Ryanair chiude la base di Birgi, i commenti della politica

redazione

Ryanair chiude la base di Birgi, i commenti della politica

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mercoledì 28 Febbraio 2018 - 09:58

La nota inviata ieri dalla Compagnia irlandese Ryanair, che vola da e per l’Italia, ha confermato che la base a Trapani chiusa a ottobre 2017 non sarà riaperta quest’estate a seguito della decisione dell’Aeroporto di Trapani di annullare il bando di gara per la promozione delle rotte. Una notizia molto allarmante e che ha mosso la politica locale. “L’annuncio da parte della compagnia aerea Ryanair della chiusura, anche per la stagione estiva 2018, della propria base aerea presso l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani è la dimostrazione che questo governo regionale di centro destra non è capace di gestire non solo le possibili prospettive di sviluppo ma neppure una emergenza così grave e pressante per il territorio trapanese”. Così la senatrice Pamela Orrù, candidata per il PD alle Politiche del 4 marzo, commenta la notizia, diffusa dal vettore irlandese. “Lasciare che sullo scalo di Birgi vengano operate soltanto quattro tratte – prosegue l’esponente del PD – significa condannare i cittadini e gli operatori turistici ed economici della provincia a pesantissime conseguenze di cui non hanno nessuna colpa”. Secondo Orrù “… le promesse arrivate nelle scorse settimane, dopo lo stop del Tar al bando per l’assegnazione del nuovo co-marketing, anche da parte di esponenti della giunta regionale legati al territorio trapanese si sono rivelate solo vuote parole. Mi chiedo cosa abbia fatto in queste settimane chi aveva detto di stare lavorando per il rilancio dello scalo e della sua attività”. “Voglio ricordare – prosegue la senatrice – che il PD si è impegnato sia a livello nazionale, con l’introduzione di un mio emendamento nel Decreto Fiscale 2017 che consente la definitiva compensazione, per 4,8 milioni di euro, tra il credito vantato nei confronti dello Stato per le operazioni militari in Libia e il pari debito verso l’erario della società di gestione, sia a livello regionale, nel precedente governo di centro sinistra che ha stanziato oltre 12 milioni di euro a sostegno dell’attività del “Vincenzo Florio”. Abbiamo fatto la nostra parte – conclude Orrù – così non possiamo dire di altre forze politiche che, già dopo pochi mesi, stanno dimostrando di non essere all’altezza dei compiti a cui sono chiamati”.

Appresa la notizia, la candidata del PD Anna Maria Angileri, ha definito “drammatico per il nostro territorio” quanto accaduto. “La logica spartitoria di questo governo regionale di centrodestra, che detiene al 99% le quote della società di gestione dello scalo, incapace di garantire ciò che negli anni precedenti era la normalità, ha fatto sì che a piangere le conseguenze siano i cittadini, che perderanno le prospettive economiche nel settore turistico ed in tutto l’indotto del territorio. Dove sono finite le promesse dell’esecutivo regionale sul rilancio dello scalo e sullo scongiurarne una chiusura? E’ bene ricordare che è stato il governo a trazione centro sinistra, che ha efficacemente protetto e potenziato questo aeroporto, stanziando milioni di euro. Cosa diranno adesso i candidati del centro destra, che ne hanno sventolato la bandiera dello sviluppo economico come volano imprescindibile? E mi chiedo ancora, a cosa mai siano servite le nomine formalizzate la settimana scorsa del presidente dell’Airgest e del cda quando la situazione è, adesso, precipitata inesorabilmente? I cittadini sapranno chi ringraziare per lo scempio compiuto ai danni di chi lavora grazie ai flussi turistici, e di chi viaggia per lavoro e per studio, che saranno costretti a raggiungere l’aeroporto di Palermo con aggravio di fatica e spese – continua l’assessore del Comune di Marsala -. Pochi mesi di governo regionale per decretare il fallimento di una classe politica, quella del centro destra che lavora in ordine sparso senza avere obiettivi prefissati. I cittadini si ricordino il 4 marzo chi ha voluto la chiusura di Birgi e agiscano di conseguenza”.

