ll Consiglio comunale di Alcamo ha approvato le variazioni di bilancio. Tensione in aula tra maggioranza e opposizioni

redazione

ll Consiglio comunale di Alcamo ha approvato le variazioni di bilancio. Tensione in aula tra maggioranza e opposizioni

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venerdì 10 Novembre 2017 - 07:30

Nel corso della lunga seduta consiliare, segnata da attimi di escandescenza tra maggioranza e opposizione, che in parte ha anche abbandonato i lavori, è stata trattata pure la relazione annuale del sindaco Domenico Surdi, approdata in Aula Falcone-Borsellino con oltre quattro mesi di ritardo.

È stata votata dopo una sospensione di un’ora, dovuta all’avvenuta mancanza del numero legale nel corso del dibattito in aula, la variazione di bilancio 2017-2019. La somma complessiva, trattata in Aula Falcone-Borsellino, nel corso della seduta consiliare di ieri sera, ammonta a circa 700 mila euro, di cui quasi 500 mila euro è la cifra di spesa corrente, mentre 200 mila euro è quella della spesa per gli investimenti. L’approvazione della delibera citata consentirà all’ente di procedere nello specifico all’acquisto di arredi scolastici (80 mila euro) e della video sorveglianza (21 mila euro); di finanziare tre piani: del centro storico, del demanio marittimo e delle insegne (per un totale di 50 mila euro); di effettuare l’informatizzazione dell’ente e di comperare il software-hardware per uffici (insieme 73 mila euro); consentire le integrazioni orarie del personale dell’ufficio tributi e del verde pubblico (30 mila euro); di destinare 10 mila euro alle associazioni sportive e 28 mila euro per il Natale Alcamese. Stessa cifra, infine, è stata prevista per le fasce deboli come ciechi, sordi e autistici. Trecento mila euro, invece, per l’acquisto di acqua da Sicilia Acque, una delle spese più esose che l’amministrazione ha dovuto affrontare rispetto anche al bilancio di previsione. Quelle appena citate sono alcune delle somme che erano state rese pubbliche al momento dell’approvazione in giunta della delibera sull’assestamento di bilancio 2017, avvenuto il mese scorso.

Sulla proposta di delibera si sono succeduti diversi interventi, tra cui quello dell’assessore al bilancio Roberto Scurto. “Pian pianino l’ente si sta mettendo sulla carreggiata, non più su quella di percorrenza lenta, ma in quella di accelerazione”, ha affermato il vicesindaco. Poi, ha continuato “E, giustamente, si vede, perché la programmazione non è proprio nel DNA sia amministrativo che politico di molti funzionari. Adesso, si stanno facendo pian pianino degli sforzi, per cui qualche risultato sta arrivando”. Dopo l’esposizione del’assessore al bilancio, dell’assessore Fabio Butera e del funzionario Sebastiano Luppino, il consigliere Saverio Messana ha sollevato delle critiche per la mancanza dei revisori dei conti in Consiglio Comunale. Come specificato dall’assessore al bilancio Scurto, i revisori non hanno obbligo di presenza. A questo punto, la seduta è stata rinviata di un’ora perché nel frattempo è venuto a mancare il numero legale. Infatti, quasi tutta l’opposizione presente ha abbandonato l’Aula Falcone-Borsellino per protesta.

Ripresi i lavori, la consigliera comunale Anna Allegro di Noi Per Alcamo ha affermato sull’assestamento di bilancio che “Pur condividendone la linea di massima, di fatto ho potuto agire poco”. Inoltre, la consigliera comunale Allegro si è dichiarata delusa dall’utilizzo dei social da parte degli amministratori, essendo state anticipate sulla piazza virtuale alcune somme proprio dal vicesindaco. Un emendamento al provvedimento è stato presentato dal consigliere Gino Pitò, il quale invitava a sostituire un emendamento firmato dai consiglieri pentastellati Vittorio Ferro e Nino Asta. I due consiglieri grillini chiedevano al Consiglio comunale di integrare l’IVA (6 mila euro) del Circes (Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici dell’Università di Palermo) per il lavoro di censimento del centro storico. Il consigliere Pitò, al contrario, con la sua proposta voleva stimolare l’amministrazione , raccogliendo l’istanza di domandare al Circes di abbassare del 18% l’IVA, destinando il risparmio ricavato ad alcune associazioni di volontariato alcamesi. L’emendamento del consigliere Pitò è decaduto perché in contrasto con quello presentato dai grillini. Quest’ultimo è stato votato favorevolmente da 12 consiglieri comunali (M5S), contrario un consigliere (Pitò) e 4 astenuti (Calandrino, Messana, Norfo e Allegro).

Il Consiglio comunale ha dunque provveduto ad approvare il provvedimento sulla variazione di bilancio, con 12 voti favorevoli (M5S), e 4 astenuti (Calandrino, Messana, Norfo e Allegro), rimasti in aula consiliare dopo l’abbandono di tutti e tre i rappresentanti di Alcamo Bene Comune-Alcamo Cambierà. Anche i consiglieri comunali Francesco Dara (Noi per Alcamo) e Giacomo Sucameli (PD) hanno lasciato vuoti i banchi del civico consesso. Prima della votazione, però, il Consiglio comunale si è infiammato a seguito dell’intervento del consigliere Vito Lombardo (M5S), il quale dopo avere dato il contributo sulla variazione di bilancio, e ribadendo che i consiglieri comunali possono incidere sul DUP più che sul documento economico e finanziario, ha messo al corrente l’aula delle esternazioni sui social effettuate dalla collega Caterina Camarda di Alcamo Bene Comune durante la seduta consiliare. Il consigliere Lombardo ha affermato, nel corso del suo intervento, di volere “Buttare benzina sul falò delle ipocrisie”. Per comprendere le dichiarazioni del consigliere pentastellato, occorre fare un passo indietro, in quanto il dibattito ieri in aula si era già scaldato all’inizio dei lavori, al momento delle comunicazioni dei consiglieri comunali, quando proprio l’esponente di ABC-Alcamo Cambierà, Caterina Camarda, aveva manifestato la volontà del movimento di appartenenza di chiedere le dimissioni della grillina Alessandra Cuscinà, in merito alle sue affermazioni infelici, fatte qualche settimana fa, sulla condizione dei giovani alcamesi che fanno abuso di alcool. “Avranno il fegato talmente maciullato che moriranno presto”, così aveva scritto in un commento la consigliera pentastellata sui social networks. A dette dichiarazioni seguirono il giorno dopo le scuse della consigliera dei 5 stelle ai microfoni dei principali media locali. Non è la prima volta, come sottolineato dalla rappresentante di Alcamo Bene Comune, che la collega grillina si è lasciata andare a commenti o affermazioni di “pancia”. Per tale motivo, nel proseguire la lettura in aula del documento stilato dal proprio movimento, la consigliera Caterina Camarda ha poi citato l’articolo 54 della costituzione il quale prevede che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Tutta la discussione è avvenuta in assenza dell’esponente grillina, chiedendo alla stessa un passo indietro e le scuse pubbliche dell’amministrazione, oltre a quelle già effettuate dall’animalista pentastellata. Anche il consigliere dell’UDC, Saverio Messana, ha ripreso la questione Cuscinà, non condividendo la richiesta di dimissioni, ma affermando comunque di avere sperato nella sua presenza in aula. Al contrario Messana si è scagliato con l’assessore Vittorio Ferro che in occasione della campagna elettorale per le regionali aveva fatto girare sui social networks le foto con oggetto delle carte lasciate dall’Udc, sottolineando la differenza per il rispetto dell’ambiente e dei luoghi comuni tra i democristiani e i pentastellati. Durante la seduta, purtroppo, le dichiarazioni effettuate dall’esponente di ABC, si sono tramutate in un autogol, essendo caduta la stessa Camarda nel tranello causato dall’istinto delle proprie considerazioni fatte sui social. La consigliera di ABC, infatti, ha descritto il Consiglio comunale come una comitiva di amici con i bulli che si sentono “sperti” (furbi n.d.r.). Apriti cielo! La maggioranza si è infuriata. La seduta è stata sospesa per 10 minuti. Ripresi ancora una volta i lavori la consigliera Camarda, prima di lasciare il Consiglio Comunale, ha affermato “Io non ce la faccio a rimanere qua ed essere ridotta al ruolo di mera esecutrice materiale di votazioni. Alzatrice di braccio, quando mi avete ignorato, avete ignorato tutte le istanze dell’opposizione in comunicazione. Non vi si chiedeva di entrare nel merito”. A questo punto dai banchi della maggioranza pentastellata è arrivata la richiesta al presidente Baldo Mancuso di riportare la discussione su quanto previsto dall’ordine del giorno: le variazioni al bilancio. Per protesta la consigliera comunale di Alcamo Bene Comune come sopra anticipato, ha abbandonato l’aula Falcone-Borsellino.

Invece, a fine serata è stata trattata la relazione del sindaco Domenico Surdi, giunta con oltre quattro mesi di ritardo, su quanto realizzato sin dal suo insediamento. Il segretario comunale Vito Bonanno ha precisato all’assemblea che detta relazione non è un atto deliberativo e, dunque, ha dato via al dibattito politico vero è proprio. Bisogna dire che quest’ultimo è stato abbastanza deludente per chi attendeva su questo tema di assistere alle escandescenze dei discorsi degli schieramenti politici, magari anche costruttivi. In parte, ciò è stato dovuto forse al fatto che si è giunti alla discussione troppo stanchi, dopo quattro ore di lavori; in parte, certamente, è stato dovuto all’abbandono dell’aula consiliare da parte di quella forza politica che da settimane aveva chiesto l’approdo proprio della suddetta relazione all’interno dell’organo elettivo, dove i commenti sono fatti di parole che, al contrario di quanto avviene nei social, non si possono cancellare.

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