Ustica Lines: la Cgil respinge il licenziamento dei 330 lavoratori. Domani incontro fra sindacati e società

Audrey Vitale

Ustica Lines: la Cgil respinge il licenziamento dei 330 lavoratori. Domani incontro fra sindacati e società

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giovedì 07 Maggio 2015 - 14:31

Non ci sta la Cgil, che interviene in merito all’intenzione della Ustica Lines di licenziare tutti i 330 lavoratori, di cui 209 impiegati sull’unità operativa di Trapani, per il contenzioso apertosi con la Regione a causa della mancata firma del contratto della gara per la gestione dei servizi di trasporto tra la terraferma e le isole Egadi ed Eolie.

Filippo Cutrona - Cgil

Filippo Cutrona – Cgil

“E’ vergognoso e inaccettabile che il futuro occupazionale dei 330 lavoratori, il sistema dei trasporti marittimi e il settore turistico vengano messi seriamente a rischio da un contenzioso tra la compagnia di navigazione Ustica Lines e la Regione Siciliana – afferma il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona –  L’armatore Morace da comandante dovrebbe essere l’ultimo ad abbandonare la nave piuttosto che gettare metaforicamente a mare i propri dipendenti che in questi anni hanno contribuito a far crescere la società”.

In particolare, a Trapani, a rischiare di perdere il posto di lavoro potrebbero essere 67 lavoratori del settore amministrativo, 70 operai della cantieristica e 72 marittimi. Intanto domani a Trapani, nella sede della Ustica Lines, la compagnia terrà un incontro con le organizzazioni sindacali per discutere della procedura di mobilità.

“La Cgil – dice il segretario generale Filippo Cutrona – respingerà con forza e rimanderà al mittente qualsiasi azione finalizzata al licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori. Per oltre un decennio la Ustica Lines ha usufruito di ingenti somme di finanziamento pubblico che hanno garantito occupazione e sviluppo ma anche l’esponziale crescita dell’azienda. Per quest’ultima ragione – conclude – oggi è indispensabile che la Ustica Lines piuttosto che minacciare i licenziamenti e bloccare i collegamenti, creando difficoltà ai pendolari e all’economia delle isole, trovi un accordo con la Regione Siciliana”.

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