Il marsalese Giovanni Di Girolamo riporta a Calatafimi la piastrina di un caduto nella Guerra di Russia

redazione

Il marsalese Giovanni Di Girolamo riporta a Calatafimi la piastrina di un caduto nella Guerra di Russia

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lunedì 15 Aprile 2019 - 17:45

Sabato 13 aprile si è tenuto a Calatafimi un evento pubblico, nel corso del quale l’Amministrazione Comunale di Calatafimi-Segesta ha consegnato la piastrina di riconoscimento del soldato calatafimese Giorgio Collura alla famiglia. La piastrina è stata recuperata grazie all’impegno e alla determinazione del gruppo “Armir Il ritorno dall’oblio”, coordinato da Enia Accettura.

E’ stato il marsalese Giovanni Di Girolamo – a supporto dell’organizzazione della cerimonia curata dall’Amministrazione Comunale – a consegnare la piastrina nelle mani dei familiari e del sindaco Vito Sciortino che, assieme alla signora Tania Lorito, con grande sensibilità e professionalità non hanno esitato ad assicurare il loro impegno per onorare il ricordo dei Caduti della guerra. Per l’occasione è intervenuta l’Associazione Nazionale Bersaglieri, con le sezioni di Trapani e Paceco, e i relativi labari. Alla Santa Messa presso il Santuario della Madonna di Giubino sono seguiti l’alzabandiera in piazza e la cerimonia di consegna della piastrina presso la sala consiliare del Municipio.

Il sindaco Sciortino ha voluto ricordare come le guerre, volute così risolutamente dai governanti, siano terribili e come a farne le spese siano sempre giovani vite, la cui perdita comporta immenso dolore alle famiglie e alle comunità, sottolineando il fatto che le loro tragiche conseguenze dovrebbero essere un monito per non ripetere sempre i medesimi errori. Di Girolamo ha ricostruito gli eventi storici in cui fu coinvolto il Caduto e ha dato alcuni cenni sul contenuto del nuovo libro, “Prigionieri della Steppa”, uscito di recente. Grande la commozione della famiglia Collura che ha vissuto una giornata inattesa e speciale. Giuseppe Collura, unico figlio del Caduto assieme ai suoi figli, hanno voluto condividere la loro testimonianza sulla mancanza del proprio Caro. Infatti quando Giorgio Collura partì per la Russia, il figlio “mastro Giuseppe”, aveva solo sei mesi di vita e non ebbe modo di conoscere il padre. Come dichiarato dai nipoti Giorgio e Pietro, il ritorno a casa della piastrina di Giorgio Collura ha riaperto una ferita mai rimarginatasi per la famiglia.

“Qualche tempo fa era stato il nipote Giorgio, comandante della Polizia Municipale di Calatafimi, a chiedermi notizie del nonno – ha affermato il marsalese Giovanni Di Girolamo -, che probabilmente morì o fu fatto prigioniero durante la battaglia di Arbuzovka, nella famigerata valle della morte. Accogliendo il desiderio dei suoi Cari, Giorgio Collura ha voluto inviare loro un messaggio. Forse una “coincidenza” e il grande impegno del gruppo ARMIR Ritorno dall’Oblio, ha permesso che oggi egli facesse ritorno a casa, dopo una struggente attesa, lunga più di settantasei anni”.

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