Processo ai vertici dell’ Aimeri, il fatto non sussiste: tutti assolti

redazione

Processo ai vertici dell’ Aimeri, il fatto non sussiste: tutti assolti

Condividi su:

venerdì 16 Febbraio 2018 - 17:51

Dopo una serie di udienze che si sono protratte per oltre un anno sono stati tutti assolti, perché il fatto non sussiste, gli imputati del processo che vedeva coinvolti tutti i vertici dell’Aimeri, la società che si è occupata per tanti anni della raccolta differenziata della spazzatura in molti comuni della provincia di Trapani. Il processo, secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, era volto a scoprire le responsabilità di quanti hanno diretto “in maniera illecita”, lo smaltimento dei rifiuti negli anni passati.

Erano imputati l’ex direttore dell’Ato Tp1 Salvatore Alestra e Orazio Colimberti ex direttore dell’area sud dell’Aimeri Ambiente, per i quali la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione ciascuno in quanto oltre ad essere imputati per traffico illecito di rifiuti, erano finiti sotto processo anche per corruzione.

Per gli altri imputati, tutti per di traffico illecito di rifiuti e precisamente: il capo impianto del cantiere Aimeri di Trapani, Salvatore Reina, nonché Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert” di Marsala, Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti alla Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa azienda, il pubblico ministero, vista anche la scarsità di prove a loro carico, aveva chiesto l’assoluzione. Assoluzione anche per Alestra e Colimberti per il reato di traffico illecito di rifiuti.

Secondo l’accusa Alestra non aveva denunciato i “disservizi”di Aimeri per ottenere favori da Colimberti, mentre agli altri, compresi i due dirigenti, era stato contestato il conferimento e il traffico “illecito” di migliaia di tonnellate di rifiuti.

Il procedimento si è svolto davanti al tribunale di Marsala in sessione collegiale presieduto dal giudice Sergio Gulotta, Pubblico Ministero Carlo Manzella della DDA di Palermo. Nel processo si erano costituite parti civili il ministero e l’assessorato regionale Ambiente.

La nuova gestione dell’ Ato Tp1 e il comune di Marsala sono state rappresentate dall’avvocato Luigi Cassata. Parte civile anche i comuni di Erice e Paceco, rappresentati dagli avvocati Enzo Rando e Vincenzo Maltese e il Movimento difesa del cittadino (avv. Peppe Gandolfo). A difendere gli imputati sono stati Massimo Mattozzi, Diego e Massimiliano Tranchida, Vito Agosta, Valentina Castellucci, Giuseppe Cavasino e Paolo Paladino.

Condividi su: