Alcamo, il consigliere Cracchiolo (Pd) all’attacco: “Vedo un sindaco immobile”

redazione

Alcamo, il consigliere Cracchiolo (Pd) all’attacco: “Vedo un sindaco immobile”

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lunedì 17 Giugno 2019 - 11:23

Nel corso dell’intervista l’esponente del Partito Democratico ha espresso la sua analisi sulle ultime elezioni per il rinnovamento del Parlamento dell’UE e il risultato ottenuto ad Alcamo dalla destra. Poi, si è soffermato sui problemi della città e l’operato dell’amministrazione Surdi a tre anni dal suo mandato.

Siamo reduci dall’ultimo appuntamento elettorale ad Alcamo, le europee. Il M5S è stato riconfermato. Al secondo posto troviamo la Lega. Questo avanzamento della destra la preoccupa?

Per noi la Lega non è nient’altro che un ulteriore avversario politico. Alcamo non è stata mai impermeabile rispetto a quelle che sono le lusinghe populiste. Lo abbiamo visto nel 2016 con l’elezione dell’amministrazione Surdi e, ancor prima, con il risultato delle regionali. Il Movimento 5 Stelle è stato sempre importante ad Alcamo. I grillini hanno avuto una presenza importante fin da quando sono nati. Oggi, diciamo che al contraltare populista, per forza di cose ed anche in virtù di quella che è la politica nazionale, ad Alcamo si afferma la Lega. Questo mi preoccupa, non mi preoccupa. È un concetto difficile da esprimere nel senso che il Pd dovrà fare il Pd. E quando dico che per noi è semplicemente un ulteriore avversario politico, sto dicendo la verità. Poi, bisogna anche contestualizzare e cercare di capire che le europee non sono state ad Alcamo un referendum sull’amministrazione Surdi. Questo l’ho detto già precedentemente, anche in altre interviste, perché era ciò che pensavo prima che i cittadini esprimessero il voto delle europee. Però, bisognerà vedere se questi risultati, e mi riferisco alla Lega, si tradurranno tra due anni, alle amministrative del 2021, in una rappresentanza in Consiglio comunale, quindi, in una rappresentanza in città, perché ad Alcamo i voti sono stati per Salvini non sono stati sui singoli candidati. Le amministrative sono un’altra storia e saranno un’altra storia.

Voi del Partito Democratico avete ottenuto un risultato migliore rispetto alle ultime politiche, ma avete perso 6 punti percentuali rispetto alle europee del 2014. In questi 5 anni, cosa è cambiato?

Cinque anni sono tanti già nel mondo reale, in politica sono veramente un’era geologia. Rispetto ad allora che cosa è cambiato? Innanzitutto, è cambiata la guida del Partito Democratico, sia a livello locale sia soprattutto a livello nazionale. Il segretario allora era Renzi, con tutto ciò che questo ha comportato. All’epoca c’era l’ondata di Renzi sia a livello nazionale che a livello regionale. Abbiamo ottenuto più del 30% a livello siciliano e abbiamo superato il 40% a livello nazionale. Oggi, la guida, il segretario del nostro partito è Nicola Zingaretti che, devo dire, ha fatto veramente una scelta ottimale nella selezione dei candidati alle europee. Bartolo, la sua storia personale parla per lui. Il suo impegno sociale prima del suo impegno politico veramente parla per lui. Ciò che ha fatto a Lampedusa.

È stato un candidato sostenuto anche dall’altro movimento cittadino, Abc.

È stato sostenuto da tutti i partiti che possono inquadrarsi nell’alveo del centro-sinistra.

Con Abc avete diverse convergenze?

Diverse convergenze perché se il Partito Democratico va verso quella direzione, scegliendo candidature di questo calibro, di questo spessore, il centro-sinistra non può che unirsi, è fisiologico. È una cosa normale che qualcuno non ha capito in passato e che oggi fortunatamente sta cominciando a farlo.

