Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la variazione di bilancio. Scintille tra le fila della maggioranza

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la variazione di bilancio. Scintille tra le fila della maggioranza

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giovedì 28 Novembre 2019 - 18:50

Nel corso della seduta non sono mancati gli screzi all’interno della maggioranza pentastellata che, alla fine, ha votato il documento in maniera compatta. Dopo un’attesa di 111 giorni, invece, il gruppo ABC-Alcamo Cambierà ha ottenuto le risposte alle 29 domande contenute nelle tre interrogazioni sulla pista ciclabile e trattate ieri sera.

Finalmente, il countdown sui tempi di risposta, da parte dell’amministrazione comunale, alle interrogazioni aventi ad oggetto 29 quesiti sulla pista ciclabile è terminato. Sono trascorsi più di tre mesi dalla presentazione della prima interrogazione del gruppo ABC-Alcamo Cambierà. Il sindaco Domenico Surdi, dopo aver chiesto scusa ai consiglieri della minoranza per il ritardo, ha spiegato che il numero consistente delle domande, per lo più di natura tecnica, ha richiesto degli approfondimenti da parte degli uffici. Il relatore delle interrogazioni, il consigliere comunale Gino Pitò, non si è ritenuto soddisfatto delle motivazioni politiche fornite dal primo cittadino. Infatti, il sindaco Surdi ha ricordato che la pista ciclabile è un punto del programma politico del Movimento 5 Stelle e in un contesto internazionale e nazionale, dove si dà sempre più risalto alla mobilità sostenibile, vi è la necessità di contenere le emissioni inquinanti anche in una città come Alcamo in cui sono immatricolati circa 40 mila veicoli. Per tale motivo l’amministrazione pentastellata ha avviato una programmazione nel DUP. Nel dicembre del 2018 è stato approvato il progetto esecutivo di ristrutturazione della viabilità comunale, previsto nel piano triennale delle opere pubbliche 2018-2020. Tale intervento, con fondi del bilancio dell’ente, è stato inquadrato in un programma di attuazione, rispettando l’art.14 comma 2 bis del Codice della strada e acquisendo il parere favorevole del dirigente della direzione 1 competente in tema di urbanistica e di pianificazione stradale. L’importo contrattuale dei lavori appaltati ammontano complessivamente a 216.002,89 euro e comprendono anche la pista ciclabile (53.000 euro circa). La scelta della realizzazione della pista ciclabile, lunga circa 2,6 km, si è basata sull’esigenza di: dare più omogeneità possibile al percorso, realizzato allo stesso modo per tutte e tre le strade (Viale Italia, Viale Europa e Corso VI Aprile) al fine di rendere riconoscibile l’itinerario da parte di tutti gli utenti; ubicare la stessa sul lato della carreggiata con meno aree di conflitto; prevedere la fascia di sosta dei veicoli a motore come nel Viale Italia, la separazione con la segnaletica di cui all’art.140 comma 7 del Regolamento di attuazione del Codice della strada e, infine, la velocità 30 km/h delle strade interessate. Tra le critiche poi sollevate dal consigliere Pitò va menzionata quella sul mancato coinvolgimento del Consiglio comunale, organo di competenza del PUGT, ossia l’atto propedeutico alla realizzazione di un percorso ciclabile. “Mi appello ai consiglieri della maggioranza – ha dichiarato il consigliere Pitò – non è possibile che vengano calpestate le competenze consiliari in materia di pianificazione dei lavori pubblici e in materia di pianificazione del traffico. Vi invito a riflettere su questo punto”.

È decaduta, a causa della sua assenza in Consiglio comunale, un’altra interrogazione sul tema e presentata dal capogruppo di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli. Dopo, è stata trattata la proposta di variazione del bilancio. La delibera è stata approvata con 14 voti favorevoli (M5S), 4 astenuti (Saverio Messana e Rita Norfo dell’UDC, Giovanni Calandrino di SF, e Gino Pitò di Abc-Alcamo Cambierà) e 1 contrario (Francesco Dara di Noi per Alcamo). Stesso esito ha avuto la votazione sull’immediata esecutività.

