Traffico di stupefacenti nel trapanese: obbligo di dimora per sette soggetti

redazione

Traffico di stupefacenti nel trapanese: obbligo di dimora per sette soggetti

Condividi su:

venerdì 09 Settembre 2016 - 14:19

Questa mattina, personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Trapani ha dato esecuzione, su disposizione del gip del Tribunale di Palermo, a sette misure cautelari dell’obbligo di dimora nel territorio nella provincia di Trapani nei confronti di altrettanti soggetti, resisi responsabili del delitto di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le misure restrittive della libertà personale sono state applicate a carico di Salvatore Paolo Augugliaro (63 anni), Francesco Paolo Augugliaro (23), Franco Patti (53), Maria Luisa Catanese (32), Nicola Augugliaro, (27), Vincenzo Brignone (40) e Carmelo Schifano (32).

Tale operazione di polizia giudiziaria, denominata “Venti di Scirocco II”, rappresenta una prosecuzione di quella che lo scorso giugno ha portato la Squadra Mobile di Trapani ad eseguire altre misure cautelari nei confronti di due distinti gruppi delinquenziali, rispettivamente facenti capo a Massimiliano Salafia (39enne) e Giuseppe Acabo (33enne), attivi nel traffico di sostanze stupefacenti all’interno del cosiddetto quartiere “Bronx”.

Le indagini traggono origine da un’articolata attività investigativa avviata dalla sezione antidroga della Squadra Mobile e coordinata, inizialmente, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani e, successivamente, dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’appello di Palermo, finalizzata alla repressione di reati in materia di stupefacenti, commessi da alcuni giovani soggetti, alcuni dei quali già gravati da precedenti specifici.

Nel corso della medesima attività d’indagine si era ipotizzato che il sodalizio facente capo a Salafia potesse essere in affari con i componenti della famiglia Augugliaro. In particolare, era sembrato ragionevole ritenere che gli stessi fossero d’accordo ad approvvigionarsi dello stupefacente, rivolgendosi ad un comune fornitore catanese e per questa ragione sono stati attivati mirati servizi tecnici. Nello specifico, è stato poi appurato che Salvatore Augugliaro e i figli Francesco Paolo e Nicola, coadiuvati a vario titolo da Maria Luisa Catanese, convivente di Francesco Paolo Augugliaro, Vincenzo Brignone e Carmelo Schifano acquistavano abitualmente sostanza stupefacente a Salemi, da Franco Patti, per poi trasportarla a Trapani ed a Buseto Palizzolo, luogo di dimora di Francesco Paolo Augugliaro.

Nel corso delle indagini, dunque, non è emersa alcuna collaborazione fra il gruppo criminale facente capo a Salafia e quello facente capo a Salvatore Augugliaro. Si è infatti constatato che i due gruppi mantenevano discordi canali di approvvigionamento, e solo occasionalmente provavano a stringere accordi illeciti, tesi alla fornitura di piccoli quantitativi di stupefacente, che la famiglia Augugliaro spesso acquistava a credito.

A riscontro dell’ipotesi investigativa, oltre a numerose conversazioni telefoniche, spesso dal contenuto esplicito, sono stati effettuati diversi sequestri di sostanza stupefacente durante le fasi di trasporto da Salemi, provvedendosi contestualmente all’arresto in flagranza di reato di alcuni indagati.

In proposito, sono stati effettuati 3 arresti ed il sequestro complessivo di circa un chilo di marijuana, sebbene le parallele attività d’intercettazione riscontrassero come le forniture di droga avvenissero quasi settimanalmente e riguardassero anche eroina.

Condividi su: