Scorpion Fish: scattano le ordinanze cautelari per i coinvolti nel traffico tra la Tunisia e Marsala

redazione

Scorpion Fish: scattano le ordinanze cautelari per i coinvolti nel traffico tra la Tunisia e Marsala

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mercoledì 28 Giugno 2017 - 15:51

Sono arrivate le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Palermo nell’ambito dell’operazione “Scorpion Fish”. Come si ricorderà, gli uomini del Gico della Guardia di Finanza, dopo una serie di indagini, avevano bloccato un presunto traffico di migranti e contrabbando di tabacco tra la Tunisia e la Sicilia. Punto d’approdo principale era stato individuato nelle coste antistanti il Comune di Marsala. In queste ore le indagini coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi di Palermo e dai sostituti Calogero Ferrari, Federica La Chioma e Claudia Ferreri, hanno permesso di individuare ed arrestare il 28enne tunisino  Jabranne Ben Cheikh, ritenuto il capo banda ed attualmente detenuto in un carcere della Toscana. Ordinanza anche per un altro suo fidato connazionale, Tarek Ben Massoud di 29 anni, anch’esso attualmente recluso in Toscana.

Gli arresti domiciliari sono scattati anche per la compagna dell’uomo, Simonetta Sodi, che nelle scorse settimane era stata rimessa in libertà dal gip che non ne aveva convalidato il fermo. Coinvolti nelle indagini anche due nuove figure: Felice Montalbano e Pietro Bono, di 59 e 64 anni, residenti a Menfi ed incensurati. Proprio a Menfi (AG), nell’abitazione dei soggetti ora arrestati, sembra avesse trovato rifugio un tunisino elemento di spicco del gruppo criminale che nelle scorse settimane era stato arrestato dopo un rocambolesco inseguimento sui tetti di un complesso residenziale di Menfi. Il gip ha inoltre complessivamente disposto la misura cautelare per tutti gli altri tredici responsabili già individuati. Durante la notte che ha portato all’esecuzione dei provvedimenti, un finanziere era precipitato da un tetto dopo l’inseguimento. Trasportato d’urgenza all’ospedale Villa Sofia di Palermo aveva subito un delicato intervento chirurgico. Fortunatamente le sue condizioni sono in continuo miglioramento tanto che oggi è ritenuto fuori pericolo.

Secondo quanto appurato dall’accusa, avrebbero fornito supporto logistico per l’organizzazione delle traversate “di lusso”, secondo gli inquirenti che, avevano anche ipotizzato, in questo flusso di uomini, ci potessero essere anche potenziali terroristi.  Sulla pista riguardante il radicalismo islamico, tuttavia, gli stessi inquirenti nel decreto di fermo hanno ammesso che si tratta di una ipotesi che dovrà essere oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi.

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