Una banda di giovanissimi gestiva lo spaccio ad Alcamo. La Procura emette quindici avvisi di conclusione indagini

redazione

Una banda di giovanissimi gestiva lo spaccio ad Alcamo. La Procura emette quindici avvisi di conclusione indagini

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martedì 09 Febbraio 2016 - 11:06

Avrebbero gestito una radicata attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana quindici alcamesi (la maggior parte dei quali sotto i trent’anni) a cui la Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Alcamo ha notificato 15 avvisi di conclusione indagini preliminari e contestuale informazione di garanzia. I suddetti provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Trapani in seguito ad una complessa attività di indagine – supportata da numerose attività di intercettazione telefoniche, ambientale e video – condotta tra il mese di novembre del 2013 ed il mese di maggio del 2014. I riscontri effettuati hanno portato a contestare ai quindici ragazzi alcamesi i reati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e, finanche, un episodio di estorsione consumatosi in pregiudizio di un giovanissimo consumatore di 14 anni.

Nell’ambito della medesima nota informativa sono stati altresì denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo tre giovanissimi studenti sistematicamente impiegati dalla banda per le consegne delle sostanze stupefacenti nelle principali piazze frequentati dagli assuntori; orbitanti, prevalentemente, attorno alla centralissima Piazza Ciullo, che nei fine settimana è da tempo il cuore pulsante della “movida” alcamese.

Malgrado la giovane età degli indagati, la banda aveva strategicamente organizzato sia la fase di approvvigionamento di cospicue quantità di stupefacente che quella del successivo spaccio, rendendo difficoltosa l’attività di indagine finalizzata a ricostruire il modus operandi e l’identificazione dei vari adepti di volta in volta chiamati a gestire i contatti con gli assuntori. Anche dall’ascolto delle conversazioni è emersa la particolare cautela adottata dagli indagati nell’utilizzo del telefono cellulare; gli interlocutori, infatti, si esprimevano, in via esclusiva, utilizzando espressioni metaforiche ed allusive preventivamente concordate, pianificavano logisticamente le operazioni di approvvigionamento di stupefacente curando dettagliatamente il trasporto della droga e ricercando la condizione di massima sicurezza durante le fasi di cessione della stessa.

In particolare la struttura criminale era composta da due gruppi, uno dedito, per l’appunto, all’approvvigionamento dello stupefacente, che avveniva all’incirca ogni due giorni con quantitativi che si aggiravano tra 1-2 chili, ed un secondo gruppo che ne curava la ricezione per poi procedere alla pesatura ed alla steccatura in singole innumerevoli dosi. Un’attività, quest’ultima, che avveniva all’interno di locali locati per brevi periodi ed ubicati tutti in prossimità della centralissima Piazza Ciullo.

Per meglio rendere l’idea del livello organizzativo raggiunto e di come la banda fosse particolarmente attenta ad eludere eventuali attenzioni investigative, il passaggio dello stupefacente al gruppo che gestiva il confezionamento avveniva in zone sempre diverse lasciando dei veicoli, ovviamente non chiusi a chiave, dove il fornitore lasciava un sacco pieno di erba – in media 1-2 chili – che dopo pochi minuti veniva prelevato da altri soggetti che curavano il trasporto fino allo “stabilimento” dove veniva effettuata la pesatura ed il confezionamento in singole dosi; altro espediente era il sacco utilizzato per il trasporto che è quello solitamente utilizzato dalla grande distribuzione per la commercializzazione dei croccantini per cani che consentiva di “schermare” adeguatamente il contenuto, evitando che l’inconfondibile odore si propagasse.

Un altro particolare che merita attenzione è la frequenza con cui la banda arruolava, senza farsi alcuno scrupolo, pusher minorenni i quali, in occasione di alcune attività di riscontro laddove sono stati trovati in possesso di numerose stecche pronte per essere cedute, non sono mai venuti meno al patto di omertà stretto con i “superiori”. Le indagini a tal riguardo hanno dimostrato come nell’ambito di un episodio estorsivo uno dei capi della banda ha minacciato pesantemente uno dei giovani minorenni affinché consegnasse l’incasso della merce spacciata.

In tal senso i risultati delle attività di riscontro eseguita durante l’intera durata delle indagini ha consentito di sequestrare cospicui quantitativi di erba, bilancini e materiale strumentale per il confezionamento dello stupefacente.

Dei soggetti interessati dai provvedimenti sono state rese note solo le iniziali: M.G. di anni 23, M.F. di anni 23, G.P. di anni 22, A.I. di anni 20, G.V. di anni 32, V.C. di anni 54, V.G. di anni 27, V.V. di anni 26, V.F. di anni 24, N.M. di anni 46, A.D. di anni 26, T.V. di anni 21, M.D. di anni 21, R.P. di anni 20 e R.D. di anni 20.

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