“Scinniu la notti”, Mario Incudine incanta la platea del Teatro Impero

Chiara Putaggio

“Scinniu la notti”, Mario Incudine incanta la platea del Teatro Impero

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sabato 02 Gennaio 2016 - 23:48

Per iniziativa dell’amministrazione comunale i proventi del concerto serviranno ad acquistare dei giochi per bambini disabili

Canto di ciaramella, sapienza di nenie antiche, armonie e cunti per lasciarsi incantare dalla lucente gioia della nascita di nostro Signore. È stato molto più di viaggio nella più suggestiva tradizione musicale del sud d’Italia legata alla Natività, il concerto di Mario Incudine, cantautore ennese che si è affermato sui migliori palcoscenici nazionali ed internazionali e che si è esibito nel Teatro Impero di Marsala in quartet. “Scinniu la notti” è uno spettacolo evocativo capace di fermare il tempo e di avvolgere con una profumata polvere di stelle, campane di pastori e storie di poesia, tutto il pubblico, da quello culturalmente più esigente a quello meno inoltrato nella poetica dell’aulica musica popolare. Tutti i presenti, poco meno di seicento persone, hanno infatti partecipato a quello che – in perfetto stile Incudine – è passato con profondità e leggerezza al tempo stesso, da un viaggio antropologico lungo le notti di Natale delle nostre bisnonne, fino ai testi letterari, attraversando la reinterpretazione sapida e colorata di un artista che ormai ha una penna e un suo pentagramma capace di far sorridere e pensare, divertire e riflettere, disegnare con concretezza e simbolismo una Sicilia nuova, eppure antica. E allora sì che “Un giorno questa terra sarà bellissima”, ha detto quasi a fine concerto Mario, citando Paolo Borsellino, dopo aver ricordato il sangue dei minatori, che “murianu senza ‘ntoccu di campani” e che un tempo “sulla rotta dell’America eravamo noi gli africani”. E tutto questo, magicamente, senza uscire fuori tema e vivendo con fede e musica la Nascita del Bambino, povero, al freddo, in una grotta, dopo una misteriosa annunciazione Angelica, che però non è stata bastevole affinché il figlio Dio trovasse alloggio presso la casa degli uomini. In questo senso si staglia il senso che l’amministrazione comunale di Marsala diretta dal sindaco Alberto Di Girolamo – presente in sala insieme a buona parte della sua giunta – ha voluto dare al concerto, finalizzato ad una raccolta fondi destinata all’acquisto di giochi per bambini disabili da installare all’interno della Villa Cavallotti. Iniziativa pensata in collaborazione con l’associazione “Raggio di sole” che raccoglie cinquanta famiglie al cui interno ci sono persone in situazione di disabilità. Purtroppo, nonostante la buona affluenza di pubblico, la somma raccolta si è fermata a circa mille euro, decisamente inferiore alla qualità dello spettacolo offerto. Non a caso, ad aprire la serata, presentata da Nino Guercio, è stato il cantautore marsalese Nico Montalto che, in parte, si è anche esibito con il giovanissimo Salvatore Parrinello. Poi il buio del bellissimo Teatro Impero è divenuto quello della notte di duemila anni fa e la zampogna del maestro Antonio Vasta ha echeggiato quella dei pastorelli accorsi ad adorar Gesù Bambino. Elegante il basso di Pino Ricosta e ispirata la batteria di Emanuele Rinella, che hanno animato l’aria intorno ad una platea talmente immersa da raggiungere, più di una volta nel corso dello spettacolo, punte metateatrali di partecipazione, per concludere con una standing ovation. Chicca della serata, il fatto che, ignari gli avventori, il concerto è stato totalmente registrato. Chissà se il prossimo disco dell’artista ennese non porti in copertina la scritta: “Live dal Teatro Impero di Marsala”.

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