Trasporto d’armi fuori uso rivendute in Somalia, arresti anche a Trapani

redazione

Trasporto d’armi fuori uso rivendute in Somalia, arresti anche a Trapani

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mercoledì 04 Ottobre 2017 - 15:44

Trasportavano in Somalia mezzi militari fuori uso senza rimuovere le dotazioni belliche. Alle prime luci di questa mattina si è conclusa una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, in cui la Polizia di Stato ha tratto in arresto  i componenti di un’organizzazione criminale specializzata nel trasferire, dall’Italia alla Somalia, mezzi militari dismessi, ma non demilitarizzati, ovvero non privati delle caratteristiche tipiche per l’utilizzo in scenari di guerra, come la torretta per il fuciliere, le luci oscurate, le gomme adatte ai terreni impervi e la vernice speciale che li rende non visibili di notte.

 Su delega del procuratore capo Giuseppe Creazzo e del suo sostituto Giuseppina Mione, gli investigatori del Compartimento Polizia Stradale della Toscana hanno scoperto che i somali dopo aver reperito i veicoli militari in tutta Italia, tramite una larga rete di complicità e connivenze offerta da coindagati italiani (autodemolitori, trasportatori, spedizionieri), riuscivano a trasferire i veicoli in patria.

Tutto ciò violando la legge italiana sulla cessione ed esportazione in assenza di apposite autorizzazioni ministeriali. Gli indagati erano operativi in Toscana, Campania, Calabria, Emilia-Romagna e Sicilia, ed avevano messo in piedi una fitta rete di rapporti per acquistare camion fuori uso dell’Esercito Italiano, per poi trasferirli nel paese africano.

Non solo. Gli inquirenti hanno scoperto che per eludere i controlli alla dogana, i criminali, anziché caricare sui container i camion interi e spedirli in Somalia via mare, li smontavano o li tagliavano per farli apparire pezzi di ricambio con false fatture, oppure li riverniciavano per occultarli. Poi in Somalia i veicoli venivano reassemblati. Siccome l’imbarco dall’Italia era diventato più difficile, l’organizzazione si era spostata verso il porto di Aversa, in Belgio, dove i veicoli militari venivano condotti via terra a bordo di TIR, con il carico coperto da teloni. Da qui sono scattate le manette per quattro persone, tre somali e un italiano tra le province di Firenze, Pisa e Trapani. E’ stata la DDA di Firenze ad ottenere dal Gip Mario Profeta le misure cautelari  per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di materiali di armamento.

L’operazione denominata Broken Tank non è finita poiché gli investigatori della Stradale e della Questura di Firenze, insieme a quelli della Sezione di polizia giudiziaria della Procura, dovranno esaminare tutte le informazioni acquisite durante le numerose perquisizioni effettuate stamane a carico degli arrestati e di altri coindagati.

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