Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la nota al Dup 2019-2021

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la nota al Dup 2019-2021

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martedì 07 Maggio 2019 - 17:37

Per più di sei ore il consesso civico ha discusso sugli aggiornamenti apportati al testo del Documento Unico di Programmazione del prossimo triennio. La delibera ha ottenuto l’ok dalla sola maggioranza. Al dibattito consiliare ha inoltre partecipato il primo cittadino, Domenico Surdi, con un intervento a tratti intenso sui mutui e sulle stabilizzazioni. Stasera è attesa la votazione sul bilancio di previsione.

È stata una seduta consiliare interminabile quella che si è svolta ieri sera nell’Aula Falcone-Borsellino al Palazzo di città. Il Consiglio comunale ha deliberato in nottata, dopo sei ore di dibattito, con i soli 13 voti favorevoli della maggioranza pentastellata, l’unico punto all’ordine del giorno per il quale è stato convocato: la nota di aggiornamento al DUP 2019-2021, deliberato a novembre scorso. La nota è arrivata in Aula oltre i termini previsti dalla proroga, fissata al 31 marzo di quest’anno. Comunque, rispetto all’anno precedente, vi sono stati dei miglioramenti nei tempi, che consentiranno al consesso civico di effettuare la discussione sul bilancio di previsione del prossimo triennio nella serata di oggi.

L’aggiornamento del documento ha risentito della programmazione regionale e nazionale, dal momento che si è resa necessaria una rivisitazione a seguito dell’adozione di misure importanti a Roma, come il reddito di cittadinanza e quota 100. Un impatto importante, forse il più significativo per l’ente, ha avuto poi la normativa del governo centrale sul Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, la quale ha assicurato, con la diminuzione dall’85% all’80% della percentuale di accantonamento, circa 280 mila euro in più al Comune di Alcamo. Una premialità dovuta alla tempestività nei pagamenti dell’ente, come riferito dall’assessore al Bilancio Fabio Butera. La città, infatti, con il risultato di 30,76 giorni per le corresponsioni si è avvicinata moltissimo agli standard europei (30 giorni).

Tra i temi affrontati dall’assessore al ramo, vi è stato quello relativo ai mutui, ripreso anche dall’opposizione che ne ha chiesto l’accensione sin dall’insediamento dei grillini. Nei prossimi tre anni l’indebitamento dell’ente diminuirà da 80 a 40 euro (pro capite), concedendo la facoltà di contrarre nuovi mutui, ma con delle differenziazioni di non poco conto rispetto a qualche decennio fa, mediante il Fondo per lo sviluppo, che consentivano al comune di ottenere una sorta di rimborsi dal MISE sui mutui contratti. Nel corso del dibattito consiliare vi è stato l’intervento critico sulla questione delle assunzioni e stabilizzazioni dei precari della consigliera di minoranza Rita Norfo dell’UDC. “Se l’amministrazione ha bisogno di queste figure per poter portare avanti bene il lavoro all’interno dell’amministrazione, chiedo che lei ci spieghi come mai questa scelta politica, considerato che 391 lavoratori a tempo determinato, da più di 20, 25 anni hanno lavorato per questo Comune di Alcamo. C’è gente laureata, c’è gente competente che secondo me potrebbe anche eguagliare il lavoro che potrebbe fare qualcuno di questi dipendenti che voi volete assumere dall’esterno. Avete valutato tutte le possibilità? Avete valutato se anche all’interno di questi lavoratori a tempo determinato ci sia la possibilità che gente preparata, altamente qualificata, con lauree, specializzazione possa effettivamente svolgere questo lavoro? Perché, purtroppo, caro sindaco, caro assessore scuse non ce ne sono più. Qua non ci sono ostacoli di nessuna natura, né di natura normativa né di natura finanziaria perché la Regione mamma cosa ha detto? Ha detto ai comuni superiamo il precariato, vi do io i soldi per potere pagare questi lavoratori fino al 2038, molti dei quali se ne andranno in pensione anche prima e, nonostante tutto, cioè la possibilità di avere questi lavoratori che possono continuare a prestare lavoro in questa amministrazione, voi dite no”, ha dichiarato l’esponente democristiana.