L’urlo di salvare Birgi, era giunto già nelle scorse settimane, dopo le dimissioni di Franco Giudice alla guida dell’Airgest e a seguito delle manifestazioni da parte del Comitato Cittadino a salvaguardia dello scalo di Birgi, cittadini ben consci dell’importanza di avere un aeroporto sul territorio. Tra i sindaci presenti, anche quello di Marsala Alberto Di Girolamo, che ha dichiarato, lucidamente: La notizia che riguarda il nostro Aeroporto e la Ryanair mi impone diribadire alcuni concetti: l’Amministrazione Comunale ha sempre difeso l’aeroporto e la struttura che rappresenta sviluppo e crescita economica per l’intero territorio. In seguito all’accordo di co-marketing abbiamo versato ogni anno 360 mila euro sollecitando tavoli di confronto e cercando soluzioni come purtroppo non tutti gli enti hanno fatto. Critichiamo fortemente la decisione della Ryanair, consapevoli che questo penalizzerà la nostra economia che ha diritto di crescere, e chiediamo pertanto al Governo regionale di assumere velocemente decisioni importanti a tuteladi quest’Aeroporto”. Il sindaco ha sentito i vertici Airgest che, pare, si preparano ad una soluzione per l’estate e ad un bando per l’anno prossimo. Più tardi il primo cittadino riceverà una comunicazione dal Prefetto. 

Sull’argomento, anche una nota dell’ex deputato regionale del PD, Antonella Milazzo: “È avvenuto quel disastro che nelle ultime settimane avevamo paventato: Ryanair abbandona l’aeroporto di Birgi, condannando a morte il turismo e l’intera economia della nostra provincia. Il Partito Democratico, per anni, ha lavorato per metterlo in sicurezza, trasferendo, con la legge di stabilità 2017, agli aeroporti di Birgi e Comiso, 5 milioni e mezzo di euro nel 2017, 6 milioni nel 2018 e 6 milioni e mezzo per il 2019 ed ulteriori 5 milioni di euro per la ricapitalizzazione di Birgi, e garantendo la stabilità e la salvaguardia degli aeroporti minori. Si poteva così puntare in tempi ragionevoli a superare i due milioni di passeggeri, con un impulso straordinario per l’incremento turistico. La lentezza del Governo Musumeci nella nomina del Consiglio di Amministrazione e nella gestione della crisi ha prodotto il disastro, annegando in un mare di promesse e chiacchiere quella che è l’infrastruttura vitale del nostro territorio”. Secondo la Milazzo, ormai il danno è fatto: “La stagione estiva 2018 è irrimediabilmente perduta, e con essa le prospettive di lavoro per chi su di essa aveva puntato con i propri investimenti. Una ferita profonda che mi auguro si possa rimarginare prima che muoia quell’embrione di sviluppo, prima che le nostre bellezze scompaiano nuovamente dal ventaglio delle mete turistiche, bruciando gli anni di lavoro che le avevano fatte conoscere al mondo intero. Continueremo a vigilare ed a incalzare il Governo regionale affinché provi almeno a riparare un danno che rischia di far fare alla nostra provincia un terribile passo indietro”.

 “La decisione di Ryanair di abbandonare l’aeroporto di Trapani mantenendo soltanto quattro rotte e cancellandone diciotto mette una grave ipoteca negativa sulla prossima stagione turistica nel territorio trapanese. Se confermata, la decisione della compagnia low cost irlandese – dichiara Davide Ficarra candidato per Potere al Popolo nel collegio uninominale del Senato di Marsala – si tradurrà in oltre un milione di passeggeri in meno per il 2018, mille posti di lavoro in fumo più l’indotto ed in un danno enorme per l’intera economia trapanese e siciliana”.  “E’ necessario – sostiene l’esponente di Potere al Popolo – un rilancio vero dell’aerostazione trapanese che non può prescindere dalla trasformazione dell’intero aeroporto militare in uno scalo civile più grande e capace di attrarre nuovi vettori nazionali ed internazionali così da non sottostare ai diktat di Ryanair”. Potere al Popolo, sottolinea Ficarra, è l’unica organizzazione politica che chiede con fermezza la trasformazione dell’aeroporto militare in uno scalo interamente civile per evitarne chiusure repentine come avvenne nel 2011 durante la sciagurata guerra in Libia e per favorire lo sviluppo di un’economia di pace attraverso il traffico turistico e merci potenziale volano per l’economia agroalimentare trapanese.

