Consiglio comunale di Alcamo: iniziata la discussione sul Documento Unico di Programmazione 2018-2020

redazione

Consiglio comunale di Alcamo: iniziata la discussione sul Documento Unico di Programmazione 2018-2020

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giovedì 14 Giugno 2018 - 08:04

Nel corso della seduta consiliare sono stati presentati 12 emendamenti al testo che verranno sottoposti al voto oggi pomeriggio. Non essendo stato deliberato alcun atto amministrativo, ai rappresentanti dell’organo elettivo non verrà riconosciuto il gettone di presenza.
Il dibattitto svoltosi in Consiglio comunale, nella serata di martedì, sul Documento Unico di Programmazione 2018-2020 della giunta, guidata dal sindaco Domenico Surdi, è durato tre ore e mezza. Il primo cittadino ha illustrato all’Aula consiliare le difficoltà di approvazione, nel rispetto dei tempi (31 marzo 2018) dell’atto di pianificazione. “Io non nego, innanzitutto, una certa insoddisfazione – ha affermato il sindaco – per le tempistiche con cui approda questo documento prima in giunta e, poi, in Consiglio comunale”. Successivamente, il primo cittadino ha dichiarato: “ È giusto non solo per coerenza, ma anche per credo, dire che la tempistica corretta avrebbe dovuto comportare l’arrivo di questo documento al Consiglio comunale nei primissimi mesi dell’anno”. Il ritardo, secondo quanto riferito dal sindaco Surdi è imputabile alle difficoltà riscontrate dall’ente sotto il profilo finanziario della parte corrente. Su tale sezione grava il tanto discusso Fondo crediti di dubbia esigibilità che, per quanto riguarda il Comune di Alcamo, ammonta ad oltre 20 milioni di euro. Dunque, poiché lo strumento di programmazione deve essere seguito dalla deliberazione del bilancio di previsione ( il cui schema è già stato approvato dalla giunta), all’interno del quale vengono riportate fedelmente le coperture finanziarie del DUP, ciò ha inciso sulla complessità della sua redazione vincolando una parte importante, per l’appunto.
Sulla questione che accomuna diversi enti locali italiani, il primo cittadino ha informato il Consiglio comunale di avere dato inizio a delle interlocuzioni a livello nazionale. Ma, ancora, a pesare sulla parte corrente del bilancio è l’indebitamento contratto dall’ente in passato, grazie al quale sono state realizzate delle opere, ma che ha raggiunto la somma di circa 800 mila euro. Successivamente, il sindaco Surdi ha sottolineato di essere soddisfatto per quanto riguarda la parte degli investimenti su cui l’amministrazione 5 stelle, come già annunciato in occasione dell’approvazione del DUP in giunta, ha destinato 4 milioni di euro alle opere pubbliche. Nello specifico, saranno finanziate l’illuminazione pubblica e la manutenzione della rete idrica e fognaria. Per quanto concerne il rifacimento del manto stradale, la proposta dell’amministrazione è stata quella di destinare a detto scopo un milione di euro. Una cifra evidentemente nata a seguito dei richiami della Corte dei Conti in merito ai debiti fuori bilancio del comune scaturiti dalle controversie per sinistri stradali. All’interno del documento di programmazione sono poi stati previsti degli accordi quadro con le aziende per circa 500 mila euro. L’ente sta inoltre cercando di partecipare ad un progetto europeo sull’efficientamento energetico (la misura 4.1.3). Segnali positivi, ha ulteriormente riferito il primo cittadino, sembrano giungere dal settore urbanistica dal quale si pensa di racimolare qualche centinaio di euro e dalle recenti sentenze della Corte Costituzionale sul Fondo Pluriennale Vincolato che sembrerebbero smontare la preoccupazione sugli equilibri finanziari.
L’intervento del sindaco è stato seguito da quello dell’assessore al bilancio Roberto Scurto, il quale, riallacciandosi ai tempi allungati di approvazione del DUP, ha affermato: “La rigidità della spesa corrente ha raggiunto livelli francamente preoccupanti”. Nonostante le politiche di spending review dell’amministrazione queste non sono state sufficienti per invertire il trend. Il vicesindaco Scurto ha in seguito esposto l’accelerazione positiva sui tributi, un successo che – ha detto rivolgendosi al Consiglio comunale – “Rivendichiamo come amministrazione, ma che anche voi doveste far vostro, sia maggioranza che minoranza, perché nonostante milioni di critiche che abbiamo ricevuto sull’anticipo della TARI e dell’acconto del mese di maggio, il quale effettivamente, ha comportando per i cittadini il 40%, ha giocato molto sul fondo crediti di dubbia esigibilità. Possiamo dire finalmente che c’è, e questo è il primo anno che capita, una inversione di tendenza. Chiaramente non ci accontentiamo perché abbiamo ambizioni più elevate”. L’assessore al bilancio ha riferito che tale anticipo, mediante una modalità che già è allo studio degli uffici comunali, sarà proposto anche per quanto concerne il Servizio Idrico Integrato. L’accelerazione sull’IMU pregressa, poi, è stato un merito che il vicesindaco ha riconosciuto al lavoro dell’ufficio tributi. Dopo, l’assessore Scurto ha anche ribadito l’insufficienza dei trasferimenti regionali e nazionali. Nonostante risorse sempre più esigue il Comune di Alcamo, secondo quanto espresso dallo stesso, continua a mantenere alti livelli di welfare. Se, inoltre, entreranno a regime il Piano delle insegne e quello dei parcheggi entro l’anno ciò andrà a beneficio della parte corrente. Il vicesindaco ha in seguito riferito sugli obiettivi raggiunti nell’ambito delle sue deleghe. In particolare, ha rivendicato il lavoro sulla trasparenza dei bilanci, l’acquisto del nuovo software di gestione degli atti dell’ente, l’introduzione degli strumenti di compensazione e rateizzazione a favore di cittadini e imprese, le agevolazioni e i contributi per le attività nel centro storico e l’avvio dell’area di coworking all’interno della Cittadella dei Giovani.
Successivamente, ha preso la parola l’assessore Fabio Butera, il quale si è soffermato sulla questione delle risorse umane all’interno del comune, ricordando che l’ente dispone di una parte più piccola di dipendenti a tempo indeterminato e a tempo pieno e una parte più consistente di lavoratori a tempo determinato e a tempo parziale. “Ci vuole una riflessione seria che noi abbiamo tentato di fare, ma che mi piacerebbe rivedere all’interno di quest’Aula per essere anche ampiamente dibattuto qual è il modello organizzativo che noi prevediamo per il nostro ente”, ha dichiarato l’assessore al personale. Dopo, ha aggiunto “Ricordiamoci che dal lavoro delle persone all’interno dell’ente noi produrremo risultati. Non è sicuramente solo il lavoro della giunta e del Consiglio a produrre risultati che desideriamo per questa città, ma è soltanto una macchina organizzativa oleata, coerente, che si sa muovere secondo obiettivi, che sono quelli definiti dal DUP. Ecco, soltanto una macchina organizzativa ben impostata può raggiungere gli obiettivi”. Inoltre, l’assessore Butera ha aggiunto “Quest’anno, per la prima volta abbiamo la possibilità di iniziare un percorso che davvero superi il precariato, e lo si può fare nell’arco del triennio 2018-2020, stando alle norme che esistono in questo momento. E, quindi, dobbiamo cogliere questa possibilità”, riferendosi alla proposta di stabilizzazione che, per quanto riguarda il 2018, dovrebbe riguardare, secondo la previsione contenuta nel DUP, 10 unità. Anche l’assessore Butera ha illustrato lo stato di attuazione delle sue deleghe sottolineando la necessità di estendere i controlli sull’ambiente da parte della polizia municipale. Per quanto concerne la mobilità, invece, è stato fatto riferimento all’acquisto dell’autobus elettrico, al progetto di bike sharing e all’esternalizzazione dei parcheggi a pagamento che dovrebbe avvenire entro fine anno.
