Altrove

Gaspare De Blasi

Marsala

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venerdì 06 Settembre 2019 - 06:47

C’è un argomento di cui avemmo voluto scrivere da tanto tempo. Questa volta lo spunto ce lo ha dato la riunione dello scorso mercoledì del Consiglio comunale di Marsala. Diciamo subito che si tratta di uno spunto che nulla ha a che vedere nello specifico con la riunione del Massimo Consesso Civico Lilybetano. Tante volte abbiamo ascoltato posizioni differenti su argomenti che riguardano in modo particolare l’ambiente, ma anche altri temi. Posizioni legittime, sulle quali avere idee diverse è dovuto.

Facciamo qualche esempio: vi ricordate il referendum sulle trivellazioni nel mare Mediterraneo in cerca di petrolio? Non raggiunse, se non sbagliamo, il quorum necessario e fu dichiarato nullo. Ebbene da allora sentendo i commenti abbiamo maturato questa nostra idea. La gente le cose forse le vuole, ma lontano da casa propria. “Che trivellino pure”, era un commento quasi unanime, ma perché qui davanti alle nostre coste? E sulla vicenda del progetto Acqua.Sal finalizzato ad autorizzare la pescicoltura nello Stagnone, tra le posizioni non ufficiali ma credeteci, molto numerose, c’è quella che “con tanto spazio che c’è perché inquinare lo Stagnone?”.

E sulla raccolta differenziata non diciamo nulla? Certo, è l’argomento che tiene banco. La città è sporca. E’ vero e nel dibattito si introduce anche il conferimento della spazzatura. Non sono soluzioni a breve termine ma in tanti, anche tra persone che comprendono le difficoltà delle pubbliche amministrazioni, il commento è quello che… “occorre investire in termovalorizzatori”, oppure “ si debbono creare delle vasche di accumulo per l’Rsu”. E via così proponendo. Un nostro amico, noi presenti, nel corso di una discussione disse ad un signore che consigliava quanto sopra, di essere d’accordo e schiacciandoci l’occhio come d’intesa, aggiunse: “tu abiti in contrada ******, ho saputo che verrà realizzato un centro di raccolta proprio dalle tue parti”. E l’altro in risposta: “Perché? Da noi il terreno non è adatto”. Si potrebbe continuare, ma la verità è che le soluzioni anche le più difficili, le individuiamo in tanti e spesso in modo qualunquistico. Ma se si debbono realizzare: che si facciano altrove. Perché il terreno vicino casa nostra non è …adatto. Lo ripetiamo abbiamo avuto l’impressione (ma si tratta soltanto di impressione) che in Consiglio comunale sull’individuazione delle aree dove richiedere un finanziamento per realizzare dei siti di compostaggio (si parlava è ovvio di spazzatura) erano tutti d’accordo, ma che si facciano lontano dalla zona dove abita il Consigliere che lì ha un bacino di voti.

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