Scrive Giuseppe Clemente a proposito delle aule scolastiche fredde

redazione

Scrive Giuseppe Clemente a proposito delle aule scolastiche fredde

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venerdì 13 Gennaio 2017 - 18:49

Egregio direttore,

chi le scrive è un genitore indignato per un problema che sembra essere generalizzato ancorché stagnante e statico. Problema che speriamo chi di dovere possa risolvere nel volgere di poco tempo. Mi riferisco all’annoso problema delle aule scolastiche fredde. Problema quest’anno acuito ancor più da un freddo intenso e inusuale per le nostre latitudini. Premetto che non è mia intenzione ergermi a paladino o portavoce di tutti coloro che hanno a cuore l’argomento che in questi giorni imperversa su quasi tutti i media e i vari social. Dico però che ciascuno di noi dovrebbe fare la propria parte, ognuno per ciò che gli compete. Noi genitori non assistendo inermi ed apatici, ma bensì facendoci portavoce verso gli enti preposti di un disagio al limite del grottesco e tragicomico. I politici, le istituzioni, dal canto loro, invece, assumendosi la responsabilità e l’onere di garantire il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento. E’ inaccettabile e assurdo che ogni volta che arriva il freddo assistiamo al triste spettacolo di studenti, docenti e personale scolastico costretti a stare a scuola con il piumino o con la borsa termica come il caso per esempio di mio figlio!!

Una situazione intollerabile per una scuola pubblica che si rispetti. Io mi definisco apolitico e dunque estraneo a tutto ciò che rotea intorno ad essa, dunque il mio non vuole essere un mero attacco politico a questo o altro schieramento. Ovviamente però una mia un’idea leggendo qua e là me la sono fatta. Probabilmente tutto ciò è causato dalla mancanza di fonti dovuta ai continui tagli governativi e dalla “finta abolizione” delle province, private delle risorse necessarie ad intervenire in settori sensibili come, appunto, quello della scuola pubblica. Così, nel 2017, ci troviamo con molti istituti del territorio privi di riscaldamento. Altro che “buona scuola”, semmai scuola al freddo. Esimio direttore francamente non credo e non ho la presunzione di pensare che questa mia lettera possa proporsi come via maestra per risolvere il problema, spero semmai possa contribuire anche se in minima parte a smuovere la coscienza ormai atrofizzata dei miei concittadini che sembrano accettare ormai tutto come fosse un fatto fisiologico, per cui bisogna conviverci abituarsi ed accettarlo!! A margine voglio complimentarmi con gli studenti e con il personale docente che ligi al dovere e con grande senso di responsabilità non stanno utilizzando come pretesto questa situazione per inscenare scioperi e proteste nonostante ci sarebbero presupposti e motivazioni sufficienti per attuarli.

Cordiali saluti

Giuseppe Clemente

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