Servizi sociali e conflitti di interesse, Nuccio: "La storia della nostra città impone attenzione"

Vincenzo Figlioli

Servizi sociali e conflitti di interesse, Nuccio: "La storia della nostra città impone attenzione"

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venerdì 15 Giugno 2018 - 07:35

Come raccontato ieri, il Consiglio comunale di Marsala ha approvato la proposta sottoscritta da 13 componenti dell’assemblea civica di costituire una Commissione d’inchiesta sui servizi sociali. Primo firmatario dell’atto è il consigliere Daniele Nuccio, eletto nella lista Cambiamo Marsala e da alcuni mesi iscritto al gruppo misto.
Soddisfatto che la sua proposta sia stata accolta dal Consiglio?
Ringrazio chi ha votato a favore, rivendicando il proprio ruolo nel funzionamento della macchina amministrativa e utilizzando uno strumento che il regolamento ci mette a disposizione. Come ho ribadito in aula, quest’azione, poste le criticità emerse nel tempo, è mirata a valorizzare tutte quelle figure all’interno della macchina amministrativa che con grande abnegazione svolgono il proprio dovere con professionalità. E’ a loro che va la mia più sincera vicinanza.
Due anni fa rilasciò alla nostra testata un’intervista in cui parlò di sacche di ambiguità e conflitti di interessi nei servizi sociali. E’ cambiato qualcosa dopo la sua denuncia?
Poco o nulla. Uno dei nodi centrali che attenzioneremo, e che credo resti la cartina di tornasole di quello che faremo, è proprio la questione dei conflitti di interesse. A quel tempo chiesi di venire in possesso delle autocertificazioni che la normativa impone ai funzionari pubblici per verificare l’eventuale esistenza di conflitti di interesse. Purtroppo, non sono mai entrato in possesso di tali documentazioni. Mi chiedo se siano mai state prodotte…
Si dice che allo stato attuale quello dei servizi sociali sia il settore in cui girano più soldi. Sono tutti utilizzati nel rispetto delle finalità previste?
Mi auguro di sì. Resto convinto della validità del principio caro a Giovanni Falcone – “Follow the money” – che seguendo i flussi di denaro consentiva di intercettare contiguità tra funzionari pubblici e attività in odor di mafia. Seguire i soldi, significa seguire gli interessi economici, perchè è lì che si annida spesso il malaffare. La storia della nostra città, e anche quella riguardante la gestione dei servizi sociali, impone attenzione.
I controlli interni funzionano?
Siamo di fronte di un sistema dei servizi sociali in cui girano 20 milioni di € l’anno. E’ l’impostazione in sé che da tempo contesto e che andrebbe ribaltata. Piuttosto che vincolare le strategie sui servizi sociali alle linee di finanziamento che sappiamo di poter intercettare, occorrerebbe avviare una mappatura reale, a 360°, relativamente a tutti i fenomeni che riguardano povertà, disagio sociale, migrazioni. Solo così si potrà far fronte alle esigenze reali della comunità e si potranno ottimizzare le risorse. Un altro nodo è l’ottimizzazione degli uffici, con l’individuazione di persone professionalmente preparate, in grado di far fronte alle esigenze del settore. Credo, ma è una mia opinione personale, che l’arrivo del dottore Sparla sia un segnale positivo. Credo che l’impostazione concettuale rispetto alla risoluzione di alcuni problemi vada nella giusta direzione. Ma è comunque presto per giudicare, in un senso o nell’altro.
Che tempi serviranno per conoscere i risultati dei lavori della Commissione?
I lavori dureranno 90 giorni. A breve la conferenza dei capigruppo avvierà l’iter per la composizione. Tutti i gruppi potranno delegare un proprio membro di riferimento. Poi si ratificherà in Consiglio comunale la composizione e, alla prima riunione, si indicherà il presidente. Lavoreremo a porte chiuse con il sistema di registrazione che abbiamo a Sala delle Lapidi. Se emergeranno criticità di un certo tipo, non avremo problemi a girare le informazioni raccolte alla Procura della Repubblica.
Ci sono esponenti della minoranza, come Rosanna Genna, secondo cui l’istituzione di tale Commissione si configura come una sorta di sconfessione dell’assessore alle politiche sociali Clara Ruggieri. Che ne pensa?
Non condivido quest’impostazione. Dobbiamo scindere le nostre prerogative dal ruolo politico che rivestiamo. Di fatto, ritengo che questa Commissione sia la più grande mano di aiuto che possiamo dare all’Amministrazione comunale, che poi, naturalmente, dovrà essere disponibile ad operare cambiamenti laddove dovessero rendersi necessari, per indicare linee nuove nel funzionamento della macchina amministrativa. Bisogna ripartire dalla trasparenza e ribadire con forza che non può esserci sviluppo senza legalità.

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