Emergenza al Pronto Soccorso, gli utenti protestano. Lunghe attese, personale carente, stop a posti letto. Le denunce di cittadini e comitati

Claudia Marchetti

Emergenza al Pronto Soccorso, gli utenti protestano. Lunghe attese, personale carente, stop a posti letto. Le denunce di cittadini e comitati

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martedì 14 Luglio 2015 - 17:56

Attese lunghe ore ed ore, codici ingestibili, emergenze che costrette ad aspettare in sala d’attesa, folle accalcate che urlano, anziani che non possono essere ricoverati per mancanza di posti, un solo medico per tutto il Pronto Soccorso e appena tre infermieri. E’ il clima surreale che si sta vivendo, particolarmente in questi giorni, al Pronto Soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Sentirlo raccontare da chi lo ha vissuto in prima persona, assume un’urgenza ancora più drammatica. E’ quello che ieri mattina è toccato alla dottoressa Francesca Parrinello, e a tanti come lei, giunta al PS di Cardilla per assistere la madre, che vuole denunciare i continui disservizi che non fanno altro che mettere in pericolo la salute: “Oltre 4 ore di attesa snervante, dove un solo medico doveva far fronte ai tanti utenti, ognuno con le sue problematiche. Non ci sono posti letto, per cui l’unica possibilità è di riportare i pazienti a casa. Tutto ciò è vergognoso, la direzione generale dell’Asp deve intervenire concretamente perché ad oggi nulla è stato fatto per l’ospedale di Marsala. Tanto vale chiuderlo”. Un malcontento che, nei giorni scorsi, ha provocato liti in corsia che hanno richiesto anche l’intervento delle Forze dell’Ordine. Proprio ieri è giunto un documento a firma di Nicolò Scavone, portavoce di un comitato cittadino che intende far presenti tutti i disagi del “Borsellino”. In particolare, il comitato sottolinea che “… il reparto di Otorinolaringoiatria non effettua più ricoveri, così come intasata è la situazione in Chirurgia Vascolare che è stata accorpata ad Urologia, lunghe sono le liste di attesa di pazienti bisognosi di interventi chirurgici in quanto l’organico ridotto all’osso degli anestesisti permette solo poche operazioni la settimana, di contro si attengono attive due reparti di Chirurgia che però sono accorpati”. Quella che viene temuta è la paventata chiusura delle sale operatorie perché, secondo il comitato, è necessario rifare la pavimentazione. Non è una novità. Già qualche anno fa si parlava di problemi alle mattonelle delle sale operatorie che saltavano frequentemente e che puntualmente bisognava riparare. Probabilmente è un problema che fino ad oggi non ha mai avuto una soluzione. Stessa grave situazione per quanto riguarda le visite specialistiche (tempi d’attesa biblici), le ecografie per gli esterni non si eseguono più, il laboratorio d’analisi che è efficiente in termini di strutture è carente in termini “umani”, perché il personale andato in quiescenza non è mai stato reintegrato, la reperibilità medica inoltre, viene usata in maniera impropria. Anche l’associazione di consumatori ADOC, presieduta da Giuseppe Amodeo, nei giorni scorsi aveva inviato una lettera denunciando i disservizi non solo del “Borsellino” ma dell’intera rete ospedaliera che fa capo all’Azienda Sanitaria provinciale. Amodeo aveva invitato i cittadini a rivolgersi all’associazione per segnalare disfunzioni e disservizi sanitari, per intraprendere un’azione comune. Sempre nei giorni scorsi, il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, aveva fatto visita al nosocomio di contrada Cardilla e con i suoi occhi aveva potuto costatare come funziona la macchina sanitaria locale che, da medico, conosce benissimo. L’intento del neo sindaco è quello di potenziare il Pronto Soccorso, di realizzare un reparto di Oncologia. Ma da sola l’Amministrazione poco può fare se dall’altra parte i vertici Asp sono sordi agli appelli. Quindi è per questo che un’Amministrazione comunale deve fare pressione e la deve fare subito, perché la situazione non è più sostenibile.

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