M5S presenta il libro di Giarrusso-Leccese sul voto di scambio al Monumento dei Mille

redazione

M5S presenta il libro di Giarrusso-Leccese sul voto di scambio al Monumento dei Mille

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giovedì 19 Aprile 2018 - 15:12

Il Movimento 5 Stelle Marsala invita la cittadinanza a partecipare domani, 20 aprile 2018, ore 17.00 – presso la sala conferenze del Monumento ai Mille – alla presentazione del libro “Il Voto di scambio politico mafioso” scritto a quattro mani da Mario Michele Giarrusso, portavoce M5S in Senato, già membro della Commissione nazionale Antimafia, ed Andrea Leccese, saggista, esperto di mafie; nel 2009 è tra i vincitori del premio nazionale “Paolo Borsellino”. Interverranno, oltre al predetto autore Mario Michele Giarrusso, Piera Aiello, portavoce M5S alla Camera dei Deputati, eletta pochi giorni fa componente della Commissione Giustizia, Fabrizio Trentacoste, portavoce M5S al Senato della Repubblica, Giuseppe Gandolfo, avvocato di associazioni antimafie e antiracket. Presenterà il libro il giornalista Marco Benanti, direttore de “Il fatto nisseno”.

Tema scottante e attuale; proprio due giorni fa, in Sicilia, hanno tratto in arresto un altro “impresentabile” eletto nella lista di “Idea Sicilia – Musumeci Presidente”; si tratta di Giuseppe Gennuso, arrestato con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Secondo la procura di Catania, Gennuso avrebbe pagato per ottenere i voti della cosca Crapula. “La mafia, è un fatto notorio, controlla gran parte dei voti in Sicilia”, diceva Giovanni Falcone ma ad oggi, è notorio che la linea della palma si sia allargata e allungata a tutto il nostro paese e nei luoghi più impensati e insospettabili. Ecco, questo breve saggio, scritto in un linguaggio chiaro e comprensibile anche per i non addetti alle questioni politiche e normative più complesse della macchina amministrativa e legale delle nostre Istituzioni, punta il dito sul fatto che a oggi la criminalità di tipo mafioso ci appare come un sistema plutocratico basato su una fitta rete d’illecite relazioni di ogni genere. Un sistema dove “se la mafia avesse potuto contare solo sui mafiosi, i tanti duri colpi subiti l’avrebbero azzerata”.

Qualcosa, insomma, di cui tutti in primis dobbiamo sentirci responsabili per la permeabilità che con comportamenti complici e funzionali dello Stato, ma anche di noi semplici cittadini, viene fornita, facendo contare proprio il sistema mafioso su territori umani ben più estesi della stretta cerchia criminale. Da qui la disamina delle vicende dell’art. 416 ter, introdotto con il decreto Scotti Martelli del 1992, all’indomani delle stragi di Capaci e via D’Amelio, che sanzionava la fattispecie del reato denominata “scambio elettorale politicomafioso”, fino alla sua modifica, con la legge n.62 del 17 aprile 2014, ritenuta inefficace e “zoppa”, comprensiva di una proposta lanciata per renderla maggiormente incisiva e sulla quale è importante discutere. Con l’art.1, comma 5, della legge 23 giugno 2017, n.103 (c.d. riforma Orlando) a decorrere dal 3 agosto 2017 la pena per il voto di scambio politico mafioso viene aumentata; non più la reclusione da 4 a 10 anni (!), ma il carcere da 6 a 12 anni. Angelo Lantosca nel commentare il predetto libro ha così scritto: “con un linguaggio chiaro, antiburocratese, i due autori si pongono delle domande, sollecitano le nostre menti, dandoci tutti gli elementi per scegliere liberamente da che parte stare, provando a proporre soluzioni per rendere efficace una norma che ha degli evidenti limiti. Giarrusso e Leccese rileggono attentamente il 416 ter, facendoci rivivere (senza censure) quella giornata che ha portato all’approvazione del testo, spingendo tutti a chiedersi se davvero la lotta alla mafia sia una priorità nell’agenza politica del nostro paese”

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