Alcamo, presentato il Reddito di Cittadinanza dai portavoce pentastellati della città

redazione

Alcamo, presentato il Reddito di Cittadinanza dai portavoce pentastellati della città

Condividi su:

lunedì 04 Marzo 2019 - 16:39

Nella tarda mattinata di ieri, presso il Caffè Nannini, quattro rappresentanti istituzionali del Movimento Cinquestelle hanno spiegato ai presenti occorsi all’evento, sfidando il maltempo, la misura varata dal governo nazionale con gli aggiornamenti apportati al cosiddetto decretone dal Senato della Repubblica.

Si sono dati appuntamento ieri mattina, alle 10.30, in Piazza Bagolino gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Alcamo per accogliere i quattro portavoce che rappresentano la città a tutti i livelli istituzionali: il sindaco Domenico Surdi, la deputata regionale Valentina Palmeri, il parlamentare nazionale Antonio Lombardo e l’eurodeputato Ignazio Corrao.

Nonostante la fitta pioggia, al Caffè Nannini, dove è stato allestito un proiettore per illustrare le novità introdotte dal “Decretone” approvato in Senato, sono accorsi, oltre ai cittadini interessati, i sostenitori dello storico cavallo di battaglia del movimento pentastellato, ossia il reddito di cittadinanza. Un’occasione, quella di ieri, per ribadire alla base grillina locale i risultati raggiunti dal governo ad un anno dalle elezioni nazionali.

Ad illustrare alla platea la modalità di accesso, i requisiti e il funzionamento del reddito di cittadinanza è stato l’ultimo degli eletti pentastellati alcamesi, il deputato nazionale Antonio Lombardo, il quale ha così esordito: “Il M5S è stata l’unica forza politica che sin dalla sua costituzione ha parlato di reddito di cittadinanza. Ha introdotto proprio nell’agenda politica italiana questo tema e l’ha sempre rivendicato con forza, perché in Italia c’era e c’è una situazione di povertà assoluta che riguarda tantissima gente, circa 5 milioni di persone, e capite bene che su 60 milioni di abitanti è una cospicua percentuale. Occorreva fare qualcosa per questa gente”. Il portavoce grillino ha poi riassunto alcuni provvedimenti sostenuti dal ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, facenti capo al vicepremier Luigi Di Maio, che si affiancano a suddetta misura: l’abbassamento Inail per le imprese del 32%; l’ammortamento per i capannoni e i beni strumentali all’attività di impresa; un miliardo per le startup innovative; quota 100.  Relativamente a quest’ultima misura, il deputato pentastellato ha affermato che quest’anno si è alzata la soglia potenziale (trattandosi di una scelta del lavoratore) di coloro che sarebbero dovuti andare in pensione con la legge Fornero, passando da 200 mila a 600 mila destinatari. Per quanto concerne il RdC, invece, il rappresentante politico ha ricordato che negli ultimi giorni è stato siglato un accordo con i CAF presso i quali sarà possibile fare domanda (in aggiunta alla via telematica mediante Spid e alle poste già previste in precedenza), per i cittadini che ritengono di essere in possesso dei requisiti per accedervi, tra cui l’ISEE familiare inferiore a 9.360 euro all’anno, il patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 30 mila euro, il patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro, che può arrivare fino a 20.000 euro per le famiglie con persone disabili. Il reddito integrato, ha precisato il deputato alcamese, varia dal numero dei componenti il nucleo familiare. La richiesta poi sarà valutata dall’Inps e, se accettata, sarà erogato il reddito mediante una prepagata attraverso cui saldare utenze (ad esempio, sarà possibile pagare la TARI) e acquistare beni di prima necessità. Per quanto riguarda le offerte di lavoro, al Senato è stato introdotto un emendamento che ha ridotto da 250 km a 100 km, per i nuclei familiari con disabili, la distanza congrua per accettare una possibile offerta di lavoro (255.000 nuclei familiari stimati dai pentastellati).

Un’altra novità, apportata a Palazzo Madama, concerne invece le ore che i soggetti beneficiari dovranno effettuare all’interno dei progetti predisposti dai comuni. Sono state aumentate da otto a sedici le ore di partecipazione a detti programmi. Tali disposizioni sono applicate una volta firmato il Patto per il Lavoro e il Patto di Inclusione. Sono esonerati dalla sottoscrizione: gli individui con disabilità tale da non consentire un accesso al mondo del lavoro, le persone che assistono figli di età inferiore ai tre anni oppure individui non autosufficienti. Il parlamentare alcamese ha successivamente rimembrato le ultime azioni annunciate per consentire alla guardia di finanza di combattere i c.d. furbetti: mediante l’accesso alle banche dati dell’agenzia delle entrate ed Inps le fiamme gialle potranno infatti incrociare i dati dei beneficiari. Un altro emendamento deliberato dal Senato ha previsto, poi, che dal primo settembre del 2018, per tutti i cambi di residenza effettuati dai soggetti che richiedono il reddito di cittadinanza, occorrerà un verbale ufficiale della polizia municipale che attesti l’avvenuto cambio di residenza. Dal portavoce nazionale grillino sono stati, inoltre, rimarcati gli incentivi per le imprese che assumeranno i beneficiari del RdC e pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di quelle già ricevute da detti soggetti. Destinatario dell’incentivo sarà anche chi, dopo mesi di fruizione di RdC, avvierà una propria attività lavorativa autonoma. Collegato al reddito vi è poi la pensione di cittadinanza, anche questa connessa al numero dei componenti il nucleo familiare: ad esempio, un pensionato che vive da solo e non ha una casa di proprietà avrà una pensione di cittadinanza di 780 euro al mese (incluse 150 euro per pagare l’affitto); invece, una coppia di pensionati riceverà un’integrazione che permetterà loro di vivere con 1.032 euro al mese. Adesso il cosiddetto decretone dovrà passare alla Camera per poi approdare, per il voto finale, al Senato.