Ma tale conclusione si è contraddistinta per le premesse incerte della seduta consiliare di ieri sera. Infatti, nel corso del dibattito in Aula Falcone-Borsellino, non sono mancati gli screzi all’interno della maggioranza pentastellata che, alla fine, ha votato il documento in maniera compatta. In particolare, si sono registrati due diversi ‘botta e risposta’ tra i consiglieri comunali grillini. Il primo, è avvenuto tra la consigliera comunale Laura Barone e la collega Giovanna Melodia, il secondo, ha visto protagonisti il consigliere comunale Nino Asta e il collega Filippo Salato. Detti contrasti si sono verificati a seguito della discussione sulla proposta di delibera che, nello specifico, prevede anche importanti novità relativamente al servizio all’imposta pubblicitaria, in quanto verrà esternalizzato. Le variazioni al DUP 2019/2021 e al Piano Biennale degli acquisti 2019/2020 concernono, inoltre, il servizio di assistenza software, che passa da un valore complessivo di 200.000 euro a 315.980 euro. Invece, tra le spese sono annoverate la manutenzione straordinaria del verde pubblico nel 2019, per un ammontare di 94.000 euro, e del parco giochi nel 2020, per 54.000 euro. I finanziamenti relativi ai tre progetti sociali più importanti sono così stati riformulati nella variazione al bilancio: progetto Help 107.000 euro; progetto Sirio 103.000 euro; progetto Volo 85.000 euro. Inoltre, tre importanti progetti sono passati sotto la lente di ingrandimento dell’Aula Consiglio e finanziati dall’UE: il progetto EVE di cooperazione con la Tunisia, 533.330 euro, sul riutilizzo delle acque del depuratore comunale per scopi irrigui; il progetto PON Legalità, relativo all’immobile confiscato alla mafia in via Re Federico, il quale ha ottenuto un finanziamento europeo per una ristrutturazione del bene da destinare ad un convitto di ragazzi tra i 12 e i 24 anni. Quest’ultimo è stato oggetto di discussione da parte del consigliere Nino Asta che dai banchi della maggioranza ha lanciato un affondo all’amministrazione pentastellata “Se diciamo che ci dichiariamo diversi e pensiamo di fare le cose in modo diverso, e solamente nel modo corretto, quindi, presentare i progetti, le gare e partecipare per quello che effettivamente serve alla città, allora, dobbiamo fare un cambio di passo, altro che andiamo avanti. Torniamo indietro. Torniamo indietro sulle nostre scelte, iniziamo a pensare diversamente. Iniziamo a fare prima quello che serve alla città e poi progettiamo, perché in questo momento non le vedo queste cose. E questo qua è tipico di questa programmazione. Facciamo una cosa, prendiamo i soldi e poi si vede cosa fare. Tanto, anche se in 5 anni non riusciamo a farla e portarla avanti, poi possiamo cambiare la destinazione. No cari, non funziona così. Io a questi giochi non ci sto”. Un intervento, questo, che ha scaldato gli animi all’interno del suo gruppo. Il primo battibecco, dovuto evidentemente ad un’incomprensione tra le due grilline succitate, è stata la conseguenza del contributo della consigliera Melodia proprio sull’illustrazione di tale progetto. “Mi è stato detto dalla collega la destinazione d’uso, la ringrazio, anche se comunque io avevo chiesto alla giunta. Vabbè, evidentemente, manca a me qualche passaggio, oppure, qualcuno ha un passaggio in più. Va bene, sorvoliamo. Andiamo avanti.”, ha affermato la consigliera Laura Barone. Inoltre, ha aggiunto “Che qualcuno qua dentro mi deve venire a raccontare che cos’è l’artigianato, quasi come se io non lo sapessi o qualcuno non lo sapesse, mi lascia un pochino di amaro in bocca. Sarà anche perché io da quando ho fatto i primi passi sono nata e sono vissuta nel mondo dell’artigianato, figlia di un maestro d’arte, perché gli artigiani sono maestri d’arte”, cagionando così la risposta della consigliera Melodia. “Sono stata, in maniera molto velata, citata, anche se non nominata dalla mia collega Barone. Io la nomino, non ho problemi a nominarla” ha affermato la consigliera pentastellata, la quale ha poi spiegato “Io non ho avuto nessun passaggio in più. Non ho avuto nessuna corsia preferenziale, collega Barone, per quanto riguarda il finanziamento dell’immobile di via Re Federico. Mi sono semplicemente letta l’avviso, il bando per accedere il finanziamento. E poi per motivi professionali conosco questa realtà”. Ed ha continuato “La prossima volta, le consiglio di leggersi il bando o comunque l’avviso per avere più informazioni”. Sul bando CoArt, la grillina Melodia ha inoltre replicato “Non ho voluto fare nessuna lezione di artigianato. Io non sono un artigiano, a differenza della collega Barone, di cui apprezzo assolutamente le sue opere d’arte”, aggiungendo “Io ho semplicemente parlato all’Aula di quello che era il progetto CoArt.”. E poi “Io mi tolgo il cappello innanzi alla sua esperienza, alla sua maestria artigianale. Io faccio l’avvocato”. Infine, l’esponente pentastellata ha dichiarato “Però, le ricordo che in passato ho organizzato degli eventi con Alessandro Cacciato in merito all’innovazione. Abbiamo invitato pure il sindaco di Partanna e l’assessore Zinnanti che hanno il FabLab a Partanna”, continuando “E se non ricordo male io quella volta l’ho coinvolta ed era tra i relatori. Se non ricordo male. Quindi, diciamo le cose come stanno.”. Infatti, la consigliera Giovanna Melodia, si era soffermata anche sull’esposizione di un altro progetto per la realizzazione di un FAb Lab (fabbrica laboratorio) per l’avvio di processi innovativi nel campo dell’Artigianato, all’interno della Cittadella dei Giovani, oggetto della proposta di variazione del bilancio: il progetto Co.Art. di 264.000 euro circa, utilizzato in parte per i servizi e in parte per l’acquisto di macchinari innovativi che saranno messi a disposizioni dei giovani (dai 18 anni ai 40 anni non compiuti) che vogliono iniziare una start-up in diversi campi dell’artigianato.

