Trapani: dopo i provvedimenti su D’Alì e Fazio prende corpo l’ipotesi di un rinvio del voto

redazione

Trapani: dopo i provvedimenti su D’Alì e Fazio prende corpo l’ipotesi di un rinvio del voto

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venerdì 19 Maggio 2017 - 11:39

Dopo la richiesta di obbligo di dimora per D’Alì l’arresto di Girolamo Fazio. In 24 ore la campagna elettorale per le amministrative a Trapani ha subito un durissimo doppio colpo, che sta suscitando un inevitabile dibattito. Da questa mattina, tra le altre cose, circola anche l’ipotesi di un rinvio del voto previsto per il prossimo 11 giugno, come confermato dal deputato regionale Nino Oddo attraverso la propria pagina Facebook: “Ho parlato poco fa col presidente Crocetta a cui ho manifestato il disagio di una città. L’ipotesi rinvio del voto è oggettivamente in campo. Ma il rischio è di fare cadere Trapani ulteriormente nella palude con un lungo commissariamento”.

Favorevole al’ipotesi di un rinvio il movimento politico Trapani Cambia: “È evidente la situazione difficile che stanno vivendo un territorio e i suoi cittadini, per questo riteniamo doveroso parlare di inquinamento ambientale evidente e di mancanza delle condizioni per il libero esercizio del voto. Chiediamo ai cittadini di parlare, di incontrarci, di sostenere la necessità di chiarezza”. A tale scopo Trapani Cambia sta organizzando un evento che si terrà il prossimo 22 maggio.

Anche Nello Musumeci, presidente della Commissione Regionale Antimafia è dell’avviso che si debbano rinviare le elezioni.

“Il terremoto giudiziario che investe la città di Trapani ripropone un serio e preoccupante problema che va al di là della specifica vicenda. Lungi da me, per cultura e formazione politica, l’idea di sindacare nel merito i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria; mi pongo, quindi, esclusivamente sul piano del metodo la seguente domanda: procedere a carico di candidati il giorno dopo la formale presentazione delle liste – e quindi nel massimo della loro esposizione mediatica – non contribuisce in maniera inesorabile a delegittimare le Istituzioni? Non si può ottenere lo stesso risultato di tutela della legalità senza creare smarrimento e turbamento nel corpo elettorale, chiamato a scegliere i propri rappresentanti? Peraltro, sono certo che la magistratura ha tutto l’interesse ad accreditare un sereno e non conflittuale rapporto tra i poteri dello Stato, nella loro inviolabile autonomia. E la politica, dal canto suo, deve al proprio interno finalmente assumersi le responsabilità che le competono, senza aspettare rassegnata che sia la magistratura a svolgere una funzione di supplenza.
A Trapani vanno assicurate elezioni democratiche, con tutte le forze politiche nella pari condizione di affrontare il confronto davanti al giudizio degli elettori. Per questa ragione chiedo al Presidente della Regione di adottare un provvedimento urgente, con le eventuali e necessarie deliberazioni dell’Ars, per rinviare la consultazione e consentire così di celebrare le elezioni amministrative in un clima sereno. Peraltro, assieme ai due candidati sindaci interessati, sono presenti dieci liste di candidati al consiglio comunale che rischiano di vedersi espropriati del diritto di rappresentare i propri elettori”.

Non lo dice chiaramente, ma il candidato sindaco del Pd Piero Savona appare propenso ad andare avanti con la campagna elettorale:  “E’ un giorno triste per la nostra città, una macchia sulla sua storia. Trapani ha bisogno di normalità e di pacificazione. Dal canto nostro continueremo a portare avanti il nostro lavoro, fatto di programmi concreti, di progetti realizzabili per dare alla nostra città la normalità di cui ha bisogno, un percorso iniziato e portato avanti con continuità da diversi mesi. La scelta dei nostri assessori va già in questa direzione, avendo designato persone di alta qualità professionale e morale. Prendiamo atto delle attività delle forze dell’ordine e della magistratura, convinti sempre che l’affermazione della legalità sia priorità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario dell’Unione provinciale del Pd Marco Campagna: “In merito a quanto accaduto in queste ore e nei giorni precedenti nella città di Trapani, ribadiamo la nostra piena fiducia sul lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine. Sentiamo forte l’obbligo morale e politico di continuare la nostra campagna elettorale a fianco del candidato Sindaco Piero Savona e della sua squadra assessoriale, esponendo le nostre soluzioni ai problemi della città nell’interesse della comunità trapanese sempre nel segno della legalità e della trasparenza”.

Sulla vicenda che ha coinvolto il deputato regionale Fazio e la famiglia Morace si registra anche una presa di posizione del deputato nazionale del Pd Davide Mattiello:

“Ora il Governo risponda alla interrogazione che ho presentato un anno fa. La magistratura penale come al solito fa il suo corso, ma un anno fa avevo sufficienti elementi di preoccupazione per fare una interrogazione sulla vicenda che ha portato di fatto ad un monopolio nel settore della navigazione civile siciliana, nelle mani di un pugno di famiglie piuttosto note alle cronache. Allora chiesi con forza a Governo e Regione siciliana di chiarire i termini dell’operazione e valutare l’opportunità del suo esito: nessuna risposta. Perché? Eppure tra le famiglie coinvolte c’è anche Matacena. Mi si dirà che è l’altro ramo della famiglia, non quello di Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante a Dubai dall’Agosto del 2013. Sarà pure, ma i due rami hanno comunque una cosa in comune: il silenzio assordante attorno a vicende critiche che li riguardano. Adesso basta! Ci vuole chiarezza sia sulla navigazione siciliana sia sulla latitanza emiratina, è in gioco, ancora una volta, la credibilità delle Istituzioni”.

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