Lettera Aperta del Distretto Socio Sanitario Marsala-Petrosino sul Piano di Zona…

redazione

Lettera Aperta del Distretto Socio Sanitario Marsala-Petrosino sul Piano di Zona…

Condividi su:

venerdì 21 Giugno 2019 - 11:48

Lettera aperta a firma del Distretto Socio Sanitario Marsala-Petrosino, la riportiamo:

Il Piano di zona del Distretto S.S. n.52 Marsala-Petrosino 2018/2019 è stato redatto secondo quanto previsto dal Nuovo Indice Ragionato e dalle Linee Guida per l’attuazione delle politiche sociali regionali 2018-2019 predisposte dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro. Pur coincidendo con un particolare momento di riorganizzazione funzionale dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune Capofila e dell’Ufficio Piano Distrettuale e di sottodimensionamento degli stessi, il complesso ed articolato processo di elaborazione del P.d.Z. 2018/2019 è stato posto in essere dal’Ufficio Piano del D.S.S. n.52, composto da personale dei Comuni di Marsala e Petrosino nonché dell’ASP-Distretto di Marsala, assicurando il consueto massimo impegno nell’interesse dei cittadini, e soprattutto dei soggetti fragili del nostro territorio.

L’Ufficio Piano, infatti, ha supportato, sia negli aspetti tecnici, che amministrativi e contabili il Gruppo Piano, costituito, oltre che da personale degli Enti del DSS 52, dai rappresentanti degli Enti Terzi e degli Enti del Terzo Settore, nella stesura definitiva delle azioni progettuali. Si precisa che la programmazione sociale in oggetto ha tenuto conto dei reali bisogni dei cittadini, bisogni che sono stati rilevati attraverso l’utilizzo di indicatori e strumenti (relazione sociale), attraverso le attività di concertazione (tavoli di concertazione, conferenze dei servizi) e attraverso l’analisi e la decodifica della domanda sociale che, tutti i giorni, viene espressa presso i Servizi Sociali dei Comuni di Marsala e Petrosino, presso il P.U.A. (Punto Unico d’Accesso) e i Servizi Sanitari territoriali dell’ASP. Inoltre, poiché la complessità e la multifattorialità del bisogno, spesso, porta il cittadino ad esprimere istanze/richieste in diversi contesti anche non istituzionali, si è tenuto conto, anche, della realtà emersa dalle reti di solidarietà attive nel territorio, dall’associazionismo, volontariato e parrocchie. Ovviamente, anche di questo dato, si è tenuto conto nell’analisi della domanda sociale.

Le direttive regionali, inerenti le Linee Guida sopra citate, prevedono tre Aree di Intervento: Responsabilità Familiari, Disabilità e non Autosufficienza, Povertà ed Esclusione sociale; inoltre, come testualmente riportato dalle Linee Guida: “si ritiene che, a fronte dei recenti programmi nazionali di contrasto alla povertà ed inclusione sociale (REI e Fondo Povertà) le risorse del Piano di Zona debbano essere indirizzate ad altre forme d’intervento, offrendo così un’offerta di servizi più articolata e rivolta a più target”. Pertanto, nel rispetto di quanto sopra esposto, questo Piano di Zona ha previsto azioni progettuali rivolte proprio alle fasce più deboli del territorio: disabili, minori e adolescenti a rischio, persone in grave e contingente difficoltà socio-economica, non escludendo nessuna delle Aree di Intervento previste. Nello specifico, per quanto riguarda l’Area Povertà ed Esclusione sociale, tenendo conto del bisogno emergente nel territorio di interventi di prima accoglienza e di soddisfacimento di bisogni primari, per soggetti privi di qualsiasi protezione sociale, il Gruppo Piano, con l’approvazione del Comitato dei Sindaci, ha previsto l’azione progettuale biennale “Ti Aiuto Io”. Un’altra azione progettuale, denominata “L@bor”, riguardante l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità, facilita non solo l’inclusione sociale e l’autonomia di tali soggetti ma risponde anche a bisogni legati alla povertà, intesa come mancanza di reddito, in quanto prevede un tirocinio lavorativo con corresponsione di un contributo. Altri due progetti in favore dei soggetti disabili, denominati “Insieme… si può” e “Libertà di movimento” rappresentano servizi diversi ed innovativi per il nostro territorio, in grado di rispondere a specifici bisogni e richieste di ciascun disabile o suo familiare, richieste rilevate nei progetti personalizzati, redatti dall’U.V.M. (Unità Valutativa Multidimensionale) ai sensi dell’art. 14 L.328/2000. In tali progetti personalizzati sono state avanzate, in misura maggiore, richieste di servizi ed interventi riguardanti la socializzazione al di fuori di contesti istituzionali tradizionali e di strutture o centri specifici per disabili e cioè attività da svolgere in contatto con l’ambiente esterno ed in contesti di normalità.

Per quanto riguarda l’Area Responsabilità Familiari, tenuto conto di una proposta avanzata in sede di Tavolo di Concertazione, è stato previsto un progetto denominato “CityLAB” rivolto a minori e adolescenti a rischio che consiste nella realizzazione di tre centri aggregativi per minori dislocati nel territorio del Distretto. Le attività svolte andranno dal supporto scolastico per i più piccoli, ai laboratori sulla prevenzione delle dipendenze con un specifico focus sull’uso della tecnologia quale elemento di aggregazione e non di isolamento e di dipendenza, sulla partecipazione e cittadinanza attiva, sulla legalità. Pertanto, si può senz’altro affermare che questo Piano di Zona, così elaborato, riveste appieno la sua funzione di definire e di far fronte alle priorità individuate, sempre nel rispetto delle direttive regionali e nell’ambito delle risorse disponibili.

Il quadro economico disponibile, cui si è fatto riferimento, è brevemente di seguito riepilogato specificando che sulla somma complessiva di €. 523.231,30, è stata individuata la somma di €.384.330,37 come risorse indistinte, la somma di €. 109.808,68 come risorse da impiegare per l’integrazione socio-sanitaria e, infine, la somma di € 29.092,25 come risorse da impiegare per l’attivazione dell’assistenza tecnica. Ovviamente, l’esiguità di tali somme assegnate dalla Regione al Distretto Socio Sanitario n. 52, non ha permesso la soddisfazione completa ed esaustiva di tutte le esigenze espresse dal territorio. A tal proposito, le Linee guida regionali affermano che i bisogni non soddisfatti nell’attuale P.d.Z., trovano e potranno trovare adeguate risposte in altre misure finanziate dallo Stato, dalla Regione e dagli stessi Enti Locali del DSS 52, come il Fondo Povertà in fase di programmazione.

DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.52
       “MARSALA – PETROSINO” 

Condividi su: