Si avvia alla conclusione, a Barcellona, la mostra antologica “Massimo Palumbo. Un unico viaggio – Arte e architettura 1975-2015”, curata dalla marsalese Teresa Lucia Cicciarella. Inaugurata lo scorso 8 marzo nelle due prestigiose sedi del Reial Cercle Artístic de Barcelona e della Casa degli Italiani, la mostra ospita più di sessanta che ripercorrono i quarant’anni di attività di Massimo Palumbo, architetto e artista residente a Latina, autore di opere d’arte pittoriche e polimateriche, di opere d’arte pubblica, nonché promotore, dal 1990, del progetto Kalenarte che ha arricchito il territorio molisano di Casacalenda (Campobasso) di opere d’arte urbana. Kalenarte e il correlato Museo all’aperto di Arte contemporanea MAACK sono oggi tra i massimi esempi nazionali di progetti partecipati, attenti alla collettività e alla valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità.
L’esposizione, che può contare sul patrocinio del Consolato Generale d’Italia di Barcellona e la collaborazione del console Stefano Nicoletti, ha registrato grande interesse e affluenza di pubblico, in particolare nella sede del Reial Cercle Artístic: il quattrocentesco Palau Pignatelli, sito nel Barrio Gotico, cuore della storia e del turismo del capoluogo catalano.
La curatrice dell’esposizione, Teresa Lucia Cicciarella, critica e storica dell’arte e critica è nata e cresciuta a Marsala, ma da diversi anni risiede fuori dalla regione: dottore di ricerca in “Memoria e materia delle opere d’arte”, specializzata in Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Siena, svolge attività di ricerca per l’Università degli Studi della Tuscia e collabora con il Museo MAXXI e l’ASL di Roma per progetti rivolti alla disabilità e alla didattica della storia dell’arte. Ha curato mostre in Italia e all’estero e lavorato con gallerie private e istituzioni pubbliche.
In occasione del vernissage dell’esposizione di Barcellona, lo scorso 8 marzo, è stato presentato il catalogo con testi in italiano e spagnolo a firma della curatrice, di Lorenzo Canova e di Andrea Lanini ed edito da “Il Levante”.