 Anche il candidato sindaco di Trapani, Peppe Bologna, interviene sulla vicenda: ‘‘Sin da subito ho manifestato il mio scetticismo. Troppe strane coincidenze. La principale, un bando errato. Si è ancora perso tempo. Tutto deciso da tempo, temo. L’intervento della politica è stato debole, insignificante filo-gesap, e che ben venga quanto sostenni tanti anni fa: la fusione Birgi-Punta Raisi. Il resto? Chiacchiere”. Il candidato sindaco torna poi ha sottolineare come “… nessuno abbia avviato un’azione di responsabilità nei confronti del vecchio cda di Airgest”. “Ed allora- si chiede- andava bene così?”  la situazione non è cambiata rispetto allo scorso mese di ottobre e dunque, “… piuttosto che creare allarmismi, credo che convenga pensare subito alle necessarie contromisure, così da salvaguardare la sopravvivenza dell’aeroporto e un’importante fetta economica del nostro territorio. Sono certo del fatto che il nuovo Cda sia già al lavoro e invito la Regione Siciliana ad attivarsi immediatamente per garantire gli impegni. Inoltre, credo che chiunque sarà eletto nella nostra provincia dovrà intestarsi questa battaglia. Io sono pronto a fare la mia parte”.

Sulla vicenda interviene anche la deputata regionale dell’Udc Eleonora Lo Curto, che nei giorni scorsi era stata promotrice nei giorni scorsi di unaudizione dei vertici dellex Cda di Airgest e dei vari attori sociali, istituzionali e imprenditoriali della provincia di Trapani presso la competente Commissione Legislativa Territorio e Ambiente dellArs. Tutti, e tra questi anche il sindaco di Marsala, hanno constatato limpegno e loperatività del Governo Musumeci rappresentato dallAssessore Pappalardo sia in merito alla tempistica sia in merito alla proposta programmatica. Con immediatezza è stato nominato il nuovo Cda che ha deciso, molto opportunamente, di non opporsi alla sentenza del TAR per evitare una insopportabile quanto inutile perdita di tempo che avrebbe impedito di mettere mano alla stesura del nuovo bando che, al netto delle criticità rilevate dallo stesso TAR, permetterà di scongiurare il peggio”. Per la Lo Curto, Anna Maria Angileri e Antonella Milazzo “farebbero bene a spiegare dove si trovavano quando il Governo Crocetta e il Parlamento varavano quella legge che stanziava sì le somme per gli aeroporti di Comiso e Trapani ma che in assenza di un piano industriale e di un progetto di sviluppo non è servita a salvare la situazione dal disastro attuale”. “La Regione – prosegue l’esponente dell’Udc – è l’unico azionista dell’Airgest e questo nuovo CDA dovrà, a partire dalla prossima settimana, dare immediata prova di sapere come e cosa fare per rimediare ai danni ereditati. Ci sarà una nuova audizione in Commissione, come concordato questa mattina con la Presidente Giusi Savarino e tornerò a chiedere al Governo di mettere mano ad una norma di riordino del settore con ununica, massimo due società di gestione degli aeroporti siciliani, al fine di dare una governance unitaria che risponda alla logica di creare servizi alle imprese turistiche e commerciali e ai cittadini, ottimizzando le risorse ed evitando sprechi e dannose concorrenze. La professoressa Angileri e l’onorevole Milazzo che parlano di logiche spartitorie hanno dimenticato che le nomine fatte da Crocetta e dai suoi sinistri compagni, in Airgest come in qualsiasi luogo del sottogoverno regionale, non hanno certo puntato né al merito e meno che mai alla competenza, premiando candidati a sindaco non eletti nel Megafono e soggetti di indubbia matrice PD”.

In difesa del governo Musumeci si schiera anche l’altro deputato regionale marsalaese Stefano Pellegrino:

