Trasporto marittimo e corruzione, indagato per concorso anche il Governatore Crocetta

redazione

Trasporto marittimo e corruzione, indagato per concorso anche il Governatore Crocetta

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venerdì 19 Maggio 2017 - 17:56

Trasporto marittimo e corruzione, indagato per concorso anche il Governatore Crocetta

L’inchiesta che ha portato oggi all’arresto dell’onorevole Mimmo Fazio, dell’armatore Ettore Morace e del funzionario Giuseppe Montalto, porta nuovi particolari. Indagato anche il governatore Rosario Crocetta per “concorso in corruzione”. L’accusa riguarderebbe un finanziamento per il suo movimento politico in cambio del prolungamento del contratto di servizio della Liberty Lines.

“Sono molto sereno e se dovesse esserci un invito a comparire, che non ho ricevuto perché sono in viaggio, sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini” ha commentato subito il Presidente della Regione Crocetta.

“C’è una questione morale gigantesca in Sicilia che investe la natura del governo regionale siciliano nel suo rapporto perverso con una parte del sistema imprenditoriale dell’Isola – ha detto il deputato siciliano di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto – Quanto sta emergendo in queste ore dalle indagini della procura di Palermo su Trapani ci consegna un quadro della politica siciliana talmente compromesso da non ritenerlo più riformabile. Mi auguro che tutti gli esponenti del governo regionale e nazionale coinvolti in questa inchiesta rassegnino le proprie dimissioni a partire dal Presidente Crocetta e dalla sottosegretaria Vicari. Ne va della credibilità della politica e più in generale delle Istituzioni. Crocetta, prosegue l’esponente siciliano di Sinistra Italiana, a prescindere dal suo coinvolgimento nell’inchiesta deve assumersi la responsabilità politica, insieme al Partito Democratico, di un generale clima di corruzione che sta distruggendo la credibilità delle istituzioni agli occhi dei cittadini. La politica per fugare ogni sospetto deve assumersi la responsabilità nella selezione delle proprie classi dirigenti, cosa che non è avvenuta nel caso di Trapani dove ben due dei candidati sono stati colpiti da misure restrittive. Entrambi erano già stati al centro di inchieste giudiziarie e nel caso del Senatore D’Alí la sentenza non lasciava alcun dubbio sui suoi rapporti con Cosa Nostra benché comprovati fino al 1994 e quindi non costituenti reato per sopravvenuta prescrizione. Un quadro desolante, conclude Palazzotto”. 

L’operazione “Mare Mostrum” dei carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e Trapani, è stata coordinata dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri. Indagata per corruzione la sottosegretaria e senatrice Simona Vicari: avrebbe ricevuto Rolex in cambio di un emendamento che riduceva l’Iva sul trasporto marittimo.  La Vicari nel frattempo si è dimessa dal suo ruolo: “Poiché la mia permanenza nell’incarico di sottosegretario – scrive in una nota –  al Mit comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il governo che ho avuto l’onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni che mi consentiranno di meglio rappresentare all’autorità giudiziaria tutte le ragioni per le quali sono assolutamente estranea a quanto contestato. In quella sede farò chiarezza anche del regalo ricevuto da Morace che nulla ha a che vedere con il ruolo di Sottosegretario e l’impegno da me profuso per il riordino dell’intero settore. Sono assolutamente tranquilla e certa della liceità della mia azione essendomi, della vicenda, interessata nel pieno adempimento delle deleghe che mi erano state conferite e nella pienezza del ruolo di parlamentare che rivesto e questo per venire incontro alle esigenze dell’intero comparto marittimo. Se il signor Morace ne beneficerà ciò avverrà al pari di tutti i suoi colleghi che operano nel settore e senza alcun privilegio personale”.

Indagata anche l’ex deputata Marianna Caronia, adesso candidata nelle liste Ferrandelli: avrebbe ottenuto da Morace una lauta liquidazione da ex dipendente della Siremar.

Montalto, in cambio dei favori fatti, avrebbe poi ottenuto da Morace l’assunzione di un amico giornalista nella sua società di navigazione. Indagata anche Salvatrice Severino, funzionaria del dipartimento Infrastrutture che si sarebbe spesa per far risolvere positivamente un contenzioso che Morace aveva con l’amministrazione regionale e lo avrebbe favorito nel predisporre il bando del 2014: la figlia della Severino lavorava alla Ustica lines. Le richieste di arresto della procura erano sette e nell’indagine c’è un filone che conivolge anche un carabiniere del Ros a Perugia.

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