Dintorni: al Borderline di Palermo le “isole” di tre artiste curate da Gianna Panicola

redazione

Dintorni: al Borderline di Palermo le “isole” di tre artiste curate da Gianna Panicola

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martedì 08 Ottobre 2019 - 07:30

L’Isola come flusso, l’isola come speranza e l’isola come contenitore, saranno rappresentati secondo un intimo sentire, da Kali Jones, dalla marsalese Giovanna Lentini e da Agata Katia Lo Coco e presentati venerdì 11 ottobre, alle ore 18, presso il BorderLine di Palermo, a cura di Gianna Panicola. Il progetto rientra nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea “Dintorni | Luoghi circostanti per l’arte 2019, Isola Isole”, organizzata dal Centro Commerciale Naturale Piazza Marina & Dintorni, da un’idea di Nicola Bravo e Giuseppe Veniero, con la direzione artistica e con la curatela di Francesco Piazza.

Il progetto DINTORNI | Luoghi circostanti per l’arte 2019 Isola Isole – scrive la curatrice marsalese Gianna Panicola – è un’importante occasione per incoraggiare un dialogo interculturale tra le diverse rappresentanze dell’arte e uscire dal contesto di isolamento al quale siamo costretti, a volte per cause esterne, a volte anche per proprio volere. E’ motivo di riflessione sull’Isola, non come concetto geografico a sé stante, ma come entità dalla forte valenza etica, poetica e sociale, aperta alle contaminazioni, alle migrazioni, ai “flussi”.

Kali Jones, realizzerà, appositamente per il BorderLine, un’installazione con fotografie e disegni, dal titolo “Il flusso: migrazione di esseri”. Per l’artista, l’Isola è un luogo di transizione, di flussi, di movimento, di uomini, di cose, di varie forme di vita, di varie forme d’acqua. L’Isola vive attraverso l’acqua, attraverso il suo flusso si nutre e dà nutrimento. Tutto scorre nelle opere in mostra, tutto scorre nella gente, nei cieli, nei mari, nei fiumi. Per Giovanna Lentini, l’Isola è il “luogo dell’anima e della speranza”. Le stratificazioni, le velature della sua pittura, le pieghe create dal tessuto cucito, le trame ordite dal filo di cotone, ci riconducono alla nostra terra, alla complessità del territorio siciliano.

         Gianna Panicola

Il filo cuce e lega, stringe e sancisce un’unione indissolubile con l’Isola, come quella che lega una madre al proprio figlio. Ricama e delinea orizzonti, dove il bianco definisce. Agata Katia Lo Coco, in “Mediterraneum”, video realizzato a Triscina mare, una frazione del comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani, racconta di come il mare sia un raccoglitore, un contenitore di anime, di cose. “Esiste un momento di straniamento nel vedere l’orizzonte di cielo, da cui parte la panoramica, schiacciato dal mare”. Il mare che occupa tutto il campo visivo, appare rovesciato. Il mare rovescia tutto ciò che raccoglie. Il mare chiede aiuto e noi non rispondiamo. Tre artiste, tre diverse rappresentazioni dell’Isola, tre diversi modi di sentire l’Isola, tre diverse Isole, legate dall’unica fonte, dall’unica energia: il mare.

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