Tra le politiche e le europee è cambiato anche il vostro segretario del partito locale. Prima una giovane donna, adesso un uomo maturo con un’esperienza politica. Si è tornati indietro? Come mai questa scelta?

No, non è assolutamente un tornare indietro. Io sono profondamente convinto che ogni momento storico, ogni fase politica abbia bisogno di persone differenti. Giulia Calvaruso ha dato un contributo enorme, veramente enorme, sforzandosi a livello personale con tutti gli impegni di lavoro, sacrificando la sua vita personale e lavorativa. Ha dato un contributo enorme al Partito Democratico. È rimasta nel Partito Democratico ed è rimasta nella segreteria. Io credo che la politica sia un patto generazionale e i segretari che si sono susseguiti in questi tre anni lo dimostrano. Nicola Bambina, una persona serissima con un’esperienza lavorativa in banca e con tutto il suo spessore culturale, politico e professionale, segue Giulia Calvaruso, giovane che veniva da quel mondo, ma vi è una comunione di intenti che speriamo di dimostrare con i fatti.

Sono trascorsi tre anni da quando l’amministrazione Surdi si è insediata. Qual è la sua opinione in merito al suo operato?

Le prospettive erano rosee. Io ricordo i discorsi dai palchi di Piazza Ciullo e questa città aveva sicuramente bisogno di una scossa. E quella scossa, dopo tre anni, posso dire con assoluta certezza che non c’è stata. Io vedo un sindaco che è assolutamente immobile, fermo, che vive come nel terrore di un avviso di garanzia. Vive nel terrore dell’abuso d’ufficio. Io dico sempre al sindaco, l’ho detto pure quando ricevette l’unico avviso di garanzia “Lei è lì per svolgere il suo ruolo, la sua funzione, per assumersi le sue responsabilità. Quindi, dai banchi dell’opposizione, mai ci saranno attacchi di tipo populista per dire che si deve dimettere, non si deve dimettere. Lei deve dimostrare sul campo di essere sindaco e di avere una visione e una prospettiva per questa città”. Lo dico perché, ad oggi, dopo tre anni, il mio giudizio è negativo. Manca questa prospettiva e questa visione. Potremmo toccare decine e decine di tematiche, credo che una giornata non basterebbe. Vogliamo parlare del Piano rifiuti? Per me è veramente la cartina tornasole del modus operandi di questa amministrazione. Annunciano risparmi per 1 milione e 400 mila euro, quindi sempre la politica dello slogan, e le gare vanno deserte, perché quella gara era antieconomica e quel Piano, per usare un eufemismo era sottodimensionato. Oggi il risultato è che noi, dopo tre e più proroghe tecniche volute da questa amministrazione, dall’amministrazione Surdi, che pure spendeva parole non certo positive verso la ditta che attualmente svolge il servizio di raccolta, ancora non sappiamo a chi sarà affidato domani il servizio. E quei risparmi che avevano annunciato non si sono realizzati e mai si realizzeranno.

C’è stata la gara. Perché dice che non si sa a chi sarà affidato il servizio?

Perché evidentemente notizie mi dicono che non abbiamo certezza circa la ditta cui sarà affidato il servizio. Purtroppo, è così.

C’è stato un bando di gara e si è presentata la ditta..

Lei sa che si può rinunciare.

Quindi, ha delle indiscrezioni?

Io mi auguro che non sarà così. Parlo con il cuore in mano perché penso al futuro della mia città, al futuro dei cittadini.

Qual è il suo pensiero sulle ultime inchieste riguardo questo settore che hanno coinvolto la città?

Le ultime inchieste sono qualcosa di riprovevole. Il danno ambientale è veramente la cosa più grave che un cittadino, una persona possa commettere. Il danno nei confronti dell’ambiente è qualcosa di obbrobrioso. Non tutti riescono a comprenderlo ma danneggiare l’ambiente significa danneggiare il futuro dei propri figli, il nostro stesso futuro. Attentare all’ambiente, alla terra è qualcosa di assolutamente grave, di una gravità inaudita. Io sono rimasto sconvolto da queste inchieste e mi auguro che la magistratura faccia presto chiarezza rispetto a questi fatti. Però, ripeto, la responsabilità penale è sempre personale.

