Facoltà di Enologia, l’Università replica a Cerami: “Se non siamo graditi, lasciamo Marsala”

Vincenzo Figlioli

Facoltà di Enologia, l’Università replica a Cerami: “Se non siamo graditi, lasciamo Marsala”

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mercoledì 03 Luglio 2019 - 07:15

Dopo l’affondo del commissario Raimondo Cerami, l’Università di Palermo spiega le sue ragioni in merito allo scontro istituzionale che si è venuto a creare con il Libero Consorzio di Trapani, a proposito della sede del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. Come detto, l’ex Provincia non è più disponibile a concedere il locale in comodato gratuito all’Ateneo palermitano. D’altra parte, l’Università non intende accettare le condizioni poste dal commissario Cerami. “L’ex Provincia – spiega il professore Ignazio Giacona, presidente del Polo Universitario di Trapani – si è impuntata su una richiesta che prevede 15 mila euro l’anno di manutenzione straordinaria a fronte di 19 anni di comodato gratuito, riservandosi il recesso immediato qualora si manifestassero rilevanti motivi di interesse pubblico o comprovate difficoltà finanziarie”. A ciò si aggiungerebbero le spese per l’adeguamento alle normative antincendio e di sicurezza dell’immobile. “Capiamo l’importanza che riveste la questione degli istituti superiori – aggiunge Giacona – ma la legge che istituisce i Liberi Consorzi prevede, tra le altre cose, che i Consorzi Universitari vengano supportati dalle ex Province”. Diverso sarebbe se il comodato fosse concesso per una durata più estesa, come avviene per Palazzo Steri a Palermo o la sede dell’Università di Trapani. “In questi due casi – prosegue Giacona – ci sono le condizioni per operare investimenti maggiori. Ma non possiamo accettare spese di straordinaria amministrazione fisse né l’obbligo di occuparci degli altri adeguamenti con un comodato di 19 anni”.

Facoltà Enologia Marsala

Facoltà Enologia Marsala

Rispetto ai numeri che la Facoltà di Viticoltura ed Enologia di Marsala ha fatto registrare in questi anni, il presidente del Consorzio Universitario di Trapani chiarisce che si tratta di un corso di laurea a numero programmato, “che assicura occupazione nel giro di qualche mese” e può contare su circa 40 nuove immatricolazioni ogni anni, di cui solo il 25% provengono da Marsala. “C’è un’attrattività che va al di là del territorio e che in questi anni ha creato anche un certo indotto con gli affitti. Dopo il triennio, è previsto un corso specialistico di due anni che porta al conseguimento della laurea magistrale e viene svolto tra l’Università di Palermo e quella del Piemonte Orientale. E’ uno dei pochi corsi di laurea in Italia con queste specificità”. Le frizioni di quest’ultimo anno con il Libero Consorzio di Trapani potrebbero però portare alla decisione di abbandonare Marsala. “Va riconosciuto al sindaco Alberto Di Girolamo di aver fatto l’impossibile per trattenerci – sottolinea il professore Giacona – ma se non c’è più disponibilità da parte dell’ex Provincia non possiamo escludere l’ipotesi di un trasferimento. Resteremo fino a quando saremo graditi, nonostante il legame con provincia di Trapani, un territorio con una mentalità aperta e un buon livello culturale. In questi anni, anche se non abbiamo avuto grandi numeri, riteniamo di aver fornito un’offerta importante”.

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