Gestazione per Altri, Di Matteo (PdF): “La Cassazione ha finalmente messo chiarezza”

redazione

Gestazione per Altri, Di Matteo (PdF): “La Cassazione ha finalmente messo chiarezza”

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giovedì 09 Maggio 2019 - 10:18
Dopo alcuni casi in Italia e dopo la notizia della sentenza in favore della trascrizione all’anagrafe di Trapani di due gemelli nati da GPA, arriva il pronunciamento della Cassazione volto a frenare la marcia di legittimazione per via amministrativa di una pratica non consentita dalla legge.
“Una reiterata e arbitraria forzatura del sistema giuridico italiano per ragioni di carattere ideologico”. Questo sono le controverse trascrizioni all’anagrafe secondo il Coordinatore Nazionale del Popolo della famiglia Nicola Di Matteo, candidato capolista del Popolo della Famiglia – Alternativa Popolare per la circoscrizione dell’Italia insulare.
E prosegue: “Esprimo personalmente la mia solidarietà al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che anteriormente alla sentenza in favore della trascrizione aveva ritenuto non accoglibile l’istanza di trascrizione all’anagrafe ai sensi della legislazione vigente nel nostro Paese.  In Italia la Gestazione Per Altri è una pratica illegale e queste trascrizioni si configurano come sanatoria di una pratica illegale eseguita all’estero; di questo avviso anche la Cassazione nel suo recentissimo pronunciamento sulle trascrizioni all’anagrafe di figli nati da GpA. La Cassazione ritiene infatti che il riconoscimento del rapporto di filiazione con l’altro componente della coppia si ponga in contrasto con il divieto di surrogazione di maternità, ravvisando in tale disposizione un principio di ordine pubblico posto a tutela della gestante e dell’istituto dell’adozione. La prassi arbitraria – prosegue Di Matteo – delle trascrizioni non fa che foraggiare quello che è a tutti gli effetti un redditizio traffico di gameti e di bambini fatto sulla pelle delle donne e dei loro figli, e il Popolo della Famiglia su questo ha una posizione molto chiara: i bambini non si comprano e le donne non si affittano: le persone non sono merci di scambio. Non si possono confondere i legittimi desideri di una coppia con un presunto diritto ad avere un figlio perché le persone sono soggetti e mai oggetti di diritto e il Popolo della Famiglia si batte per il pieno riconoscimento dei diritti dei più deboli come quelli di una donna bisognosa pagata per fare da incubatrice e poi separata dopo il parto dal bambino che ha portato in grembo e quelli di un bambino ad avere una mamma e un papà”. 

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