Il secondo round sul “ring” consiliare, come su anticipato, ha visto sferrare il primo colpo del grillino Asta, il quale ha preannunciato il suo voto e di altri, non citati, consiglieri della maggioranza. “Assessore Butera, che è l’unico che ci ha messo la faccia questa sera dell’amministrazione e che io ringrazio per lo studio. L’intervento lo faccio io poi lei ringrazia chi vuole (rivolgendosi all’assessore ndr)”. Poi ha aggiunto “Lo studio che ha fatto in commissione e per il quale si è reso disponibile anche per atti e progetti di cui lei non aveva nessun tipo di riferimento. Voglio dire che noi quest’atto lo votiamo per responsabilità verso la città. Così, qualcuno potrà prendere fiato finalmente, che è tutta la sera che è in tensione. Stava diventando un poco cianotico. Quindi adesso sapete la nostra risposta.”. Alla mossa del collega ha risposto il pentastellato Filippo Salato “Volevo capire, senza dare consigli o prescrizioni, dal presidente della terza commissione, che tra l’altro non si riunisce da un mese, quando dice ‘noi votiamo’ a chi fa riferimento, perché io voglio capire a che gruppo appartengo, da chi sono rappresentato. La consigliera Cuscinà è il mio capogruppo, poi sento un collega, che, formalmente, di fronte a tutta la città di Alcamo fa parte del Movimento 5 Stelle, dire ‘noi la votiamo’. Io, francamente, e penso nemmeno i colleghi del gruppo del Movimento 5 Stelle che mi circondano, non ho mai avuto il dubbio di votare stasera questo atto”. Il consigliere Nino Asta ha replicato in tal modo “Ha ragione il collega Salato. ‘Noi’ era riferito ai consiglieri Barone e Puma che mi hanno detto di fare questa comunicazione. Per il discorso della commissione, volevo fare presente al consigliere Salato, che, finalmente, si ricorda che c’è la commissione, che io ho chiesto all’assessore, alla giunta, che ci mancava il segretario, grazie all’ordinanza che ha spostato il nostro segretario Bonghi all’ufficio dell’urbanistica. In questa maniera, non avendo più tempo a disposizione, non abbiamo più commissione senza segretario. Non solo, ho chiesto pure nella chat della commissione che qualcuno fra i componenti facesse il segretario. Ora, giustamente, il consigliere Salato questa fase non la ricorda, però, io volevo farglielo presente”. Fino a revoca del mandato, ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Baldo Mancuso, il segretario di commissione non può rifiutarsi o esimersi di svolgere tale compito. Il pentastellato Salato, dunque, ha così ribattuto “Volevo fare presente, perché sono dati oggettivi che possono essere riscontrati quasi immediatamente, che sono uno dei soggetti che è stato più presente nella terza commissione e possiamo fare riferimento a qualsiasi arco temporale”. In seguito, ha aggiunto “Forse ho fatto un’assenza l’ultima volta che la commissione si è riunita, congiuntamente con la quarta, per motivi di studio e professionali. Fra l’altro una commissione di cui, quando mi è arrivata la convocazione, già in piazza se ne parlava. Forse, qualche gruppo che rappresentano quei tre consiglieri che si sono appena professati. E io non ne sapevo niente”. Secondo il consigliere grillino, in piazza, di quella commissione congiunta ne parlava un gruppo politico che si presenterà alle prossime elezioni.

Linda Ferrara

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