Dai banchi della minoranza si è innalzata anche la voce del consigliere Filippo Cracchiolo (PD): “Il compito della politica qual è? È quello di programmare e di progettare per il futuro. Bene le manutenzioni ordinarie e straordinarie della rete idrica. E, poi, lo step successivo qual è? Stiamo lavorando per la programmazione del secondo bottino comunale? Ci stiamo lavorando? Presidente (Mancuso ndr) una risposta: sì o no? Io vorrei che la politica volasse alto in questo senso, che non si fermasse alle manutenzioni ordinarie e straordinarie e lo dico da tempo. Io il precedente Documento Unico di Programmazione, il precedente Piano triennale delle opere pubbliche l’ho ribattezzato Piano delle manutenzioni. Manutenzioni necessarie, attenzione. Ma 450 mila euro di manutenzione ordinaria della rete idrica e fognaria con contratto quadro, detto contratto aperto, voi li ritenete sufficienti? Io personalmente no. E i risultati, le risultanze degli ultimi tre mesi ci dicono che sono insufficienti”. Invece, sull’indebitamento del Comune il consigliere democratico ha affermato: “Ci arriviamo dopo tre anni. Tre anni fa il consigliere Pitò con un preciso emendamento chiese a questa amministrazione di ragionare in termini precisi e puntuali sull’indebitamento, facendo un discorso molto articolato e molto complesso: l’indebitamento per i comuni oggi è fondamentale. Il livello di indebitamento del Comune di Alcamo, dei cittadini alcamesi, era comunque il più basso. Ha riportato tutti i dati e quest’amministrazione ci arriva quando? Nel 2019, bocciando però la mozione di questo Consiglio. Quindi, se ne parlerà forse nel 2020, non c’è dato saperlo. Sicuramente non nel 2019”.

Prima della votazione della delibera sulla nota di aggiornamento del DUP, il primo cittadino, Domenico Surdi, ha dato un contributo al dibattito consiliare attraverso un discorso a tratti intenso. “È troppo facile dire facciamo la stabilizzazione, la Regione dà tutti i soldi. Non è così, non funziona così. Questo lo sanno tutti, chi ha un minimo di onestà intellettuale sa che non è così”, ha affermato il sindaco. Successivamente, chiarendo che ha incontrato più volte anche i sindacati sulla questione, ha dichiarato “Nella pubblica amministrazione, quando si fa almeno riferimento ad un contratto di lavoro serio e dignitoso, intanto per chi è titolare di quel rapporto di lavoro, si fanno 36 ore lavorative. Qualcuno mi spiegherà prima o poi perché si è scelto deliberatamente di fare entrare al comune tantissimi precari lavoratori, padri e madri di famiglia, lo ripeto come ho detto tre anni fa, a 16 ore e 42 minuti”. E sui concorsi avviati il sindaco Surdi ha manifestato il proprio orgoglio: “In questo comune si è ripreso ad assumere, perché negli ultimi 20 anni non si era assunto nessuno. Si è preferito fare altre scelte”. Poi, il primo cittadino ha specificato che nel DUP si prevedono circa 30 assunzioni “Significa che qualche figlio disgraziato di questa terra probabilmente potrà venire a lavorare al comune, dopo un’intensa attività di lavoro e di studio e di sacrifici con i propri genitori. Soprattutto, andranno a prendere dei posti che non possono essere ricoperti, per mancanza di competenza, da quelli interni”. E dopo: “Il comune deve funzionare e per funzionare abbiamo bisogno di assumere non queste 30 persone, mi auguro molto di più. E mi dispiace leggere certi pareri da parte della nostra dirigenza. Mi dispiace perché hanno il sapore più di scelte politiche che di scelte invece tecniche. E io sono abbastanza stanco di questa duplice veste della parte burocratica. Non funziona così e se ha funzionato così, state certi che da domani non funzionerà più così. Siamo abbastanza maturi, la città è abbastanza matura per prendere decisioni anche drastiche laddove saremmo costretti a farlo in considerazione del fatto che non abbiamo più tempo da perdere dietro alla ricerca del cavillo per impedire anche al Consiglio comunale di fare delle scelte necessarie per la città. Le integrazioni orarie sono necessarie per portare avanti i servizi in questo comune. Se non è così mi venga smentito in questa sede, dagli uffici o dai consiglieri comunali di opposizione”. Il primo cittadino è intervenuto anche sulle manutenzioni delle strade, manifestando la delusione suscitata dal dibattito in Aula da cui si aspettava di cogliere delle proposte più consistenti per la città. Infatti, i “battibecchi” tra maggioranza e opposizione consiliare hanno riguardato argomenti come la pista ciclabile che verrà realizzata tra qualche mese in città e che interesserà l’asfalto di due vie importanti: Viale Europa e Viale Italia. Per gran parte della minoranza, tale opera non consentirà di superare il problema del traffico. Diverso il punto di vista dei 5 stelle, i quali puntano sul progetto di mobilità sostenibile, uno dei temi a loro cari sin dalla nascita del Movimento. In una città con 38 mila veicoli immatricolati, con molta probabilità, lasceranno il loro “marchio di fabbrica”. “Sono contentissimo che ci venga rimproverato, lo dico chiaramente, che le strade sono in dissesto. Sono contentissimo, perché ci sono circa 3 milioni e mezzo, da qui a breve partiranno, di opere manutentive compreso la pista ciclabile, che solo chi non vede non capisce e non vuole capire probabilmente che significa fare le strade in cui si passa la pista ciclabile. Inizieranno i lavori tra poco più di un mese e finalmente si darà risposta alla città con lavori di manutenzione stradale che significa strade intere” ha detto il primo cittadino. Un ringraziamento da parte del sindaco Surdi è andato anche all’ufficio tecnico per i 60 progetti portati avanti. Dopo, riprendendo il tema dei mutui ha affermato: “Mi auguro che domani su 6 ore si facciano 4 ore e mezzo a parlare di mutui. Troppo facile è dire perché non si sono fatti tre anni fa? Ma quale amministrazione non li vuole fare? Perché non ne parliamo domani e con la serietà dei numeri e delle prospettive? Noi siamo convinti e li vogliamo fare i mutui. L’ufficio ci dovrà spiegare molto bene, attentamente, perché non possiamo fare il mutuo di 6 milioni di euro per fare la strada che vuole fare il consigliere Pitò e che vogliamo fare tutti. La tangenziale Nord, che potrebbe essere un’opera di cui tutto il Consiglio comunale può andare orgoglioso”. In seguito ha spiegato: “A me piace il Collegio dei Gesuiti. Ma non vi viene l’orticaria a pensare che ogni anno paghiamo quasi 800 mila euro di muti e che questo strozza la nostra facoltà di scegliere oggi quello che vuole alla città e servirebbe alla città per i prossimi 200 anni e non lo possiamo fare?”.

Altra questione al centro della querelle dell’organo elettivo, anche se manifestata con meno intensità, è stata quella relativa alle 7 mozioni sulle 17 deliberate dal consesso civico in occasione del DUP di novembre, non “calate” nella nota di aggiornamento, e tra queste: l’acquisto di un autobotte comunale, dell’area in prossimità delle area fornaci, e degli immobili vicino al Teatro Cielo d’Alcamo. Sette sono stati anche gli emendamenti presentati nel corso della serata e tutti votati favorevolmente: 3 dall’UDC, 3 dalla prima commissione consiliare (deliberati all’unanimità), 1 a firma della capogruppo dei pentastellati, Annalisa Ferrara più quattro. L’approvazione di quest’ultimo, in particolare, ha rappresentato un atto politico senza precedenti in questa consiliatura. La maggioranza pentastellata ha infatti ritenuto “Ultroneo” quanto espresso dal parere contabile e dei revisori, contrari alla proposta di riservare le economie derivanti dalla quota 100 all’integrazione oraria dei dipendenti tecnici e di coloro che si occupano del verde e della illuminazione. Per il dirigente dell’ufficio tributi Sebastiano Luppino: “Non si possono ipotecare le economie prima di fare una verifica sugli equilibri.” Poi, ha precisato che l’ufficio ha già delle “Informazioni da parte di alcune direzioni e che nel report, verificato nel pomeriggio con i revisori, ci sono alcuni costi che sono lievitati”. E, dunque, per il dottore Luppino questi spazi vanno verificati a luglio, in sede di equilibri del bilancio. Inoltre, secondo il dirigente, questo tipo di spesa, quella del personale, va fatta su altra tipologia rispetto a quella proposta dall’emendamento dei grillini (economie da quota 100). Tale parere tecnico, però, per i 5 Stelle implica la negazione della competenza del Consiglio di programmare la spesa, e per tale motivo, come suddetto, hanno approvato l’emendamento.

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