Tra Google Camp e dimissioni di Giudice: i giorni caldi dell’Airgest

redazione

Tra Google Camp e dimissioni di Giudice: i giorni caldi dell’Airgest

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martedì 01 Agosto 2017 - 17:21

Da un lato la crisi di Airgest con il sorprendente annuncio delle dimissioni del presidente Franco Giudice e del consigliere Paolo Angius. Dall’altro i movimenti straordinari legati al Google Camp che si sta tenendo in provincia di Agrigento.

L’aeroporto “Vincenzo Florio” continua ad essere al centro del dibattito locale in uno scenario complesso, che vede attualmente coesistere elementi di estrema fragilità e grandi potenzialità di sviluppo. Proprio in queste ore è arrivata notizia dei 45 aeromobili e dei 6 elicotteri dedicati al servizio di aerotaxi che hanno scelto l’Aeroporto Civile “Vincenzo Florio” di Birgi come base operativa e logistica per una parte (altri sono atterrati a Punta Raisi) degli illustri ospiti del Google Camp, il prestigioso evento internazionale che anche quest’anno è stato programmato in Sicilia, tra il Baglio San Vincenzo di Menfi e la Valle dei Templi. Un happening che conferma l’attenzione riservata da Google all’isola, già scelta nel 2014 (in quell’occasione si puntò su Selinunte), nel 2015 e nel 2016 (ancora nell’agrigentino). Tra gli ospiti, il principe Harry, Madonna, Jovanotti, Lenny Kravitz ed Elton John. “Con orgoglio possiamo affermare che i livelli d’assistenza forniti negli anni precedenti hanno consentito di crearci un brand affidabile e riconosciuto, nella sua professionalità, anche nei servizi high executive”, si legge sulla pagina Facebook di Airgest, che proprio in questi giorni sta cercando di capire quale sarà il suo futuro. La notizia delle dimissioni di Franco Giudice e Paolo Angius è reale, anche se i due non hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa e l’azienda non ha voluto diffondere alcuna nota ufficiale. Con certezza Giudice sarà presente domani all’assemblea dei soci che potrebbe portare a una ricomposizione della frattura creatasi in questi giorni con la Regione, azionista di maggioranza di Airgest. Sono in tanti, infatti, a ritenere in queste ore che le dimissioni annunciate siano una sorta di “provocazione”, un campanello d’allarme che il presidente ha voluto agitare con forza per richiamare l’attenzione della Regione sul futuro dello scalo. Dovesse riuscire nel proprio intento, Giudice resterebbe dunque in sella, pilotando l’aeroporto verso il processo che dovrebbe portare al sistema degli aeroporti della Sicilia Occidentale, con una nuova sinergia tra Birgi e Palermo.

Sulla vicenda si registra anche una presa di posizione dei vertici provinciali di Forza Italia: «La Regione Siciliana continua a dimostrare incoscienza, trascuratezza ed incapacità, relativamente alle potenzialità dell’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi, del quale, peraltro, è socio di maggioranza», scrivono congiuntamente il coordinatore Antonio d’Alì e il suo vice Peppe Poma.

«La mancata partecipazione alle assemblee convocate per lo scorso 27 luglio – continuano d’Alì e Poma – denotano scarso interesse e inettitudine, da parte della Regione, nei confronti di un vero volano di sviluppo economico, non solo per Trapani ma per l’intera Sicilia Occidentale. Una noncuranza così grave, quella della mancata partecipazione alle assemblee, che ha dato luogo alle inevitabili dimissioni del presidente e del consigliere dell’Airgest, e che mette seriamente a rischio la sopravvivenza stessa dell’aeroporto. Non è esente da colpe anche la deputazione regionale, in particolar modo quella eletta sul territorio provinciale di Trapani, distante e, nei fatti, disinteressata ad ogni questione strategica e non clientelare legata al Vincenzo Florio».

«Peraltro, l’incoscienza della Regione Siciliana è resa ancora più evidente, in questi giorni, dalla presenza, proprio all’aeroporto di Birgi, di una decina di aerei privati di supporto alla grande manifestazione di Google, in corso di svolgimento a Menfi. Ciò – concludono il coordinatore e il vice coordinatore di Forza Italia a Trapani – sta a testimoniare, per l’ennesima volta, che l’aeroporto di Birgi è una presenza di grande valore strategico, al centro del Mediterraneo, non solo per esigenze belliche, ma principalmente per lo sviluppo del turismo e del traffico internazionale. Questo fatto evidente è chiaro a tutti tranne che alla Regione Siciliana».

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