Scegliere di essere felici, i marsalesi Giovanni Di Girolamo e Clara Marino dialogano con i detenuti del San Giuliano

Claudia Marchetti

Scegliere di essere felici, i marsalesi Giovanni Di Girolamo e Clara Marino dialogano con i detenuti del San Giuliano

Condividi su:

martedì 04 Luglio 2017 - 07:30

Scegliere di essere felici, i marsalesi Giovanni Di Girolamo e Clara Marino dialogano con i detenuti del San Giuliano

Un incontro socio-culturale ha coinvolto lo scrittore marsalese Giovanni Di Girolamo ed il suo ultimo libro “Scelgo di essere felice” (editore Taita Press) ed i detenuti della Casa Circondariale di San Giuliano a Trapani. Un breve seminario sulla felicità all’interno di una realtà molto difficile tra le mura del penitenziario in cui i detenuti e le guardie carcerarie ogni giorno vivono situazioni precarie e diversi problemi logistici ed economici a causa, soprattutto, della mancanza di fondi e disinteresse delle Istituzioni. Questo è il contesto che ha ospitato il romanzo di Di Girolamo, che vede il suo protagonista impegnato nella ricerca della felicità, nell’affrontare le situazioni difficili e nel costruire sani rapporti con gli altri.

Un percorso che l’autore ha voluto fare con la marsalese Clara Marino, docente dell’I. I. S. S. “Sciascia e Bufalino” di Erice che insegna Fisica al San Giuliano. L’approccio alla vita di tutti i giorni, le difficoltà, le delusioni, gli impegni da prendere con se stessi per superarli, dare l’esempio per cambiare il mondo partendo dal contesto in cui si vive, riflettere sulla propria vita e sul rapporto con gli altri. Tra riflessioni e letture di brani tratti dal breviario, i detenuti si sono interrogati su cosa bisogna fare per iniziare un cammino verso la felicità, su come apprezzare il meglio delle proprie giornate, come valorizzarle facendo qualcosa di utile. “Gli ospiti hanno posto domande sull’interpretazione della felicità come scelta di vita – ha detto Giovanni Di Girolamo -. Ci siamo tutti interrogati sul fatto che una crescita personale dovrebbe permetterci di distinguere le cose che possiamo cambiare grazie alla volontà e all’impegno. Eravamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna lavorare su se stessi senza aspettative immediate pur nella critica situazione del San Giuliano. I ragazzi ci hanno portato i loro esempi virtuosi all’interno del contesto, perché la libertà è uno dei valori più importanti. Si dovrebbero organizzare più incontri socio-culturali nei penitenziari”.

Per Di Girolamo e Marino è stata un’esperienza “… significativa sotto l’aspetto umano, emozionante è stato ricevere attestati di stima e interesse”. Come ha fatto sapere la docente Clara Marino, “… si leggeva nei loro occhi la gratitudine per averli resi partecipi visto che non hanno nessun sostegno psicologico. E’ stato importante per i detenuti condividere pensieri sulla scelta di essere felici senza avere la pretesa da parte nostra di poter insegnare loro come si fa ad esserlo. Ringraziamo il dirigente scolastico dello “Sciascia-Bufalino” Andrea Badalamenti per aver accolto la mia iniziativa condivisa dai miei alunni ed apprezzata dal comandante Romano e dal responsabile della comunicazione Vanella”.

Condividi su: