Torna in libertà Antonio Ignazio Correra, era ai domiciliari per bancarotta da circa 20 giorni

Chiara Putaggio

Torna in libertà Antonio Ignazio Correra, era ai domiciliari per bancarotta da circa 20 giorni

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lunedì 29 Giugno 2015 - 16:36

Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Secondo la Procura avrebbe anche truffato lo Stato e ottenuto somme dai fondi antiusura

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Francesco Messina e ha scarcerato Antonio Ignazio Correra, agente di commercio marsalese, di 35 anni, che all’inizio di giugno era stato posto agli arresti domiciliari dalla sezione di pg della Guardia di Finanza di Marsala della Procura perché ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, e di truffa ai danni dello Stato. Secondo gli investigatori,  avrebbe Correra avrebbe mentito affermando di essere vittima di estorsione e usura, inducendo in errore la Prefettura di Trapani e il commissario straordinario di governo, e in questo modo attingendo al cosiddetto “Fondo di solidarietà” per le vittime di estorsione e usura. Le somme erogate in suo favore dallo Stato ammonterebbero a circa 200 mila euro, una buona parte dei quali utilizzati da Correra per comprare una casa a Montepulciano, in provincia di Siena, che è stata posta sotto sequestro, e nella quale Correra è stato sottoposto alla  misura cautelare dei domiciliari, ora revocati dal Tribunale di Libertà. L’indagine a suo carico, effettuata dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza è stata diretta dal Procuratore capo Alberto Di Pisa e coordinata dal sostituto Nicola Scalabrini. Correra, già condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi per truffe e per ricettazione di due assegni ad un anno e quattro mesi di carcere, nel 2008 denunciò due persone che poi furono arrestate (Massimo Bellitteri, noto ristoratore di Marsala, e Antonino Salvatore Sieri), accusandole di estorsione, usura e lesioni personali. Il processo si è concluso con l’assoluzione dei due imputati dall’accusa di usura ed estorsione la condanna per esercizio arbitrario delle proprie ragioni a 5 mesi e al risarcimento, in favore di Correra, di 500 euro.

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