Per l’assessore all’urbanistica Vittorio Ferro invece “Importante è la prima parte (del DUP n.d.r.), cioè quella strategica”, esponendo la rilevanza per la città di avere un Piano strategico come quello di Bolzano o addirittura di Barcellona. L’assessore ha ricordato, tra le altre somme del bilancio previste per la realizzazione del Piano triennale per le opere pubbliche, quelle per l’urban center in Piazza della Repubblica. Per quanto riguarda gli investimenti, inoltre, ha menzionato l’accordo con l’Anas per la viabilità a nord di Alcamo, affiancata dalla attuazione delle rotonde e degli accessi della città. Da non dimenticare, poi, per l’assessore all’urbanistica, il finanziamento incassato di 2,8 milioni di euro per la riqualificazione del Palazzo Vutano e la zona circostante. “Quello che per il comune è un costo si traduce in captazione di finanziamenti”, ha dichiarato il componente della giunta Surdi evidenziando il fabbisogno per l’ente di progettualità “Vorrei che ci concentrassimo di più questa sezione strategica perché, secondo me, lì giustamente e normalmente è più difficile da impostare. Nel corso di questi due anni, qualche errore l’abbiamo fatto e io quando faccio gli errori preferisco che mi vengano sottolineati”.
Infine, l’assessore alla cultura Lorella Di Giovanni ha ricordato il lavoro svolto per la riuscita dell’imminente Festa della Madonna, del palinsesto dell’Alcamo estate, incentrato sempre di più sulla valorizzazione dei festival musicali, e dell’avvio dell’Enoteca Regionale mediante la costituzione della neo associazione. L’assessore ha parlato di un “rapporto di stima e fiducia con le associazioni” spiegando di avere calato all’interno del Dup la programmazione ponendosi all’ascolto del territorio e precisando “Ascolto dell’offerta, ma anche della domanda dei cittadini”. Un lavoro ,quello dell’assessore Di Giovanni, svolto con le esigue somme destinate alla cultura.
Critiche dalla minoranza proprio nei confronti di quest’ultima sono arrivate, innanzitutto, dal consigliere comunale Saverio Messana dell’UDC, il quale ha ricordato anche qualche scontro con la medesima: “È una crescita quella che chiedo io. Giustamente, delle volte, lei magari se ne fa un cruccio, ma io no, assolutamente, perché parlo in maniera chiara, come sempre ho parlato. Se lei parla quando organizza le cose con le associazioni, mi sta bene, assolutamente, ma che questo Consiglio comunale deve essere informato a cose fatte non mi sta bene, glielo dico chiaro. Questo è il massimo organo eletto da popolo e va coinvolto. Attenzione, chi lo vuole fare lo fa, ma lei ha l’obbligo importante quanto meno nelle commissioni competenti di dire prima quello che vuole fare. Attenzione, lo capisco che lei lavora dalla mattina alla sera, però, il supporto di ognuno di noi, penso, almeno in maniera sincera, corretta, anche per lei è un momento importante”. Successivamente, il consigliere Messana ha aggiunto “Questa opposizione, questa minoranza di Consiglio comunale, vuole collaborare in maniera seria, assolutamente seria allo sviluppo della città. Voi non trovate persone qua che mettono sempre i bastoni fra le ruote. Io non sono uno di questi e voi già lo sapete perché in primis parlo della mia città. Se poi non sono in maggioranza pazienza, ma parlo della mia città. Io ho avuto mandato da una parte del popolo di mettere al primo posto la città, perciò la prego, anche a tutti gli assessori, nei momenti importanti, dove si deve andare a creare qualcosa di nuovo, una collaborazione tramite le commissioni, perché poi tutti noi siamo in commissione dove lavoriamo e svisceriamo i problemi. Parliamone, apriamoci. Abbiamo il dovere di farlo. Questo è quello che io chiedo a quest’amministrazione, agli assessori, ad uno ad uno”.
