Fusione tra Airgest e Gesap: ora si fa sul serio. Dalla Regione un atto ufficiale per avviare i tavoli tecnici

Vincenzo Figlioli

Fusione tra Airgest e Gesap: ora si fa sul serio. Dalla Regione un atto ufficiale per avviare i tavoli tecnici

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martedì 20 Novembre 2018 - 13:43

Comincia a prendere reale consistenza il progetto di fusione tra Airgest e Gesap, le due società che gestiscono gli scali aeroportuali di Birgi e Punta Raisi. Nel corso dell’assemblea dei soci tenutasi questa mattina, cui ha partecipato in conference call la dottoressa Giaramitaro in rappresentanza della Regione (azionista di maggioranza, con il 99% delle quote societarie), è stata data lettura di una nota formale con cui il governo Musumeci dà formale mandato ai vertici di Airgest di avviare i tavoli tecnici per la fusione con Gesap. Si tratta di un passaggio importante, che giunge dopo un lungo percorso che finora aveva partorito prese di posizioni e dichiarazioni di vario genere, ma nessuna ufficialità. La Regione, com’è noto, lavora da tempo in questa direzione, con l’obiettivo di razionalizzare le spese e organizzare il traffico aereo in entrata e in uscita dall’isola tra due poli principali, uno relativo alla Sicilia Occidentale (Palermo e Trapani) e uno relativo alla Sicilia Orientale (Catania e Comiso). Un indirizzo ben visto da gran parte del mondo politico, ma che preoccupa molti operatori turistici del trapanese, che temono una cannibalizzazione del “Vincenzo Florio” da parte dello scalo palermitano, la cui crescita esponenziale, negli ultimi anni, è coincisa proprio con la riduzione dei collegamenti per Birgi. Proprio per questa ragione, Airgest intende lavorare per portare avanti il maggior numero possibile di trattative con le compagnie aeree, in modo da far crescere il valore e il potere contrattuale della società, in vista della fusione con Gesap.

Nel frattempo sono scaduti ieri i termini per la procedura di selezione bandita da Airgest per la nomina di un nuovo direttore generale. Un incarico rimasto vacante dopo la revoca sottoscritta a fine agosto dal presidente Paolo Angius nei confronti di Massimo Di Prima, nel cui curriculum figura la laurea conseguita presso una facoltà (lingue straniere) che non era comprese tra quelle citate dal precedente bando. Da qui la necessità di procedere a una nuova procedura di selezione.

Le candidature pervenute saranno esaminare da una Commissione composta da tre membri (due funzionari regionali e uno scelto da Airgest). Il procedimento di selezione si articola in tre fasi: ammissione delle domande, valutazione dei titoli e delle competenze documentate e colloquio finale di approfondimento. Dopo quest’ultimo passaggio, la Commissione selezionerà una rosa di tre candidati, tra i quali il Consiglio d’amministrazione di Airgest, dopo un ulteriore colloquio individuale, sceglierà il nuovo direttore generale della società per i successivi tre anni.

Tra i requisiti richiesti dall’avviso pubblico, il conseguimento di una laurea magistrale o specialistica in ingegneria, economia e commercio, economia e management aeronautico, giurisprudenza (o titoli equipollenti); esperienza pluriennale (almeno cinque anni) in attività di direzione con la qualifica di dirigente (o comunque in posizioni apicali) acquisite presso società di trasporto aereo di rilevanza anche internazionali, o presso società operanti quali gestori aeroportuali privati, partecipati e/o controllati da enti pubblici; viene inoltre ritenuta indispensabile la conoscenza fluente, scritta e parlata, della lingua inglese.

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