“Abusare della credulità popolare e creare inutili allarmismi, strumentali ad improbabile raccolta di consensi in campagna elettorale, non ritengo che possano rappresentare il massimo dell’etica politica. Con sorpresa, apprendo che le crocettiane Anna Maria Angileri ed Antonella Milazzo intendono addebitare ad altri i disastri delle scellerate scelte sull’aeroporto, e non solo, operate dal precedente governo da loro stesse sostenuto.  È agli occhi di tutti la massima operatività e l’impegno profuso giornalmente dall’appena insediato governo Musumeci per rimediare ai danni cagionati dal governo Crocetta. Mi sarei aspettato che le due politiche marsalesi proponessero programmi e rimedi per salvare il salvabile della stagione estiva del nostro aeroporto. Evidentemente, non sono informate del fatto che il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da professionisti competenti e di massima esperienza, ha già predisposto, in tempo record la nuova proposta di bando da sottoporre alla Regione. Inoltre, considerata l’incessante interlocuzione con la Ryanair del Presidente Angius e dei consiglieri Elena Ferraro e Saverio Caruso, è assolutamente probabile che per il periodo estivo le rotte saranno implementate. Del resto, da giurista, non ritengo che sia opportuno impugnare la sentenza del Tar. In definitiva, con le allarmistiche ed insinuanti dichiarazioni, le due sostenitrici del governo Crocetta, Milazzo e Angileri, denunciano fatti e misfatti compiuti dal governo da loro stesse sostenuto. Ma vi è di più. La stessa Ryanair ha precisato che la chiusura della base di Trapani è solo temporanea in attesa del nuovo bando di gara. Ed ancora, è stato ribadito dalla stessa compagnia irlandese che, all’esito dei risultati del bando saranno riattivate le rotte. Senza dimenticare che restano confermati i collegamenti già schedulati per Praga, Fancoforte, Baden Baden, in aggiunta ai voli per Milano Linate e Roma Fiumicino operati con Alitalia, per Torino con Blue Air e Pantelleria con Mistral in regime di continuità territoriale. Quindi nessun danno addebitabile al governo Musumeci. Un disastro addebitabile al governo Crocetta!”

Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Sergio Tancredi ha invece firmato una mozione del suo gruppo parlamentare all’Ars che rivolgendosi al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore Armao impegna il governo a proporre le norme a supporto di una strategia di bilancio utile non solo a salvare Airgest, ma soprattutto a rilanciarla e metterla a regime. “Inutile parlare dello sfascio provocato da una gestione dissennata che avevamo più volte denunciato – spiega Tancredi – ci interessano piuttosto le soluzioni. Musumeci attivi tutti i meccanismi per chiedere gli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree, programmabili fino al 2024 per finanziare il costo delle attività dell’aeroporto per superare i problemi gravi di liquidità generati dal basso livello delle entrate e del capitale attuale e per indirizzare l’aeroporto alla integrale copertura dei costi di esercizio nel medio e lungo termine. Occorre valutare subito un vero e proprio salvataggio di Airgest SpA”, spiega Tancredi, facendo anche riferimento alla prassi recentemente seguita dalla Regione Marche per Aerdorica SpA, società di gestione dell’Aeroporto di Ancona, con l’Aiuto di Stato notificato dall’Italia la scorsa primavera. Tale intervento è stato autorizzato tempestivamente dalla Commissione Europea pochi mesi dopo. L’autorizzazione in oggetto, riguardava un prestito della Regione Marche di 7,28 milioni di euro con scadenza a sei mesi e un tasso d’interesse pari al tasso di riferimento maggiorato di 400 punti base. La Regione Marche, ha però programmato aiuti per il salvataggio e per la ristrutturazione dell’aeroporto con una legge regionale, prevedendo la ricapitalizzazione della società fino a 20 milioni di euro, da utilizzare in parte per rimborsare proprio il prestito di salvataggio. Stessa identica cosa – conclude Tancredi – dovrebbe fare la Regione Siciliana”. “Senza affrontare le preliminari questioni giuridiche e amministrative – aggiunge il senatore Maurizio Santangelo – si rischia, anche in buona fede, di prendere fischi per fiaschi e di ritardare di nuovo la ripartenza di Birgi. Bisogna fare sul serio: con i nostri portavoce all’ARS ci siamo assunti la responsabilità di indicare al Governo un percorso per impedire che Airgest esca distrutta da questa esperienza fallimentare, con grave danno per l’indotto, la comunità, e per i dipendenti, ai quali va tutta la nostra solidarietà. Oltre ad aver posto quesiti in tutte le sedi istituzionali, con un accesso agli atti già spedito all’Autorità di Regolazione dei Trasporti e con un’interrogazione presentata all’ARS, a seguito di un lavoro di studio molto serrato, vogliamo ora indicare le soluzioni per salvare la società prima che sia troppo tardi”.

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