Alcamo, il Consiglio comunale ha deliberato il regolamento sugli impianti sportivi

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha deliberato il regolamento sugli impianti sportivi

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sabato 21 Settembre 2019 - 09:47

Durante la seduta consiliare di giovedì sera sono stati deliberati anche due debiti fuori bilancio dell’ammontare complessivo di quasi 100 mila euro. L’ente è stato infatti condannato per il mancato corrispettivo delle ore di lavoro effettuate in più da due dipendenti a tempo determinato, dal 2005 al 2010, sforando i termini contrattuali consentiti dalla legge. Due sono state inoltre le interrogazioni presentate dal capogruppo di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli.

Dopo tre anni di lavoro, finalmente, il regolamento sugli impianti sportivi ha visto la luce in Consiglio comunale. Il testo, infatti, è stato approvato, dalla sola maggioranza grillina, come ultimo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare svoltasi nella serata di ieri al Centro Congressi Marconi. Sono stati 13 i voti a favore espressi dal Movimento 5 Stelle. Hanno manifestato, invece, la loro contrarietà i consiglieri comunali Gino Pitò e Caterina Camarda del gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà e Filippo Cracchiolo del Partito Democratico. Si sono astenuti Francesco Dara di Noi per Alcamo, Saverio Messana dell’Udc e Giovanni Calandrino di Sicilia Futura. In particolare, la consigliera Camarda ha spiegato che la decisione del suo voto sul regolamento è legata alla problematicità riguardante la Commissione pubblici spettacoli, oggi da rinominare, e la norma transitoria, in quanto rimanda di fatto la presentazione delle domande al 10 settembre del 2020. Il democratico Filippo Cracchiolo, invece, ha dichiarato “Non condivido l’impianto del regolamento”, sostenendo l’ulteriore complessità che comporterà la nuova disciplina concernente la gestione degli impianti sportivi.

Il regolamento, che sostituisce quello approvato dal Consiglio comunale nel lontano 2003, ha ricevuto parere favorevole della Consulta dello sport, prima di approdare in Aula Consiglio. Inoltre, è stato votato in prima commissione dalla sola maggioranza targata 5 Stelle. Per l’uso degli impianti sportivi, nello specifico, il regolamento dispone che gli utenti saranno tenuti “al pagamento di una tariffa ordinaria e al versamento di un deposito cauzionale differenziati per tipo di impianto, fasce di utenza e tempo d’uso degli impianti medesimi”, ad esclusione dei cittadini che “intendono fruire dell’impianto sportivo “Lelio Catella” per svolgere attività fisico-motoria relativamente alla pista di atletica, nelle fasce orarie di apertura”. Inoltre, “Alle Società e Associazioni Sportive dilettantistiche, quelle aderenti agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e quelli iscritti ai campionati Nazionali, Regionali, Provinciali e di categoria giovanili, le tariffe d’uso degli impianti sportivi per gli allenamenti, le gare di campionato e per le manifestazioni sportive sono ridotte al 50%”. Le società e le ASD, iscritte all’Albo delle Associazioni del Comune di Alcamo, che intendono utilizzare gli impianti sportivi comunali, devono presentare apposita istanza entro il 10 settembre di ogni anno. Per quanto concerne i criteri di assegnazione delle ore di utilizzo annuale degli impianti sportivi, si è data la priorità: alle associazioni sportive che prevedono la programmazione di attività, corsi e/o stage gratuiti o a condizioni economico vantaggiose per le famiglie meno abbienti, rivolti a bambini e/o ragazzi e attività sportive per i soggetti diversamente abili e per la terza età; alla rilevanza dell’attività agonistica eventualmente svolta dalle associazioni, al radicamento nel territorio; al coinvolgimento dell’utenza, in termini di numero di tesserati nell’ultimo anno. Tra le novità più importanti introdotte dal nuovo regolamento vi è il Capo II del testo, il quale introduce la possibilità per il Consiglio Comunale di “decidere di affidare la gestione di uno o più impianti sportivi a soggetti esterni sulla base di apposita convenzione che ne stabilisce i criteri d’uso”. Inoltre, vengono stabiliti da suddetto atto i criteri e modalità per l’affidamento degli impianti aventi rilevanza economica e di quelli che ne sono privi. Per quanto concerne poi gli istituti scolastici di competenza comunale, entro il 10 settembre di ogni anno, i dirigenti dovranno presentare all’ufficio competente un piano di utilizzo delle palestre. Medesimo esito della votazione della proposta di delibera è stato quello sullo schema del regolamento emendato, avvenuta qualche minuto prima. Infatti, sono stati presentati al testo 5 emendamenti portanti la firma delle pentastellate Piera Calamia e Giovanna Melodia. I primi tre emendamenti sono stati approvati in tal modo: 14 consiglieri favorevoli (M5S e Camarda) 0 contrari e 5 astenuti ( Messana, Calandrino Cracchiolo, Pitò e Dara). Invece, il quarto emendamento, avente ad oggetto la formula da cui ricavare il punteggio per l’assegnazione dell’impianto alle associazioni, è stato deliberato a  favore dai 13 consiglieri comunali del M5S. Nessun voto contrario. Gli astenuti sono stati 6: Pitò, Camarda, Messana, Calandrino, Cracchiolo e Dara. Il quinto emendamento, mediante il quale è stato stabilito che le disposizioni contenute nel Capo I del regolamento entreranno in vigore a giugno del 2020, ha ricevuto 15 “sì” (M5S, Camarda e Pitò) un “no” (Messana) e 3 astensioni (Calandrino, Dara e Cracchiolo).

Durante la stessa seduta consiliare sono stati deliberati anche due debiti fuori bilancio per un importo complessivo di quasi 100 mila euro. L’ente è stato infatti condannato per il mancato corrispettivo delle ore di lavoro effettuate in più da due dipendenti a tempo determinato, dal 2005 al 2010, sforando i termini contrattuali consentiti dalla legge. Come messo in evidenza dalla presidente della seconda commissione consiliare, Noemi Scibilia, in quegli anni era prassi dell’ente impiegare contrattisti oltre il loro orario di lavoro. Ciò che è emerso dallo studio della commissione competente in materia è anche la mancanza di notizie relative alle attività extragiudiziali da parte del comune. Poi dal componente dell’opposizione, il democristiano Saverio Messana, è stato sottolineato il dato negativo del mancato pagamento del municipio alcamese dopo la sentenza di condanna di primo grado. Ha preso parte al dibattito in Aula anche l’assessore Fabio Butera, il quale ha ricordato al consesso civico che al momento dell’insediamento nel 2016 della giunta grillina, all’interno dell’ente mancavano inspiegabilmente i cosiddetti marcatempo. “Ma dove siamo entrati?” ha domandato l’assessore ai rappresentanti politici presenti, sottolineando il fatto che un comune dell’importanza e grandezza di Alcamo non poteva essere privo di uno strumento di attestazione delle presenze elettroniche. Anche il presidente del Consiglio comunale, Baldo Mancuso, ha espresso meraviglia per le 1200 ore svolte in 5 anni dai due dipendenti a tempo determinato. Il consigliere comunale Francesco Dara invece ha posto il quesito “Dove erano le parti sociali?”. Sia il primo che il secondo debito fuori bilancio sono stati votati così: 13 favorevoli (Movimento 5 Stelle) e 8 astenuti (Sucameli, Calandrino, Pitò, Camarda, Messana, Norfo, Dara e Cracchiolo). Stesso esito ha avuto la deliberazione sull’immediata esecutività. Due sono state inoltre le interrogazioni presentate dal capogruppo di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli: la prima sulla stabilizzazione personale precario e la seconda concernente l’approvvigionamento idrico della città. Per quanto riguarda la prima interrogazione, è stato chiarito dall’assessore Butera che i concorsi per categorie sono previste dalla norma Madia e, dunque, il bando di gara per la categoria D è a norma di legge, riscontrabile dai verbali della commissione di gara. I costi di quest’ultima sono stati pari a 5 mila euro. Un atto ricognitorio è stato effettuato dall’ente, ma nessuno dei dipendenti possedeva i requisiti. Da Quota 100, ha spiegato il componente della giunta grillina, si sono “liberati” 18 profili professionali. Inoltre, il Piano triennale del fabbisogno 2019-2021, approvato dall’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Surdi, prevede parallelamente alle stabilizzazioni le procedure dall’esterno. Per l’assessore Butera ad Alcamo si è “Messo fine alla parola precariato”. Nella sua replica il consigliere Sucameli ha affermato “Mi piacerebbe che finalmente questa cosa si chiudesse”. Per quanto concerne invece l’interrogazione sul servizio idrico, l’assessore al ramo Vito Lombardo ha informato il consesso civico che l’amministrazione comunale si sta interessando ad un’altra sorgente, oltre a quella di Dammusi e Cannizzaro, vicino la Madonna del ponte di Partinico. Un progetto sarebbe già in studio. Per il capogruppo Sucameli vi sarebbero comunque dei problemi relativamente allo stato delle proprietà dell’acqua e quindi ha espresso un “Nì” del suo gruppo in merito alla risposta dell’amministrazione.

Linda Ferrara

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