“U pisci fete da testa”

Claudia Marchetti

“U pisci fete da testa”

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lunedì 23 Marzo 2015 - 17:39

Sabato 21 marzo 2015, ho letto l’articolo pubblicato sul vostro giornale,dal titolo ”Pulire i canali dei terreni,scattano i controlli”. L’amministrazione comunale fa bene a risvegliare il senso civico dei cittadini ormai dormiente da diverse generazioni; come dire, i buoi sono scappati, adesso chiudiamo i cancelli.Da ragazzino mi ricordo perfettamente delle cosiddette “sachie”, dei canali di scolo attraverso cui fluiva l’acqua piovana. Con il perdurare della siccità negli anni futuri,i cittadini hanno pensato di costruire abusivamente con relativi muri di cinta,di interrare i canali di scolo…tanto alla fine si poteva rimediare con la classica “sanatoria”e ce ne sono state tante! La parola sanatoria non figura in nessun dizionario delle rispettive lingue degli stati europei, è una parola prettamente italiana, una…cosa nostra, appunto! Ora, a distanza di molti anni, il clima è mutato, le precipitazioni sono state più frequenti e anche le alluvioni,gli allagamenti,gli smottamenti. L’amministrazione, pertanto, ha riesumato il Regio Decreto del 1904 tuttora vigente e invita i cittadini a ripristinare i canali di scolo e aver cura del loro funzionamento. Se non avranno cura della loro manutenzione, scatteranno controlli e sanzioni amministrative. E’ giusto che i cittadini prendano coscienza della cosa pubblica, rispettino la natura non modificandola a loro piacimento,che abbiano quel senso civico che contraddistingue ogni nazione,che rispettino sempre il loro patrimonio artistico e culturale. Però chi sta in alto, chi ci amministra, deve fare la sua parte,deve dare l’esempio,come si suole dire. Innanzitutto gli organi preposti al controllo,in tutti questi anni,cosa hanno fatto per prevenire tali scempi? Chi è senza peccato, scagli la prima pietra è il caso di dire! Ecco solo alcune opere realizzate dalla nostra amministrazione. La via Salemi,quando piove,è un fiume in piena. Tutto questo succede da quando hanno installato i marciapiedi ai bordi della strada, ostacolando il deflusso naturale dell’acqua. La strada costiera che porta ai lidi è tortuosa e piena di pericoli. Ogni volta che c’è maltempo,si riempie di alghe e viene bloccato il transito dei veicoli. I marosi si infrangono sulla costa demolendola. Il mare avanza e ruba sabbia alla terraferma. Il fortino(casamatta), posizionato prima sulla spiaggia, adesso si trova in mezzo al mare. La barriera frangiflutti ha ridotto quel tratto di mare a un vero pantano dall’odore puzzolente e nauseabondo. La galleria della strada a scorrimento veloce è diventata molto pericolosa per le infiltrazioni d’acqua all’interno e per quella che scende copiosa dall’alto riversandosi ai margini della strada. Per tutto l’anno si assiste a questo spreco d’acqua,quando potrebbe benissimo essere convogliata ed utilizzata al bisogno. Se i cittadini debbono essere perseguiti e giustamente sanzionabili per tutto quello che hanno fatto,a maggior ragione,lo debbono essere i vari amministratori che si sono avvicendati negli anni e che hanno deturpato,modificandolo, l’ambiente circostante. I cittadini, (questa non vuole essere una giustificazione) possono, in buona fede, non aver tenuto conto delle conseguenze future, ma gli amministratori sono stati e sono sempre coadiuvati da persone cosiddette” esperte”. Ergo, se ci sono colpe attribuibili a semplici cittadini o ad amministratori,che paghino tutti senza privilegi di sorta!

Gaspare Parrinello

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