Trapani: il Comune dispone la chiusura di tutti gli impianti sportivi perché inagibili

redazione

Trapani: il Comune dispone la chiusura di tutti gli impianti sportivi perché inagibili

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giovedì 15 Dicembre 2016 - 11:17

Sono furiosi i cittadini e tutte le associazioni sportive del territorio che si avvalevano delle strutture comunali trapanesi per gli allenamenti e per le partite di campionato, è di ieri infatti la comunicazione – da parte dell’amministrazione comunale – della chiusura di tutti gli impianti sportivi per inagibilità.

La nota del comune, indirizzata a diverse A.S.D. chiede la consegna delle chiavi degli impianti comunali perché le strutture sarebbero inagibili. Si tratta della: Palestra Ex Lago Cepeo di via Orti, Palestra Cappuccini, Palestra Cottone, Palestra F. P. Pinco, Campo Aula e il Pattinodromo. Il provvedimento immediato è stato indirizzato alle alle società Saline Trapanesi, Trapani Volley Project, Olimpia Pattinaggio, Centro provinciale sportivo Libertas Trapani, Twirling Sta Trapani, Pugilistica Spartakos Trapani, Pattinando Trapani, Elimos Trapani, Sicania Volley Erice, Skating Trapani, comitato provinciale Uisp Trapani, Sportiva Venus, Città di Trapani Calcio, Cinque Torri Trapani, Dattilo Noir, Nuova Mothia, Pallacanestro Trapani, Drepanum Basket, Giochiamo Insieme, Fortitudo Trapani e Voglia di Vivere.

La richiesta delle chiavi, da parte di Francesco Guarano, dirigente del IV settore, sport, turismo e spettacolo, avviene anche in considerazione della scadenza delle autorizzazioni rilasciate alle associazioni avvenuta lo scorso 30 ottobre 2016. “Si fa presente che – si legge nella nota –si sta provvedendo a predisporre tutti gli atti necessari per consentire l’utilizzo degli impianti in sicurezza e nel rispetto della normativa vigente in materia di agibilità e staticità”. 

Il provvedimento lascia in enorme difficoltà tutte le società sportive che, di punto in bianco, a metà stagione, sono costrette a trovare altre sistemazioni di fortuna per partite e allenamenti. “La motivazione ufficiale adduce problemi di agibilità quando sappiamo bene che i motivi sono altri! – si legge in una nota dell’Asd Cinque Torri Trapani – L’ordinaria manutenzione mai effettuata o ancora peggio la totale assenza di un piano regolatore sportivo. Chiudono le strutture perché sono nel degrado e nell’abbandono. Incapaci di risolvere tali indecenze la soluzione e’ la chiusura nel bel mezzo della stagione sportiva!!! Un danno gravissimo per tutte le società sportive che svolgono la loro attività agonistica presso tali strutture. Momentaneamente sospesi dunque allenamenti e partite. La Società rende noto di essersi già messa a lavoro per trovare una soluzione ad un simile atto di “violenza allo sport”.
“Mai mi sarei immaginato che gli immobili non fossero in regola – afferma il Sindaco Damiano – ma, una volta constatato, questi vanno chiusi, fino a quando non tornano in regola”.

La lettera inviata alle ASD

La lettera inviata alle ASD

Sulla vicenda è intervenuta anche le associazioni “Progetto per Trapani” e “Uniti per il futuro” che in una nota congiunta esprimono forte dissenso nei confronti dell’amministrazione e di chi ha emanato il provvedimento:

Prendiamo tristemente atto della comunicazione trasmessa dal dirigente Guarano alle società sportive (poco più di una ventina) che utilizzano gli impianti comunali e che, da questa decisione dalla catastrofica tempistica, vengono fortemente danneggiate – si legge nella nota – In questi anni l’amministrazione si è mostrata “sorda” alle problematiche dello sport, e le condizioni “disastrose” delle strutture sportive comunali sembrano confermarlo. Paradigmatica la vicenda del Campo Coni, unico impianto pubblico per chi vuole praticare sport all’aria aperta, in passato frequentato da numerosi cittadini, scolaresche e bambini. Un impianto che nel 2012 ha subito il “crollo del tetto” di un edificio accanto agli spogliatoi, altrettanto deteriorati e quindi chiusi al pubblico con transenne perché pericolanti. L’amministrazione comunale in questi anni non è riuscita ad individuare una soluzione che restituisse questo, ed altri impianti e luoghi pubblici alla cittadinanza. L’unica soluzione parrebbe essere quella di “transennare”. E dire che nel novembre 2015, Damiano dichiarò che si sarebbe dovuto intervenire al più presto, non perché si potesse utilizzare la pista per le attività sportive, ma per evitare che ci fossero ulteriori crolli”.

Ci chiediamo:
1) Quali sono, in dettaglio, i motivi di natura tecnica o amministrativa che hanno portato alla decisione di chiudere gli impianti? Le cause che hanno portato a questa improvvida scelta non erano prevedibili? Sono esigenze sopravvenute e impreviste? Tali motivazioni, nella stringata lettera inviata alle società, sono generiche, e a causa di ciò la frase conclusiva “a data da destinarsi” suona come un vero e proprio insulto all’impegno e al sacrificio che le piccole società sportive compiono ogni mese (visto che in questi anni si sono fatte spesso carico degli interventi di piccola manutenzione per tenere in vita gli impianti stessi, riparando anche danni provocati da altri);
2) Per quale motivo tale operazione non è stata programmata in altro modo e perché l’Assessore allo Sport non ha pensato, nel momento in cui queste esigenze si sono manifestate, di convocare un tavolo tecnico con i rappresentanti delle società sportive per analizzare modi più opportuni per la risoluzione della problematica, attraverso una tempistica più adeguata al calendario delle attività sportive annuali, permettendo alle società stesse di avere il tempo per cercare soluzioni alternative?

La considerazione che emerge è che i modi e i tempi con cui la comunicazione è stata trasmessa dimostrano la totale ignoranza della reale attività delle società sportive dilettantistiche e rivelano, inoltre, un’assoluta mancanza di rispetto verso il ruolo sociale svolto dallo sport e verso il lavoro delle stesse associazioni.

Riteniamo che questa è un’amministrazione che ha sempre cercato di colpevolizzare gli altri, nascondendosi dietro a giustificazioni che sono quelle delle difficoltà economiche o colpe ereditate dalla precedente amministrazione o dai suoi stessi assessori poi revocati o dimessi.
Questo Sindaco, alla luce dei notevoli passi indietro che la nostra città in questi anni ha subito, avrebbe dovuto avere la dignità e la capacità di riconoscere di non essere all’altezza e rimettere il mandato.

Auspichiamo, come cittadini, come genitori, come uomini di sport, che la decisione presa sia solo frutto di un malinteso, che si possano continuare le attività in tutte quelle strutture che risultano a norma o dove l’adeguamento non comporti lo sgombero totale. Per le strutture non adeguate, si formi subito un tavolo tecnico con gli operatori per discutere su una seria programmazione di interventi e si trovino soluzioni condivisibili da tutti pur nell’emergenza”.

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