“Fly for peace”: il messaggio del Papa, il racconto di Parmitano e la crisi siriana nelle parole dell’intellettuale Shady Hamadi

Vincenzo Figlioli

“Fly for peace”: il messaggio del Papa, il racconto di Parmitano e la crisi siriana nelle parole dell’intellettuale Shady Hamadi

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domenica 20 Luglio 2014 - 16:07

«Auspico che “Fly for peace” contribuisca a favorire la presa di coscienza degli universali valori della pace e della solidarietà. Auguro vivi auspici per un rinnovato impegno nella costruzione di una convivenza più giusta e fraterna, privilegiando il dialogo come forma di incontro per fuggire dalla globalizzazione dell’indifferenza, che fa lentamente abituare alla sofferenza dell’altro». Sono le parole di Papa Francesco nel messaggio fatto giungere dal Segretario di Stato Pietro Parolin al Vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Fragnelli che è stato letto durante la celebrazione eucaristica in piazza Vittorio Emanuele a Trapani, nell’ambito di “Fly for peace”. «Affido i voti e le attese alla materna intercessione di Maria, Madre del Principe della pace – ha scritto ancora Papa Bergoglio – perché le popolazioni di Sicilia e del Mediterraneo siano colme di prosperità e di speranza». La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal Vescovo di Trapani, concelebrata dal Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero e trasmessa in diretta su Raiuno.

Sabato sera, poco prima dell’inaugurazione della torretta Pepoli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Erice al maggiore Luca Parmitano,. A farlo sono stati gli alunni dell’istituto “Leonardo Sciascia” che, proprio durante la sua missione nello spazio, hanno intrattenuto rapporti via Facebook proprio col maggiore. Lo stesso Parmitano, in mattinata, aveva partecipato ai “Dialoghi di pace” al Centro “Ettore Majorana”. . «La scienza e la tecnologia sono una componente fondamentale dell’uomo. Conoscenza e coscienza hanno la stessa radice. La scienza è lo strumento che ci porterà a compiere questo passo» ha detto nell’occasione l’astronomo catanese, che ha sottolineato il legame sempre mantenuto con la propria terra, chiudendo il suo intervento con un auspicio: «Bisogna fare un cammino insieme e l’evoluzione del pensiero ci aiuterà in questo, sogno una Terra senza confini, così come io l’ho vista dallo spazio».

«L’unica via oggi, per uscire dalla spirale di violenza in Siria e per rendere i siriani protagonisti del loro futuro è sostenerli» ha detto Shady Hamadi, intellettuale siriano, padre sunnita e mamma cristiana cattolica, intervenendo al dibattito “Ai confini della pace”, moderato da Carmen Lasorella, al quale ha partecipato anche la giornalista Paola Caridi, «Noi abbiamo il dovere morale e storico di comprendere questi giovani, di stargli accanto, visto che il mondo pare disposto ad accettare il loro massacro. I siriani non devono essere morti. Dobbiamo fare di tutto per cancellare quell’idea che disegna la Siria come la terrà del caos: un paese dove si dice di tutto il contrario di tutto. Se noi manterremo questa opinione, scegliendo la neutralità, allora avalleremo il massacro e noi siriani, saremo condannati a pagare un prezzo altissimo». Ancora Hamadi: «Se sceglieremo la strada dell’incomprensione e dell’abbandono, allora la Siria sarà un buco nero. Chi si è salvato tra i siriani, sa che non vi è Siria senza una vera riconciliazione».

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