Certamente, l’incontro di ieri mattina ha rappresentato anche un punto di partenza per la campagna elettorale che si svolgerà ad Alcamo in vista delle europee del 26 maggio prossimo. Ed è stato proprio l’eurodeputato Ignazio Corrao a fare un affondo sul tema dell’offerta del lavoro nel meridione, ma non solo. “Il centro per l’impiego, per mia memoria, essendo cresciuto anche io qui e avendo piena contezza di come funziona non soltanto in Sicilia, ma in tutto il sud e, probabilmente, anche in altre regioni d’Italia, è stata la segreteria politica dei potenti politici locali. È vero o non è vero? Dov’è che la gente andava a cercare lavoro? Dov’è che andava a chiedere se c’era qualche corso di formazione che partiva, qualche cantiere di servizio, se c’era qualche cooperativa? Ne avete sentito parlare mai di queste cose? Il miliardo di euro che è stato messo per rinnovare i centri per l’impiego è uno strumento che è stato previsto per liberare le persone dalla schiavitù, dalla dipendenza, dalla clientela politica. E non è una cosa che conviene a noi come Movimento 5 Stelle, è una cosa che conviene agli italiani”.

Successivamente, è intervenuta la parlamentare regionale, Valentina Palmeri, la quale ha dichiarato “Sicuramente, oggi è un’emozione parlare di questo tema perché il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di continuare a mettere sempre i fatti di fronte alle parole. Quindi, il c.d. slogan ‘Nessuno deve rimanere indietro’ è stato dimostrato ampiamente che è un valore fondamentale per il Movimento 5 Stelle perché una battaglia la principale è diventata realtà. Oggi non stiamo parlando soltanto di una misura fondamentale di welfare, una misura universale che favorirà l’avvicinamento tra le offerte e la ricerca del mondo del lavoro, ma stiamo parlando di diritti costituzionali, di diritti universali riconosciuti dalla nostra Costituzione”. Oltre alla misura economico-sociale summenzionata, è stato fatto cenno, come già riferito, alla cosiddetta quota 100 e che, secondo il ragionamento effettuato dai portavoce, non può essere scissa dal RdC. “Grazie alla quota 100 si libereranno tantissimi, migliaia di posti” ha affermato il primo cittadino in relazione all’esempio del Comune di Alcamo.

“Nella prima finestra utile 12 dipendenti hanno già deciso di andare in pensione” ha spiegato il sindaco Surdi. “Questo lo voglio abbinare ad un’altra notizia, che è quella dei concorsi che in questo momento stiamo facendo. Noi, spero la prossima settimana, bandiremo altri tre o quattro concorsi a cui potranno partecipare tutti, perché la prima fase che è quella della mobilità, cioè dei dipendenti di altri enti che possono venire ad Alcamo, si è conclusa. Quattro di questi posti non sono stati colmati con la mobilità, quindi, si aprirà la fase dei concorsi. Mi auguro che vorranno partecipare molti laureati alcamesi che possono accedere adesso a questo comune. Moltiplicatelo per tutt’Italia, per tutte le amministrazioni. Io credo che alcuni di coloro che oggi si chiedono se possono o meno rientrare nel reddito di cittadinanza, quantomeno le fasce un po’ più giovani, in realtà, avranno la possibilità a breve di aspirare a un vero e proprio lavoro nella pubblica amministrazione, ma non solo, perché, è ovvio, qui dobbiamo fare un ragionamento anche con il mondo delle imprese, che oggi hanno sempre più bisogno di lavoro e, soprattutto, di quel lavoro innovativo che tanto serve. Quindi, se penso alla fascia dei giovani, che ormai va dai 30 anche ai 45, sicuramente, penso che avremo degli effetti assolutamente positivi da questi primi provvedimenti del governo, tra cui anche una serie di investimenti che riguardano i comuni e che, ovviamente, diventano economia, perché drenano sul territorio risorse grazie ai cantieri che si devono aprire”. Il primo cittadino non ha risparmiato frecciate a chi, in questi mesi, nei media ha criticato la figura introdotta dal reddito di cittadinanza: i navigator. “Uno, dieci, cento, mille navigator e non i soliti politicanti che per anni hanno fatto loro i navigatori, i navigator, portando le città in cattive acque! Ad Alcamo abbiamo un problema che tutti noi vogliamo risolvere, che è quello del precariato, che ha creato un bacino di persone, di padri e madri di famiglia, in Sicilia sono migliaia, che oggi ovviamente sperano in una stabilizzazione e, quindi, alla fine di questo calvario. Probabilmente, se anni fa ci fossero stati i navigator, politiche di lavoro attive, di lavoro serio, cioè a tempo indeterminato intendo dire, probabilmente, queste persone non si troverebbero a dovere lottare per aspirare finalmente a questo posto di lavoro a tempo indeterminato!”, ha dichiarato il sindaco Surdi ribadendo il trend positivo del decreto dignità relativamente ai numeri dei contratti stabili diffusi di recente dall’Istat.

Linda Ferrara

Condividi su: