del loro ingresso presso l’azienda di recupero rifiuti, hanno notato un camion che stava per uscire dall’azienda con un ingente carico di rifiuti che, a seguito di ispezione, risultavano essere inerti che, seppur non pericolosi, non erano stati sottoposti al ciclo di separazione e recupero.

Le immediate attività investigative hanno consentito di appurare che quel carico di inerti era destinato per la realizzazione di un capannone per attività artigianale nell’agro di Campobello di Mazara.

I militari dell’Arma dei Carabinieri, spostatisi presso quest’altro cantiere, hanno accertato che era in corso la realizzazione di un terrapieno con inerti del tutto simili a quelli trasportati dal camion controllato all’interno del sito di recupero e hanno verificato che effettivamente l’imprenditore campobellese aveva acquistato diverse altre quantità di quel materiale, risultato non recuperato.

Alla luce di quanto emerso, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Marsala i responsabili sia della ECOINERTI, sia della ditta di trasporto che l’imprenditore che stava costruendo il capannone ed aveva realizzato il terrapieno, per il reato di gestione illecita di rifiuti.

L’area di cantiere, ove erano destinati gli inerti è stata sottoposta a sequestro. Al contempo, è stata sequestrata anche una vasta area dell’azienda ECOINERTI ove venivano accumulati i predetti inerti, non differenziati,  ed il macchinario di frantumazione degli stessi.

Ieri il GIP del Tribunale di Marsala ha convalidato il sequestro, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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