Alcamo, in Consiglio tengono banco i rifiuti. Surdi: “A casa nostra dobbiamo comandare noi”

redazione

Alcamo, in Consiglio tengono banco i rifiuti. Surdi: “A casa nostra dobbiamo comandare noi”

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mercoledì 24 Aprile 2019 - 16:12

Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, il primo cittadino ha informato l’Aula Falcone-Borsellino sull’attuale situazione critica relativa al conferimento dei rifiuti organici. Il consesso civico ha poi approvato la delibera che revoca il programma costruttivo in contrada Costa e votato favorevolmente due debiti fuori bilancio.

Su sollecitazione della consigliera comunale Anna Allegro, durante le comunicazioni, ieri sera, il sindaco Domenico Surdi ha informato l’Aula Falcone-Borsellino sull’attuale situazione critica relativa al conferimento dei rifiuti organici. Nello specifico, il primo cittadino ha annunciato che il comune ha autorizzato in deroga la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti a prelevare contestualmente sia quelli indifferenziati che quelli organici. Il provvedimento straordinario di autorizzazione dovrebbe permettere di poter effettuare il servizio a partire dalla mattinata di oggi. Detta soluzione dovrebbe, inoltre, permanere per il resto della settimana. Il sindaco Surdi ha poi precisato che gli uffici comunali hanno contattato tutti gli impianti siciliani dell’elenco regionale destinati al conferimento, i quali hanno però dichiarato di essere indisponibili a ricevere i rifiuti summenzionati. Stessa risposta è pervenuta anche dalle cosiddette centrali di trasferenza. Indisponibilità, inoltre, è stata data anche dalle ditte contattate fuori dalla Sicilia.

L’11 aprile 2019, gli uffici comunali avevano, invece, contattato la ditta Vincenzo D’Angelo di Alcamo, resasi disponibile ad accogliere 150 tonnellate di rifiuti organici, ma alla richiesta dell’ente di comunicare il costo del servizio non è giunta alcuna comunicazione dell’impresa. La suddetta ditta è la stessa indicata dalla Regione Sicilia presso la quale la città di Alcamo è tenuta a conferire attualmente i rifiuti indifferenziati. Su questo punto il primo cittadino ha dichiarato: “A me sembra un pochettino strano che per quanto riguarda l’indifferenziato Alcamo debba andare là e ci possa andare, mentre per quanto riguarda l’umido invece no o quantomeno questa disponibilità sia stata data a Marsala”. La crisi, per il primo cittadino, resta lontana dalla soluzione soprattutto perché da Palazzo d’Orleans non arrivano soluzioni al problema “Né l’assessore regionale, né il presidente Musumeci hanno convocato i sindaci, nemmeno l’SRR che oggi è il soggetto che si occupa dell’organizzazione”, ha affermato il primo cittadino.

Della questione è stato investito anche il prefetto Tommaso Ricciardi, comunque da poco insediatosi. Sull’assessore regionale Alberto Pierobon, impegnato a seguire gli sviluppi dell’impianto di Catania presso cui conferivano i rifiuti organici alcamesi, il sindaco Surdi ha commentato “Se un mio assessore si limitasse a seguire soltanto la riparazione di un impianto io mi preoccuperei  molto, perché vuol dire che non c’è una visione. Ma noi ne prendiamo atto a questo punto come comunità e come amministrazione e superata l’emergenza, che supereremo nel giro di una settimana, credo dobbiamo fare una riflessione seria come comunità cittadina e come comunità provinciale”. Il primo cittadino ha in seguito sottolineato che, nonostante la differenziata sia cresciuta in città, Alcamo e i comuni limitrofi sono penalizzati rispetto ad altre realtà siciliane, visto che nell’ultimo periodo, a causa della chiusura dell’impianto Sicilfert di Marsala, i prezzi del conferimento del rifiuto organico sono praticamente raddoppiati. La visione dell’amministrazione pentastellata sul tema appare chiara. “Gli impianti devono essere pubblici, ma proprio per questo problema, perché quando c’è una crisi il pubblico decide come contingentare e non fa fare il ballerino di turno al privato che per un capriccio o per un altro decide chi entra e chi non entra” ha spiegato il primo cittadino, aggiungendo “Se gli impianti devono essere privati, io voglio sapere, e lo voglio sapere e lo chiederò con tutti i modi possibili a questo presidente, a questo governo (regionale ndr). Così come viene chiesto a me oggi, ieri e domani conto e soddisfazione di quello che facciamo ad Alcamo, io voglio sapere qual è la visione dell’impiantistica in Sicilia. Perché se noi dobbiamo andare incontro a crearci un impianto per lo smaltimento dell’organico è bene che lo sappiamo oggi. Ma se lo dobbiamo fare, lo dobbiamo fare come diciamo noi perché a casa nostra dobbiamo comandare noi, non deve comandare il primo privato che arriva. Dobbiamo decidere noi, consiglio, amministrazione, se necessario i cittadini come e quando e, soprattutto, dove andare a fare questo impianto”.

Ieri sera è stata approvata all’unanimità dei presenti in Aula Consiglio anche la delibera sulla revoca del programma costruttivo di edilizia convenzionata in Contrada Costa ad Alcamo che riguardava la possibilità di edificazione di 109 alloggi in terreni agricoli. Già quattro anni fa, il Consiglio comunale aveva annullato l’ampliamento del progetto. Dopo avere contattato le cooperative che avevano fatto richiesta per rientrare nel programma, e costatatone la volontà delle stesse di non procedere, gli uffici comunali hanno presentato al consesso civico la proposta di revoca. Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, il consesso civico ha poi votato favorevolmente due debiti fuori bilancio. Il primo, risalente ad aprile del 2017, ha visto l’ente condannato con sentenza del gennaio 2019 al 50 % delle spese: 3.768,60 euro. Il debito è stato approvato da 16 consiglieri comunali (11 M5S, 3 ABC-Alcamo Cambierà, 1 PD, 1 UDC). Si è astenuto il consigliere comunale Giovanni Calandrino di Sicilia Futura. Nessun voto contrario. Il segretario comunale, il dottore Vito Bonanno ha affermato in merito di essere contento per i miglioramenti nell’ambito dell’istruttoria degli uffici comunali. Il secondo debito fuori bilancio ha ottenuto il voto favorevole di 18 consigliere comunali (11 M5S, 3 ABC-Alcamo Cambierà, 1 PD, 1 UDC, 1 Noi per Alcamo, 1 Sicilia Futura). Nessun voto contrario. Si è astenuta la consigliera democristiana Rita Norfo. La richiesta di risarcimento danni del Comune era stata avanzata dall’attore nel 2016. Il giudice ha stabilito che l’ente, condannato a pagare 1.100,98 euro, potrà rivalersi sulla Telecom, la ditta autorizzata ad effettuare i lavori dove si è verificato l’incidente della fattispecie in questione. Si è dichiarato invece soddisfatto della risposta scritta all’interrogazione presentata il consigliere comunale Gino Pitò (ABC-Alcamo Cambierà) e per tale motivo non è stata trattata in Aula.

Linda Ferrara

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