Durante questa consiliatura il Partito Democratico ha perso rappresentanza perché un esponente in Consiglio comunale è passato ad un altro partito. Quali conseguenze ha avuto sulla vostra azione politica?

Forse, ha perso rappresentanza in Consiglio comunale in termini strettamente numerici perché da due consiglieri siamo passati ad uno. Ma io non credo che il Partito Democratico abbia perso il suo ruolo. Anzi, credo che questa vicenda abbia finalmente fatto chiarezza su quello che deve essere il ruolo del Partito Democratico, la funzione cittadina del Pd. Ha riportato ognuno negli schieramenti di appartenenza. Auguro il meglio a chi ha scelto altre strade, che sono quelle del centro-destra evidentemente, e non del centro-sinistra. Non abbiamo alcun rimpianto e mi permetto di dire che la cosa era ampiamente pronosticabile e ampiamente pronosticata.

Cosa si attende arrivi in Consiglio comunale per  i prossimi due anni? Quale provvedimento urge?

Non è tanto una questione di singolo provvedimento, perché quando l’assessore (Lombardo ndr) dice “Noi stiamo facendo investimenti sull’acqua che mai si erano fatti in questa città”, mente. Dice qualcosa che non corrisponde al vero e non perché a me piace guardare al passato. Io mi proietto sempre nel futuro. Questo per dire cosa? 450 mila euro sono le somme stanziate nel Piano triennale delle opere pubbliche per il contratto aperto sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie della rete idrica. Presto arriverà una mia interrogazione in Consiglio comunale proprio per affrontare il tema del recentissimo appalto con il ritardo di nove mesi. Significa poco più di 150 mila euro l’anno e che non serviranno a nulla. Basteranno appena per fare tre mesi di riparazioni. Quindi, io dico “Questa è la prospettiva che stiamo dando alla città? Ragiono sempre sull’acqua per far capire quello che è il mio punto di vista. Come dico sempre in Consiglio comunale, noi siamo riusciti a risolvere un problema, che era quello dell’approvvigionamento, quindi, delle fonti idriche. Abbiamo aggiunto Cannizzaro, che sappiamo essere un progetto vecchio, e anche lì il Partito Democratico ha dato il suo contributo. Nel 2016 e nel 2017 il Pd protestava, io in prima persona protestavo in Consiglio comunale, perché per la nomina del direttore dei lavori si sono persi 9 mesi. E questi ritardi, poi, li abbiamo pagati nel 2018 quando abbiamo trascorso un Natale e un Capodanno senza acqua. Forse, la gente non ricorda sempre queste cose, ma io ho una memoria forte e precisa su questi accadimenti. Nel momento in cui ampliamo le fonti idriche dovremmo ragionare per il bene della città e pensare ad esempio ad un secondo bottino comunale. Perché il problema dell’acqua ad Alcamo è stato risolto più volte nel corso del tempo. Poi, naturalmente, la città è cresciuta, è cresciuta la popolazione, quindi, il problema si è ripresentato. Non è vero che il problema dell’acqua è un problema atavico. Si è ripresentato nel corso della storia perché non si è mai ragionato sul futuro. Si è sempre pensato esclusivamente al presente. Se noi oggi non pensiamo alla realizzazione di un secondo bottino comunale, e faccio solo un esempio, domani ci ritroveremo nelle stesse identiche condizioni. La prossima amministrazione sia del Partito Democratico, sia di centro-sinistra, sia di centro-destra, sia dei grillini si ritroverà nelle stesse identiche condizioni. Quindi, faremo un danno, faranno un danno, perché le responsabilità vanno divise in politica. Esiste la maggioranza, esiste l’opposizione, esiste chi ha il timone e governa la città e chi, invece, ha il compito di controllare e sicuramente anche fare da pungolo sulle proposte. Un’altra tematica, e da parte del Partito Democratico non è mancata mai (proposta ndr), importante: il sindaco citava in piazza, l’altro giorno per l’assemblea cittadina, che più che un’assemblea mi sembrava un comizio, il pozzo Rakali. Bene, noi, sei mesi prima che quest’amministrazione arrivasse all’accordo con Rakali, le avevamo già dato input. Non tutti ricorderanno quel manifesto, ma io lo ricordo bene, per arrivare all’accordo con i proprietari di quei pozzi, perché potevano fornire un quantitativo d’acqua assolutamente importante. Si parla di 13-15 litri al secondo. Il problema di questa amministrazione è che alle cose non è che “non ci arriva”, ci arriva in ritardo. Vogliamo parlare delle stabilizzazioni, del terrorismo psicologico, della paura che si è instillata in tutti questi lavoratori che domani mattina non sanno se il loro contratto sarà rinnovato o non sarà rinnovato?

