Francia-Italia

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giovedì 06 Dicembre 2018 - 07:30

Luglio è già passato da un pò, ma anche quel lontanissimo 1789. Eppure da Parigi arrivano notizie confortanti per quanto tragiche. I francesi non dimenticano la loro storia. La nuova “Presa della Bastiglia” vede ancora una volta il popolo d’Oltralpe ribellarsi alle decisioni ingiuste del potere; si fanno chiamare “Gilet Gialli” ed in migliaia scendono in piazza tra i fumogeni della Polizia, erigendo barricate. La Francia negli ultimi anni, e soprattutto con Macron – arrivato dopo gli attentati e presentandosi come il Matteo Renzi di ‘France’ – non ha mai smesso di scendere in piazza. Qualcuno c’ha rimesso anche la vita, ma si continua ad oltranza, perchè il futuro da lasciare ai figli è più importante dell’oggi. Lo hanno fatto per il Jobs Act, lo fanno per il caro benzina, diesel, tariffe elettricità e gas, ottenendo anche un primo significativo risultato: il Governo ha congelato gli aumenti del carburante in vista di un dialogo tra le parti.

Ma il movimento “giallo” non si accontenta e vuole gli Stati Generali della fiscalità e la rivalutazione degli stipendi. I francesi non dimenticano la loro storia, più datata della nostra. L’Italia invece, dimentica il periodo fascista, Mussolini e di contro il ’68. Gli ex “compagni di scuola” delle barricate sono entrati in banca, come cantava Antonello Venditti, mettendo al mondo generazioni stanche o in ginocchio. Noi dovevamo protestare e manifestare contro il Jobs Act, contro la Legge Fornero, la “Buona Scuola”, contro politiche di governo scellerate di anno in anno. Ma non lo abbiamo fatto. Siamo partiti dai girotondini per finire con le fiaccolate, la raccolta di firme, i Pride. Che per carità, niente in contrario. Cerchiamo però di non smettere di lottare, di svegliare i sindacati, di spingere per riottenere un dialogo sociale. O ci ritroveremo in un’Italia diversa, come nel film “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, che esce oggi nelle sale cinematografiche, dove l’ex esule cileno Erik Merino afferma: “Sono arrivato in un Paese che aveva fatto la guerra partigiana e che aveva difeso lo Statuto dei Lavoratori. Oggi viaggio per l’Italia che somiglia alle cose peggiori del Cile. Un consumismo terribile dove la persona che hai al tuo fianco se può ti calpesta. C’è ormai solo individualismo”.

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