Poi, ha rincarato la dose la collega di partito Anna Allegro: “Sono rimasta un po’ delusa dall’atteggiamento di un assessore in particolare: dell’assessore Di Giovanni. Nulla di personale, però, si è presentata in commissione un po’ prevenuta nei confronti della minoranza, delle critiche fatte da noi e un po’ delle proposte. Quest’atteggiamento mi ha un po’ spiazzato e mi ha delusa proprio perché possiamo parlare di misure, di progetti, da inserire nel Dup che, devo dire, comunque li condivido in pieno, perché sono molto allettanti, portano ad un rinnovamento, un abbellimento della nostra città, quindi, come non condividerli. Però, di fatto, noi mettiamo da parte quello che manca: manca l’ordinario ad Alcamo”. E dopo avere elencato una serie di problemi che riguardano principalmente la manutenzione del verde pubblico ha affermato: “Mi dispiace assessore Di Giovanni dirle questo stasera, però, io ritengo che, rispetto agli altri assessori, lei sia poco incisiva nelle sue deleghe. Vedo che gli altri assessori in questi due anni hanno raggiunto degli obiettivi concreti. In lei comunque non vedo concretezza nelle sue deleghe. Mi parla di turismo, mi parla di cultura. Il turismo che non esiste, la cultura che è portata avanti grazie a Dio dalla nostra Pro Loco, dalle nostre associazioni, festival organizzati grazie a Dio da gente che si spende per portare qualcosa ad Alcamo di positivo. Quindi, mi dispiace dirlo, ma secondo lei dovrebbe valutare di non essere in grado di portare avanti le sue deleghe”.
L’esponente di Abc-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, invece, ha così definito la sua “operazione opacità” spiegando “Sul Dup dell’anno scorso ho trovato una situazione che mi è dispiaciuta moltissimo. La situazione è questa: nel DUP dell’anno scorso avevamo una marea di obiettivi. Probabilmente, anche troppi. È possibile che vengano ridotti ed è ovvio che vengono ridotti. Però, se prima avevamo l’obiettivo revisionare il PRG, fare il Piano delle insegne, fare il Piano del centro storico, fare il Dup, e ad uno ad uno riesci a capire e seguire, se adesso abbiamo un macro obiettivo che dice dobbiamo fare urbanistica, sì, è chiaro: è tra gli obiettivi del comune, ma non ha senso accorparli tutti insieme perché non puoi più controllare via via quello che c’hai messo dentro. Se noi adesso rispetto all’anno scorso accorpiamo così tanto, attenzione non è detto che va fatto su tutti i settori, specie di quelli di competenza del Consiglio, io chiedo e farò un emendamento per spacchettare gli obiettivi che lei (assessore Ferro) ha impacchettato, com’erano l’anno scorso. L’anno scorso erano chiari, cioè si capivano ”.
Infine, il consigliere comunale Francesco Dara di Noi per Alcamo, rivolgendosi al primo cittadino, ha dichiarato: “Invito il sindaco a non sbilanciarsi – «Spero che il prossimo anno» – perché io è da sei anni che sento la stessa cosa. Sei anni. Amichevolmente, non si sbilanci. Io lo so che lei è una degna persona e l’ammiro. Lei ha volontà più di me e di tutto il Consiglio comunale, perché è normale. Sono convinto che chiunque sia sindaco cerca di fare, vorrebbe la città più organizzata, più bella. Però, non dipende solo da lei. Quando parliamo di una macchina organizzativa, giustamente, c’è tutto lo staff”. Poi, il consigliere comunale ha concluso sul progetto Cannizzaro: “Lei deve stimolare di più gli uffici. Alcamo dovrebbe avere già l’acqua nei rubinetti o quantomeno nei nostri serbatoi, ma, purtroppo, lei è il sindaco della città, è il mio interlocutore. E io sono convinto che lei ha fatto acrobazie, però, se non avessimo perso quel tempo all’inizio che si è insediato…Lo specifico per le persone che ci ascoltano: non l’ha portato lei il ritardo, ma è la macchina comunale che è stata molto lenta. La stimolo ancora, la prenda come pungolo, perché l’essere umano ha bisogno di essere stimolato”.
Nel corso della discussione sono stati presentati dai consiglieri comunali 12 emendamenti al testo che verranno sottoposti al voto in occasione della seduta di domani pomeriggio. Non essendo stato deliberato alcun atto amministrativo, ai rappresentanti dell’organo elettivo non verrà riconosciuto il gettone di presenza.

Linda Ferrara

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