Reddito di cittadinanza, come funziona e chi può riceverlo, approfondiamo i principali aspetti

Gaspare De Blasi

Reddito di cittadinanza, come funziona e chi può riceverlo, approfondiamo i principali aspetti

Condividi su:

giovedì 24 Gennaio 2019 - 07:28

Abbiamo sentito parlare abbondantemente del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”. Una misura voluta fortemente dal Movimento 5 Stelle e volta a contrastare non solo le sacche di povertà ma anche a trovare un impiego o a ricevere una formazione. Uno strumento però, ancora poco chiaro e su cui troppe cose si sono dette, alcune giuste altre sbagliate. E mentre ancora vige incertezza nei Centri per l’Impiego, chi meglio di un dottore commercialista, può spiegare da un punto di vista più tecnico, come funziona il Reddito di Cittadinanza. Ne abbiamo parlato con Andrea De Stefano, esperto contabile oltre che revisore dei conti.

Iniziamo dal principio. Chi sono i destinatari del reddito di cittadinanza?

In base al Decreto legge che lo disciplina, il reddito di cittadinanza spetterà ai nuclei familiari in possesso di una serie di requisiti: cittadinanza italiana, o di paesi della UE, o con permesso di soggiorno di lungo periodo. E’ necessaria la residenza in Italia in via continuativa da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda , di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo”.

Come si calcola?

Il reddito di cittadinanza sarà vincolato all’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente, riferito alla famiglia. La soglia da non oltrepassare è di € 9.360 euro. Ma ci sono altri requisiti: Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino a 30 mila euro annui; Patrimonio finanziario non superiore a 6 mila euro che può arrivare ad 20 mila euro per le famiglie con persone disabili. Il beneficio economico si compone di due elementi: la prima componente a integrazione del reddito familiare fino ad un massimo di 500 euro mensili; la seconda componente, ad integrazione del reddito delle famiglie che vivono in affitto, pari all’ammontare del canone annuo di locazione (fino ad un massimo di 280 euro mensili)”.

Come si richiede?

“Chi lo richiede dovrà sottoscrivere un Patto per il lavoro con il Centro per l’impiego o con un’Agenzia del lavoro accreditata. Il richiedente dal prossimo mese di marzo potrà richiederlo sia online iscrivendosi alla piattaforma Siulp (sistema informativo delle politiche del lavoro), che presso le Poste o i centri CAF”.

Poi come si riceve il reddito di cittadinanza?

Il beneficio economico è erogato attraverso una Carta prepagata di Poste Italiane . La Carta sarà una carta acquisti che permette di effettuare prelievi in contanti entro un tetto massimo di € 100,00 per singolo individuo. E’ fatto divieto di utilizzare la carta per giochi che prevedono vincite in denaro. Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare”.

Che cosa è l’offerta congrua?

“L’offerta congrua è quella proposta di lavoro in linea con il curriculum e all’interno di un certo raggio chilometrico dalla residenza del beneficiario. Nei primi 12 mesi la prima offerta potrà arrivare entro 100 Km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare entro 250 Km e se anche questa viene rifiutata la terza offerta potrà arrivare da tutta Italia. Al momento si perderà il sussidio al primo rifiuto del lavoro dopo 12 mesi di ricezione dell’assegno“.

Ha una durata?

Sì, la durata del Reddito di cittadinanza è di 18 mesi, alla scadenza ci sarà una sorta di tagliando. Se il percettore è ancora in possesso dei requisiti richiesti la misura potrebbe essere rinnovata di ulteriori 18 mesi”.

Ci sono incentivi per le aziende?

“Le aziende che assumono un beneficiario del reddito di cittadinanza nei primi 18 mesi di fruizione del beneficio, ottengono un contributo sotto forma di esonero contributivo pari alla differenza tra 18 mesi e i mesi già fruiti dal beneficio”.

Come funzionano i controlli sullo strumento?

“I controlli verranno fatti dall’Agenzia delle Entrate insieme all’ INPS e alla Guardia di Finanza”.

Sono previste delle sanzioni…

“Sì, se vengono fornite con dolo, dati e notizie non rispondenti al vero nel corso della procedura di richiesta del reddito di cittadinanza sono previste sanzioni che variano da un minimo di 2 anni ad un massimo di 6 anni di reclusione, oltre alla perdita del beneficio e al recupero di quanto indebitamente intascato. Si decade dal sussidio anche se non si sottoscrive il patto di lavoro; non si partecipa a formazione o politica attiva; non si aderisce a progetti utilità sociale (8 ore settimanali); si rifiutano tre offerte congrue”.

Condividi su: