Tra Alcamo e San Vito operazione dei Carabinieri sul fronte dell’inquinamento ambientale e del lavoro nero

redazione

Tra Alcamo e San Vito operazione dei Carabinieri sul fronte dell’inquinamento ambientale e del lavoro nero

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domenica 02 Giugno 2019 - 13:44

Nella giornata del 30 maggio, i Carabinieri della Stazione di Gibellina hanno deferito in stato di libertà 2 soggetti: M. S. palermitano residente a Gibellina classe 72 e A. G. nato e residente in provincia di Palermo classe 61, amministratore di una ditta sita in quel territorio, per i reati di smaltimento di rifiuti liquidi e inquinamento ambientale. I due, a conclusione di un’attività di indagine condotta unitamente a personale dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (A.R.P.A.), risultavano aver riversato liquame di natura organica all’interno del fiume “Freddo” provocando un alterazione dello stato naturale della flora presente in quell’area.

Nella giornata del 30 maggio, i Carabinieri della Stazione di San Vito lo Capo e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, unitamente a funzionari dell’INSP di Trapani, hanno eseguito mirati servizi finalizzati al controllo dell’osservanza degli obblighi in materia di lavoro, nonché di salute e sicurezza dei lavoratori. Nello specifico, sono state ispezionate alcune ditte di costruzione,con relativi cantieri edili,site tra i comuni di Alcamo e San Vito lo Capo. Nel corso di due attività ispettive sono emerse diverse irregolarità, quali: l’omessa sorveglianza sanitaria, la mancata formazione e informazione lavoratori sui rischi connessi attività da svolgere,la mancata consegna dei previsti dispositivi di protezione individuale, la presenza, nei cantieri edili, di ponteggi non adeguatamente armati in modo da evitare pericolo caduta dei lavoratori e la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza.

Durante i controlli eseguiti a carico dei lavoratori presenti, ben 5 sono risultati irregolari e, dai successivi accertamenti svolti nelle immediatezze dai militari operanti, è stato accertato che uno di questi, C. S., percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza. Al termine della citate attività i Carabinieri deferivano in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria il lavoratore ritenuto responsabile di percezione indebita del reddito di cittadinanza nonché gli Amministratori Unici delle due ditte di costruzione in cui sono state rilevate le irregolarità, a carico dei quali sono stati adottati provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono state accertate complessivamente sanzioni amministrative per complessivi euro 14.400,00 e ammende pari a euro 7.723,00.

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