Lei non condivide quindi la scelta dell’amministrazione di ricorrere ai concorsi?

Il discrimine non è tra concorso e non concorso.

La volontà di stabilizzare c’è da parte dell’amministrazione, la quale, però, sostiene che per poche ore non si dà dignità al lavoratore e non si dà la possibilità di portare avanti determinati servizi. Occorre una stabilizzazione almeno a 24 ore.

Assolutamente d’accordo. Infatti, il discrimine non è tra concorso sì e concorso no. Arriverà a breve una mozione in Consiglio comunale a mia firma e della consigliera Norfo che parla di una stabilizzazione e che io definisco tout court: valutazione di tutti i requisiti di questo personale che da vent’anni e più si impegna per il buon andamento della pubblica amministrazione. Ci sono però altri temi che questa amministrazione sta sottovalutando: il tema della reiterazione del contratto a termine e, quindi, degli eventuali ricorsi che giustamente questi lavoratori potranno pure produrre. Un secondo tema non meno importante è di 100 famiglie che sono destinate a 50-55 anni ( i lavoratori hanno questa età) a rimanere in mezzo ad una strada. Qualcuno questa responsabilità politico amministrativa dovrà assumersela. Noi faremo di tutto affinché queste persone siano stabilizzate perché è questo il nostro obiettivo, non dimenticando quello che è il buon andamento della pubblica amministrazione. Perché non è vero che tutte queste persone hanno contratti a 17 ore. Non è assolutamente vero: c’è chi ha contratti a 21 ore, a 22 ore. Ma si può fare un’operazione molto semplice che è stata pure fatta in altri comuni. Si può fare attraverso un regolamento interno e anche senza regolamento interno. Anche il comune di Marsala.

Però, il caso Alcamo è un unicum. Ci sono tanti “contrattisti”.

È un unicum e non è un unicum. Se si considera Partanna che ha più di 70 contrattisti, in proporzione ne ha quanto il Comune di Alcamo. Partanna è un comune di 10 mila abitanti. Io devo individuare le figure che mi servono maggiormente e le porterò ad un orario contrattuale consono che sia dignitoso per il lavoratore e che permetta di portare avanti quei servizi che mi servono: 24 e 36 ore. Però, non posso abbandonare in mezzo ad una strada tutte quelle persone che non rientrano all’interno di quelle categorie come è previsto nel Piano del fabbisogno del personale. Io sono convinto che questa amministrazione farà un passo indietro. Ne sono pienamente convinto, perché la convocazione dal prefetto non è casuale. Il muro dei sindacati, che giustamente fanno il lavoro che spetta loro, è un qualcosa di assolutamente importante. Quindi, sono convinto che questa battaglia la vinceremo e riusciremo a incidere positivamente sull’amministrazione.

Linda Ferrara

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