Rinviato a novembre il processo per diffamazione ai danni di Niclo Solina in cui sono imputati Scala e Carollo

redazione

Rinviato a novembre il processo per diffamazione ai danni di Niclo Solina in cui sono imputati Scala e Carollo

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mercoledì 05 Ottobre 2016 - 16:32

Ieri il giudice Gianluigi Visco ha rinviato, al prossimo 14 novembre, l‘udienza del processo a carico dell’ex sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, e del giornalista Baldassare Carollo, al fine di far integrare ai due imputati le proposte per riparazione del danno cagionato nei confronti dell’avvocato Niclo Solina, e delle altre parti civili costituitesi, Baldassare e Maria Lucchese

La “Fraternita della Misericordia” e la “Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù” sono le due strutture proposte ieri, davanti al giudice monocratico Gianluigi Visco, da Giacomo Scala e Baldassere Carollo, il primo difeso nel processo dall’avvocato Pietro Riggi e il secondo dall’avvocato Antonino Gucciardo, per svolgere attività di volontariato come pena alternativa per avere diffamato e, dunque, cagionato un danno a Niclo Solina, a sua volta assistito dall’avvocato Gaspare Benenati, e i suoi due cognati, Baldassare e Maria Lucchese, difesi dall’avvocato Giuseppina Barone. Infatti, il procedimento giudiziario iniziato nel febbraio del 2016 è nato dalla denuncia sporta alla procura di Trapani dall’avvocato Solina, il quale durante la campagna elettorale del 2012 era uno dei due candidati a sindaco di Alcamo alle elezioni amministrative di quattro anni fa. Niclo Solina, appoggiato dalla lista civica ABC, era stato ammesso al turno del ballottaggio insieme al rivale Sebastiano Bonventre, sostenuto dal centro-sinistra (con sei liste in campo) e, quindi, dal sindaco uscente Giacomo Scala. Dunque, nel periodo intercorso tra il primo turno e quello del ballottaggio, i due soggetti imputati nel processo per diffamazione a mezzo stampa registravano uno spazio elettorale autogestito, mandato in onda dall’emittente televisiva locale “Alpa1” dal 14 al 18 maggio 2012. Tale “spot” consisteva in un’intervista nella quale Giacomo Scala sosteneva che i due cognati dell’allora candidato a sindaco Niclo Solina, avevano trovato occupazione lavorativa presso gli istituti bancari della città, la Don Rizzo e la Credem, soltanto per raccomandazione e clientelismo politico, definendo lo stesso Solina come uno dei “clients più affezionati” per essere stato destinatario di diversi incarichi legali da parte del Comune di Alcamo.  In realtà, come spiegherà Niclo Solina nella sua denuncia, lui è un legale fiduciario del gruppo assicurativo “Generali” che generalmente viene indicato dalla compagnia nelle cause promosse contro il Comune davanti al giudice di pace.

Niclo Solina

Niclo Solina

Nell’udienza del 9 giugno scorso, prima della pausa estiva, l’ex sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, e il giornalista Baldassare Carollo, avevano chiesto al giudice monocratico di essere “messi alla prova”, ovvero, di svolgere attività sociali e di pubblica utilità come alternativa al processo. Durante l’udienza di ieri, i due coimputati hanno presentato la proposta del programma rieducativo che dovrà essere valutato dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna. Infatti, secondo quanto disposto dall’articolo 168 bis c.p., la messa in prova comporta non solo l’affidamento dell’imputato al servizio sociale, ma anche l’osservanza di prescrizioni relative alla dimora, alla libertà di movimento, al divieto di frequentare determinati locali. Inoltre, i lavori di pubblica utilità, consistenti in una prestazione non retribuita, devono svolgersi per una durata non inferiore ai 10 giorni, anche non continuativi, presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni, le aziende sanitarie, enti ed organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. Per tale motivo, probabilmente, sia Giacomo Scala sia Baldassare Carollo hanno scelto la Confraternita della Misericordia e la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù come strutture nelle quali “scontare la pena” per riparare l’offesa della onorabilità arrecata. Il giudice Visco, comunque, ha ritenuto che tale indicazione debba essere integrata con un risarcimento di natura economica e, dunque, ha rinviato l’udienza al prossimo 14 novembre.

scala

Giacomo Scala

Di seguito riportiamo una prima parte della “intervista” in questione.

CAROLLO: Siamo in piena campagna elettorale…l’aspirante sindaco Bonventre, nettamente in vantaggio al primo turno, si trova in contesa al ballottaggio con Niclo Solina, candidato di una lista civica che si dichiara apartitica ABC e che vi sta attaccando soprattutto sul nodo del cosiddetto sistema di potere. La vostra giunta nelle due sindacature avrebbe generato clientelismo. Come si difende da questa accusa?

SCALA: Quando si parla di politica clientelare allora uno si ci deve difendere. Se è politica clientelare allora posso dire che il candidato a sindaco Solina è uno dei clients più affezionati.

CAROLLO: In che senso?

SCALA: Nel senso che Solina ha avuto nel tempo, parlo con atti e con fatti, ha avuto diverse delibere, parliamo di una cinquantina di delibere dove è stato incaricato da parte della mia giunta, che invece dà pari opportunità a tutti, su incarichi di consulenza legale, delibera n.86 del…

CAROLLO: Non è il caso vedo che c’è un faldone…

SCALA: Gli atti sono qua a disposizione per tutti i cittadini, sarebbe utile che Solina spiegasse bene le vicende…

CAROLLO: Naturalmente non è una colpa avere ricevuto lavoro dalla giunta, probabilmente però l’attacco di clientelismo voi lo ripudiate.

SCALA: Noi lo rimandiamo certamente al mittente perché credo che bisogna essere onesti intellettualmente.

Linda Ferrara

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